Il punto sugli Azzurri ...
domenica 27 gennaio 2008 - 14:45
di Massimo Barbero
Una squadra di calcio è fatta soprattutto di equilibri. Noi li abbiamo persi strada facendo. Vediamo di capire perché. Per fare un analisi del campionato azzurro ritengo sia utile dividerlo in tre periodi, coincidenti con le fasi in cui ha giocato (o meno) il nostro leader riconosciuto in mezzo al campo, Fabio Gallo. Un tema, purtroppo, tornato d’attualità a seguito dell’infortunio di sabato (in bocca al lupo, Fabio!) che potrebbe privarci ancora nell’immediato (speriamo per meno tempo possibile) del capitano.
Da Busto a Cittadella: 5 partite, 9 punti, 7 reti fatte, 5 subite: è un bottino accettabile, tenuto conto che abbiamo giocato 3 volte fuori e che abbiamo affrontato squadre (Ternana a parte) che navigheranno nelle zone alte della classifica. Il successo di Foligno ci ripaga dell’amara sconfitta di Busto. E’ un Novara decisamente a trazione anteriore. Gallo e Chiappara sono al massimo della condizione e la squadra gira. L’ex del Toro conferma di essere un giocatore di un’altra categoria, l’esterno (ora discusso) è ripetutamente decisivo e segna due reti. A Foligno Discepoli vara l’inversione dei laterali che porta subito Matteassi al gol dalla sinistra. Dopo Busto il tecnico azzurro sistema al meglio la squadra. Morganti e Gheller (buono il loro avvio) garantiscono l’adeguata copertura sulle fasce, Lorenzini sembra il giocatore ideale per fare coppia con Gallo e proteggere la retroguardia che (con Cusaro-Ludi) non soffre nemmeno più di tanto l’infortunio di Ciuffetelli.
La gara con il Lecco: fa storia a sé. Il repentino infortunio di Gallo e soprattutto gli 83’ giocati in dieci consentono di archiviare la sconfitta con i blucelesti come un capitolo a parte.
Da Manfredonia alla Cavese: 6 partite, 11 punti, 6 reti fatte, 4 subite: sul sintetico di Manfredonia comincia una nuova era. L’infortunio di Gallo obbliga Discepoli a scelte diverse. Il tecnico azzurro vara la coppia di interni Brizzi-Evola che subito diventerà Brizzi-Coletto per l’espulsione del generoso “Ciccio”. E’ un Novara decisamente meno spettacolare del precedente, ma ancora più concreto. Gli esterni offensivi (ed il rientro di Maggiolini) sopperiscono ad un centrocampo più operaio. E’ una squadra che non crea più tantissimo in attacco, ma che in difesa concede davvero poco. Per farci gol serve una prodezza (Monza e Manfredonia) o un rimpallo fortunoso (Venezia e Cavese) E d’altronde là davanti qualcuno che la mette c’è sempre. L’unica partita senza reti è quella di Venezia dove peraltro ci viene annullato un gol probabilmente regolare. L’1-1 con la Cavese ci rovina una media inglese sino a lì perfetta.
Da Cremona a Terni 9 partite, 7 punti, 10 reti fatte, 20 subite: le cifre parlano da sole. Le gare di Padova e Terni fanno storia a sé, ma la sostanza non cambia. Che sia un problema di equilibri lo si evince anche dall’unica mini striscia positiva di questo periodo nero. Contro Foggia, Verona e Sassuolo Discepoli deve rinunciare alternativamente a Matteassi o Chiappara e con Brizzi o Bresciani la squadra pare meglio messa in campo. Il rientrante Gallo non è al top come ad inizio stagione (ma rimane decisivo come uomo assist, specie sulle palle inattive), Chiappara (menisco) è lontano dalla migliore condizione ed il bel Novara di settembre è solo un ricordo. In mezzo al campo si sente la mancanza di Lorenzini, mentre anche gli esterni difensivi evidenziano un calo. Il Novara spesso sembra diviso in due tronconi in campo e le avversarie ne approfittano. Pro Sesto e Foligno evidenziano bene le nostre lacune in mezzo. Dopo il 5-0 di Padova squadra ed ambiente perdono anche la necessaria fiducia ed arrivano altre due sconfitte. Probabilmente avremmo meritato di più nelle ultime tre gare casalinghe (tutte con episodi sfortunati nel finale), ma l’involuzione è innegabile.
Il futuro: non conosco direttamente il calcio di Bellotto (ha quasi sempre allenato in categorie superiori alla nostra…), ma credo che la sua esperienza ed il suo pragmatismo siano un’ottima medicina per questa squadra. In questa domenica carica di pensieri credo che il tecnico veneto abbia in mente due tipi diversi di Novara. Il primo con la classe e l’esperienza di Gallo ed un centrocampo più folto in grado di supportare le sue giocate. Il secondo (probabilmente quello che vedremo con il Cittadella) senza l’apporto del regista del Toro. E’ presto per parlare di uomini e di schemi. Molto dipenderà dagli elementi che arriveranno al mercato. A Natale scrissi che questa squadra poteva ancora giocarsi il quinto posto. Non rinnego quell’opinione, ma i punti lasciati per strada (specialmente quelli con il Foligno) cominciano a diventare un po’ troppi.
L’ambiente: rimpiango quelle intense serate di qualche anno fa quando ci si trovava tutti al Bar. Anche allora c’erano dei problemi, ma un colloquio franco e diretto tra gli esponenti della società ed i tifosi veri (facce non nick) aiutava ad evitare tensioni e malintesi. Credo sia giunto il momento di riprovarci
Ed ora la parola passa al campo… Spero che questa ennesima sosta abbia alimentato la voglia di riscatto di chi si sente in discussione… Forza ragazzi! Forza Novara sempre!
Massimo Barbero |