La lente d'ingrandimento
lunedė 09 gennaio 2012 - 14:07
di Simona Ragusa
Indifendibile. Così ha definito Attilio Tesser il suo Novara dopo la sconfitta rimediata contro la Fiorentina. E come dargli torto. Ha pienamente ragione il tecnico. Non trovi nulla di salvabile neppure a riguardare l’incontro con il lanternino.
Squadra pesante, in difficoltà fisica, scesa in campo con un atteggiamento arrendevole e quasi svogliato. Tutti ingredienti che hanno così condizionato in modo negativo la squadra sotto l’aspetto tattico: una difesa in difficoltà perenne, un centrocampo impalpabile, un trequartista disorientato e un reparto avanzato (il solo Caracciolo è esente da colpe) non pervenuto. La compagine viola ha pescato a Novara la sua prima vittoria esterna di questa stagione col minimo sforzo. I fischi e le contestazioni del popolo azzurro sono la conseguenza di un malcontento che, seppure a singhiozzo, sapevamo che prima o poi sarebbe sfociato in qualche modo. Perché la gente non dimentica e non ha dimenticato quanto di buono e di pregevole è stato fatto e compiuto fino ad oggi, ma di fronte ad una prestazione come quella di ieri, tutti noi abbiamo assistito increduli e pensato che questo non può essere il vero Novara. Ne pretendiamo uno diverso: che lotta e che combatte. Se poi perde, come tante volte è successo quest’anno, poco importa. Purché, però, ci creda. Anche se priva di alcuni uomini importanti (vedi Radovanovic o Lisuzzo), il Novara non può essere quello visto contro la Fiorentina: intimorito esageratamente dalle iniziative targate Jovetic-Ljajic, dai palloni pennellati da Montolivo, dalle avanzate di Vargas o dalla foga di Salifu. La completa assenza, a livello mentale e fisico, degli azzurri scesi in campo, è preoccupante. Le cause? Forse neppure Tesser è in grado, oggi, di riconoscerle. L’importante è che in settimana il tecnico riconosca il malanno (speriamo passeggero) che affligge i suoi e confezioni una cura veloce ed indolore che rimetta in piedi la squadra.
Se all’innesto di Caracciolo, all’arrivo di Rinaudo, all’esperienza di Jensen dovesse aggiungersi qualche altro rinforzo, meglio. Il Novara avrebbe così tutte le carte in regola per lottare per la permanenza in serie A e rimanere aggrappata ad un treno salvezza sempre più arduo da inseguire, perché Siena e Bologna, vincendo rispettivamente contro Lazio e Catania, hanno fatto un balzo in avanti ed ora la paura fa novanta.
Domenica, a Cesena, la trasferta sarà delicata, ma come ha affermato in conferenza stampa Massimo De Salvo: “A questo punto, tutte le gare che ci aspettano possono definirsi delicate”. Lo sapevamo prima e ne siamo ancora più consapevoli oggi. |