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Meteore Azzurre: Alessandro Marcellino
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Sarā davvero finita?
• di Massimo Barbero
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martedė 17 marzo 2015 - 14:48
di Massimo Barbero

Su espressa richiesta di Sartorio senior… andiamo a rievocare un personaggio che a Novara non ha reso quanto era lecito attendersi da un giocatore dalle indubbie qualità tecniche… A rileggere questa storia circa 23 anni dopo… si ha però la sensazione che Alessandro Marcellino fosse l’uomo giusto nel posto sbagliato… ovvero un acquisto di valore, ma tatticamente poco collocabile nel 4-4-2 di Nicolini.

Tutto comincia in un caldissimo sabato pomeriggio di settembre. Il Novara ha appena travolto a domicilio il Leffe (3-1) grazie ad un Beppe Folli strepitoso… e sul torpedone del ritorno Paolino annuncia ai suoi fedeli adepti l’ingaggio di Alessandro Marcellino, ex Casale. E’ un momento di euforia collettiva. Dopo un avvio di campionato così… tutti sono convinti che quantomeno il Novara lotterà fino alla fine per la promozione in C1… L’unico dubbio di una trasferta da tramandare ai posteri è il seguente: “Sarà mica troppo scarso questo Leffe che abbiamo appena battuto?”.

Paolino precede di qualche giorno il presidente Stipari che la sera di martedì 9 settembre porta all’approvazione del Consiglio il nuovo ingresso in squadra. Il saggio Geometra azzurro si concede poi ai giornali: “Marcellino ha mitigato le sue pretese economiche. E’ un acquisto importante per noi perché richiesto espressamente da Nicolini. Si tratta di un giocatore che potrebbe farci fare il salto di qualità…”.

Abbiamo imparato ad apprezzarlo quando militava nell’Entella in lizza per la C1 fino in primavera. Poi è passato al Legnano e, dopo una parentesi al Barletta, alla Virescit in C1. E’ reduce da due anni di buon livello nel Casale in C1. L’arguto Renato Ambiel, a chiusura del pezzo di presentazione, però si chiede: “A chi soffierà il posto?” Già, a chi potrà togliere il posto una mezzapunta ricca di talento? Dove lo collocheremo nel 4-4-2 di Nicolini che prevede quali centrocampisti centrali due elementi di ben altre caratteristiche quali Uzzardi ed Armanetti?

Siamo troppo euforici per pensare a questo. La squadra che l’anno prima ci aveva riconciliato con lo stadio dopo gli orrori della stagione culminata con la retrocessione di Modena è stata rinforzata con l’esterno Di Vincenzo, la seconda punta Cicconi e soprattutto Folli, un centravanti che pare un lusso per la categoria.

Dopo aver travolto il Leffe asfaltiamo anche il Suzzara (2-0) in Viale Kennedy. Marcellino entra al posto di Armanetti con i suoi già in vantaggio di due reti ed incanta i nuovi tifosi con una serie di giocate di buon livello. Nel dopogara le prime dichiarazioni del nuovo arrivo: “Non sono ancora al meglio della condizione, ma con questa squadra potremo andare lontano… Lotteremo con le migliori”. Gli fa eco mister Nicolini: “Marcellino deve ancora entrare nei meccanismi della squadra, ma non c’è fretta…”.

Il giovedì successivo il fantasista di Sassari parte titolare nell’amichevole che vede la Juve imporsi per 4-0 (dopo una traversa di Folli in apertura) curiosamente con lo stesso punteggio che maturerà quasi 20 anni dopo in serie A (ed al microfono anche quella sera c’era un giovanissimo Fabio Caressa...).

Il favoritissimo Ravenna di Del Neri ci riporta alla realtà con un 3-1 che non ammette repliche. Marcellino entra, con i suoi già in svantaggio, al posto di Di Vincenzo senza riuscire a cambiare l’esito del match. Sette giorni dopo Nicolini gli affida la maglia numero 11… ma il match con l’Aosta in pratica non si gioca. La pioggia ha reso il terreno di Viale Kennedy un autentico acquitrino e qualsiasi arbitro di buonsenso non farebbe cominciare la partita. Non Lelli di Grosseto che porta a termine l’impresa... Le due reti (1-1) arrivano nel primo quarto d’ora (quasi a suggerire una logica sospensione che non avrebbe scontentato nessuno…) e sono frutto del caso. Marcellino perde le staffe: “A Casale ero abituato ad avere gli arbitri contro. Pensavo che il Novara contasse qualcosa di più. Ed invece ho visto delle cose strane a Ravenna ed anche oggi…”.

La domenica dopo a Fiorenzuola a farlo arrabbiare invece è un tifoso azzurro già brizzolato che lo rimbrotta di continuo dal settore ospiti. All’ennesimo “Marcellino… tenga meno la palla!!” il giocatore sardo sbotta in campo. Perdiamo 1-0 dopo una gara troppo prudente e già si affaccia la parola crisi.

Eppure sta per cominciare il miglior momento di Marcellino che va a segno per tre partite consecutive. Contro il Lecco gioca al posto di Armanetti, propizia la prima rete di Cavicchia (imbecca Folli su punizione eppoi Cavicchia fa gol sulla gran respinta di Bonato) eppoi realizza il 2-0 con una spettacolare palombella nel sette dal limite, ancora su calcio piazzato. Nella ripresa sfiora il tris su assist di Di Vincenzo. Sette giorni dopo ad Ospitaletto viene impiegato da seconda punta e sigla la rete del provvisorio 1-1 con una bella azione personale ad inizio ripresa quando scarta anche il portiere Bolpagni. Nel finale però gli arancioni si impongono per 3-1 scatenando la prima contestazione stagionale, con l’immancabile “Vladi” in prima linea.

La sfida con il Mantova di Beniamino Vignola (calciatore) è già da dentro o fuori. Finisce 3-1 per noi ed è proprio Marcellino a siglare il 2-1 con uno spettacolare tiro al volo che s’insacca sotto la Nord a dieci minuti dalla fine. La terza rete la realizza di testa Armanetti, ancora su assist dell’ex del Casale.

In casa si vince regolarmente, ma in trasferta si perde sempre. Anche a Trento dove matura il quarto kappao di fila (2-0). Sull’1-0 è Toldo (futuro portiere della Nazionale) a negare a Marcellino la rete del pareggio neutralizzando una grande botta al volo. Si ritorna a sorridere in casa con il Valdagno, ma è una lunga sofferenza. Il gol partita arriva quando nessuno ci sperava più: su corner di Marcellino, Armanetti stacca di testa, il portiere Bacchin ci arriva, ma sulla sfera si avventa Cavicchia che firma l’1-0.

A Bergamo spezziamo la serie nera esterna pareggiando (1-1) contro la Virescit malgrado l’immancabile gol dell’ex di Fabio Scienza in apertura. Marcellino ammette davanti ai cronisti: “Quando giochiamo fuori casa abbiamo paura…”. La domenica dopo arriva l’ultimo successo (1-0) del 1991 in casa contro la Centese. E’ anche l’ultima gara dell’anno solare per Marcellino. Comincia per lui un periodo bruttissimo. E’ vittima di un incidente domestico (si narra che si sarebbe rovesciato addosso un armadio…) e soprattutto deve convivere con il dolore della malattia del padre che si spegnerà pochi mesi dopo. Privo di Marcellino il Novara raccoglie 2 punti in 3 partite senza segnare nemmeno un gol.

Non va meglio nemmeno al suo rientro a gennaio. Contro il Legnano ci salva solo la nebbia che fa interrompere il match sull’1-3 per gli ospiti. Sette giorni dopo giochiamo in casa con il Varese e “ci purga” l’ex Elli che batte Bettini con un astuto rasoterra sotto la Nord. L’1-1 arriva ad inizio ripresa: su angolo di Marcellino la difesa biancorossa libera proprio dove c’è Cicconi che spara un missile sotto la traversa. La trasferta di Olbia è ancora amara con un 1-0 che fa riaffiorare antichi fantasmi. Ma il Novara torna in corsa vincendo due partite casalinghe consecutive. Nel recupero contro il Legnano giochiamo malissimo, ma al 91’ Cicconi e… San Gaudenzio (era il 22 gennaio) firmano il 2-1 per noi. Nel dopogara Marcellino va a salutare dei tifosi giunti per lui da Casale che l’accolgono con una bandiera nerostellata  ed il gesto non aiuta ad accrescere la sua popolarità dinanzi alla tifoseria azzurra. Davanti ai microfoni però è onesto. Forse fin troppo visto che non siamo nemmeno alla fine del girone d’andata: “Meglio non illudere la gente, siamo una buona squadra da metà classifica”. Quattro giorni dopo con il Pergocrema (altro 2-1) la vittoria, per contro, è meritata e ci fa credere che il peggio sia passato.

Invece dopo la sosta sprofondiamo al “Marmo” contro un Leffe (0-3) che non ci fa mai vedere palla. Marcellino perde la testa e si fa espellere diventando il capro espiatorio per i tifosi arrabbiatissimi.

Lo ritroviamo in campo quasi due mesi dopo in occasione dell’1-0 sul Fiorenzuola che ci dà l’illusione di un finale di campionato almeno tranquillo. Invece perdiamo altre due gare di fila (a Lecco ed in casa con l’Ospitaletto) e la panchina di Nicolini pare seriamente a rischio. Quando il Novara va sotto anche a Mantova sembra davvero notte fonda per noi. Ed invece a 12’ dal termine Marcellino prende il posto di Piraccini. E calcia la punizione da cui nasce il pareggio di Armanetti, su controcross di Farsoni. Paolo Molina conserva ancora il file della sua radiocronaca… e dell’urlo liberatorio di quel pomeriggio di fine marzo…  A fine gara Stipari osserva: “Quando Marcellino ha preso il posto di Piraccini ha dato la svolta alla squadra. E’ un giocatore fatto così. In una squadra che gira riesce a fare la differenza. Se le cose vanno male non è il salvatore della patria…”.

A Valdagno le prodezze di Marcellino consentono di ribaltare un match che pare segnato. Si passa dal 2-0 per i veneti ad un incredibile 3-2 per noi. Marcellino propizia il 2-1 con una punizione deviata da Mantovani e realizza il 2-3 ad un quarto d’ora dal termine con una palombella salvata oltre la linea bianca da un difensore. Il pubblico di casa si sfoga con Folli: “A Vicenza hanno dovuto vendere una filanda per pagare il tuo ingaggio… Folli… prenderti… è stata una folli..a!!!”. Nicolini parla di Marcellino da fratello maggiore: “Non dimentichiamo che in questi mesi ha perso il padre. Sono dolori che si provano una volta nella vita”.

Ormai Alessandro gioca stabilmente come seconda punta al posto di Cicconi, out fino a fine stagione per un grave infortunio. In casa gioca discretamente, fuori soffre di più, come tutti i compagni. Il Novara batte la Virescit eppoi perde a Cento. Da quel momento inanella una serie di pareggi che paiono l’anticamera di una salvezza senza affanni. Invece le sconfitte di Legnano e Varese ci fanno precipitare nel baratro. A Busto contro i lilla (sono i giorni del tradizionale “palio”) il novarese Perrone para di tutto, anche un rigore di Armanetti. A Varese Nicolini avvicenda Marcellino ad inizio ripresa (entra Sala) sul punteggio di 0-0 e nel finale gli manca lo stoccatore per concretizzare una supremazia tanto netta quanto improduttiva.

Il pari con l’Olbia vale un ultimo viaggio a Crema a giugno inoltrato dove bisogna portare via un punticino per non correre rischi. Farsoni segna di testa il gol salvezza (1-0) eppoi difendiamo il risultato con Santino Tarantola aggrappato alla rete che già pregusta il suo ritorno in azzurro. A 5’ dalla fine Marcellino lascia il posto a Piraccini ed abbandona per sempre la maglia azzurra. Nell’autunno successivo passerà al Siracusa (C1) assieme a Gianluca Birtig… Lo abbiamo ritrovato grazie a “La Nuova Sardegna” sindacalista di primo piano… nell’immagine che vi proponiamo. E il Leffe derelitto della prima giornata? Di filata in C1 assieme al Ravenna di Gigi Del Neri… già pronto a tornare a Novara, questa volta da allenatore…

Massimo Barbero

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