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Utente:Paolo X 19-11-25 - 16:24:51
@Dado

Credo che sia cosi dappertutto e per tutti.
Non a caso Leopardi, per fare un esempio, era un gran pessimista.
E poi, non eri tu che mi citavi sempre le "Operette morali" con la famosa storia del messaggero di sventura ?
 
Utente:Dado 19-11-25 - 14:48:23
Magretti me lo aveva confermato in un incontro/intervista sul Muro di qualche anno fa.

Quando le cose vanno male gli interventi si moltiplicano, impazzano, mentre quando vanno bene o benissimo tutto tace.
Un silenzio assordante.
Gli accessi non variano ma varia l'intervento attivo.

Insomma è come quando sentivi i tuoi cari; se stavano bene una telefonata ogni tanto, se stavano male tutti i giorni o più.
O forse è un tratto insito nel carattere della città.

Che poi; dire che le cose vadano bene è una espressione di ottimismo e fiducia per il futuro che ci fa onore, perché con tre vittorie nel bottino insomma non c'è proprio da essere euforici, anzi.

Però ora si va allo stadio sapendo che c'è una idea chiara di gioco e che i ragazzi l'hanno fatto loro.
Per molte giornate è stato uno strazio adatto solo agli eternamente innamorati perché gli altri...io ho sempre temuto qualche gesto inconsulto di qualche occasionale pronto a gettarsi nel fossato per noia, raccapriccio o disperazione. Tenevo d'occhio la curva pronto ad intervenire.

FIDUCIOSI DENTRO
 
Utente:Paolo X 19-11-25 - 13:58:11
Grande Dino !
 
Utente:Gilberto C 19-11-25 - 13:13:25
Bravissimo Dino!!
 
Utente:Gino 19-11-25 - 11:27:23
ciao Dino, bel pezzo...altro calcio
 
Utente:Paolo X 19-11-25 - 10:45:09
Ha ragione Borgo dio

Su col morale ! E comunque col Renate sarà DURISSIMA (ma come sempre>)
 
Utente:tommaso_ 19-11-25 - 08:14:39
🩵
 
Utente:Nino 1921 19-11-25 - 06:33:06

PROVERBIO DEL GIORNO decimonono di novembre 2025

A ‘nti camp dla pòvra gent la gramegna la vegna sü mè gnént.

Nei campi della povera gente la gramigna viene su come niente.

Se sei un Cuore Azzurro ti associ.

http://www.forzanovara.net/index.php?id=19624


Sei un tifoso azzurro che ‘’la sa lunga’’ e ti piace trovare l’errore :

https://lacasadelnovara.it/


Le aperture della Casa del Novara, il museo situato nella sala hospitality dello stadio Silvio Piola con ingresso dal cancello della Tribuna centrale, saranno dalle ore 9:30 alle ore 12:00 nei giorni in cui il Novara gioca in casa ( in orari e giorni cristiani ).

Nel dettaglio :

Domenica, 23 novembre.

Entrata libera ( as paga mia, nèh)
 
Utente:DinoSauro36 19-11-25 - 00:47:04
* Novara, 19 Novembre 1936 - GIANFRANCO  CAPRA - + Veruno (NO), 14 Novembre 2025
'La partita che non dimenticherò mai'
19 Novembre 1950, 11.a giornata
NOVARA-LAZIO 4-2
NOVARA: Corghi; Della Frera, De Togni; Baira, Molina II, Opezzo; Renica, Feccia, Piola, Alberico, Pesaola.
LAZIO: Sentimenti IV; Montanari, Furiassi; Alzani, Malacarne, Sentimenti III; Puccinelli, Sentimenti V, Hofling, Flamini, Unzain.
ARBITRO: Massai di Pisa.
RETI: 3 Piola (N),  Hofling (L), Alberico (N), Puccinelli (L)
(da 'Quaderni Novaresi', di Giafranco Capra)
19 Novembre 1950, arriva al 'Comunale' la Lazio, la vecchia squadra di Piola. Una squadra sempre nobile, ma mai arrivata a toccare traguardi  di vertice, Eppure disponeva di ottimi elementi (...). La Lazio era sempre stato un avversario temuto dai novaresi. Questa volta si presentava al 'Comunale' con una formazione molto solida ed organizzata, in grado di mantenere quella posizione di prestigio  alle spalle delle solite tre favorite, cioè Milan, Juventus e Inter.
Giornata di maltempo quella del 19 Novembre, quasi pieno inverno 1950. Freddo, pioggia, terreno ridotto ad un pantano, con molte zone fangose. Un campo adatto ai non-giovani del Novara,
Marini e Mornese, consigliati opportunamente da Luciano Marmo, vecchio marpione, schierano: Ivano Corghi; Giuseppe Della Frera, Rino De Togni; Ambrogio Baira, Gigi Molina II, Guglielmo Opezzo; Umberto Renica, Silvio Feccia, Silvio Piola, Lanfranco Alberico, Bruno Pesaola. Mancavano, fra i titolari, Aleksandar Arangelovic , infortunato e Piero Rava (...)
Avevamo paura della Lazio, sempre imprevedibile.
Quel giorno di Novembre 1950 chi scrive compiva 14 anni e fungeva da raccattapalle dietro la porta di Sentimenti IV. Perciò vide tutto quello che successe in quell'area di rigore, ribollente di scontri, gomitate, cadute, schizzi di fango, imprecazioni.
Vide soprattutto uno spettacolo nello spettacolo. Cioè l'esibizione spietata , determinata di Silvio Piola , 37 anni compiuti che, praticamente da solo, disintegrò la difesa della Lazio  infilando tre gol, uno più clamoroso dell'altro e conducendo per mano il Novara verso una della sue vittorie più clamorose: 4-2.
Eppure il primo tempo era apparso molto equilibrato (...). Al 20' di gioco ecco presentarsi al proscenio Silvio Piola: un inimitabile tocco a mezz'altezza; palla uncinata e, nello stesso tempo, deviata verso la porta e finita in fondo alla rete (...). Io ero dietro la porta, con i piedi bagnati, vidi benissimo il movimento aggraziato, ma efficace di Piola, quando accarezzò la palla che pesava tre chili di fango. E udii anche le bestemmie di 'Cochi' Sentimenti IV che insultava i compagni insistendo: 'Non dovete lasciarlo girare...tiratelo giù prima... quello è un diavolo' (...).
Se è possibile fare un paragone  con i numeri che si usano oggi, il Novara giocava già allora un tre-cinque-due molto elastico, infoltendo il centrocampo e lasciando spazio alle punte che erano Piola in grande salute  e Pesaola. Piola sembrava un giovanotto di primo pelo (...)
Con il Novara in vantaggio, la partita proseguiva con un certo equilibrio. Proprio alla fine del primo tempo i laziali coglievano il pareggio (non immeritato) con il centravanti Hofling che sorprendeva impreparata la nostra difesa. Da lontano, Piola invitava la squadra a salire, ad 'accorciare' i reparti. Ma ormai il tempo era scaduto.
Nella ripresa le squadre tornarono in campo con magliette e calzoncini puliti, ma la situazione del campo era nettamente peggiorata. Pioveva sempre fine fine, quella pioggerella che penetra e bagna. I laziali sembravano piuttosto stanchi. Quelli del Novara, abituati a quel terreno stroncagambe, aspettavano l'occasione buona per passare nuovamente in vantaggio. Aveva voglia 'Cochi' di tenere all'erta i suoi difensori con Piola sempre in agguato sul limite dell'area.... E Piola imperversò per mezz'ora mettendo a segno altri due gol, imitato dal piccolo Alberico che, nel fango del 'Comunale', si trovava come su un tappeto di fiori.
Soprattutto il gol n.4, targato Silvio, fu qualcosa che ci resterà sempre nella memoria: furibonda azione del Novara portata avanti dal poderoso Feccia, mentre Baira dirigeva , da par suo , l'orchestra. La palla penetra nell'area laziale; la difesa è mal piazzata, disorientata, confusa; anche Sentimenti IV non sa più come posizionarsi. I tiri, o i tentativi di tiro, arrivano dalla sinistra, dalla destra, dal centro. Un 'tourbillon' incredibile che trascina al delirio il pubblico. Raramente, o forse mai, si vide una partita di tale intensità emotiva. Insomma, il pallone che pesa tre chili è lì che ballonzola nell'area laziale, nessuno riesce a respingerlo in modo liberatorio (...). Piola è a terra, visibilmente trattenuto per la maglia da Malacarne, Nonostante questo, Silvio muove le gambe , anzi, rotea quella destra verso il pallone; da terra lo colpisce ancora con inaudita forza e lo spinge al di là della linea bianca.
E' il 4-1: Silvio ha compiuto il suo capolavoro segnando 'da seduto' il suo terzo gol personale. Siamo ormai alla fine: la Lazio è tramortita. Potrà soltanto, nelle ultime battute, ridurre lo svantaggio con Puccinelli: 4-2.
Quando l'arbitro Massai di Pisa fischia tre volte la fine, un boato immenso sale dalle gradinate e dalla tribuna del vecchio 'Comunale'. Il Novara è grande e Piola è il suo ineguagliabile profeta.
Noi avevamo 14 anni, ma non godemmo mai più di un'emozione così intensa (...).
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Carissimo Gianca. Mi piace pensare e mi conforta che, a distanza di 75 anni esatti da quella Domenica, - a volte il destino - Tu abbia voluto rivivere quell'emozione. E che oggi, all' arrivo nel Tuo e nostro vecchio Tempio di viale Alcarotti, stavolta colorato d'azzurro, sia stato accolto festosamente dai 22 già in divisa di Novara-Lazio, dall'arbitro con la giacchetta nera e dai due guardalinee. E che, al fischio d'inizio delle 14,30, Tu sia stato ancora una volta il raccattapalle dietro la porta del Valentino, ragazzo di 89 anni. E spero che il Divino e Aquila Nera ti abbiano fatto, come quel pomeriggio in cui festeggiavi i Tuoi 14 anni, il più bel regalo di compleanno.
Non hai solcato invano la Tua vita quaggiù, Gianca: i Tuoi libri, i 'Quaderni', usciti dalla Tua copiosa, competente, appassionata, brillante penna, sono e saranno il quotidiano e, insieme, perenne Tuo ricordo. GRAZIE per il vasto, impareggiabile , prezioso , bellissimo patrimonio che ci hai lasciato, Titano. In San Martino con deferente, commosso pensiero insieme a chi Ti ha voluto bene e apprezzato, e a tutto il popolo azzurro riconoscente.
 
Utente:Borgo Dio 18-11-25 - 22:33:24
solo una giornata a Lorenzini, bene


oh ogni tanto scrivete sul muro, non solo quando facciamo schifo
 

 

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