L'editoriale Azzurro
sabato 14 ottobre 2023 - 14:05
Novara-Arzignano vista da Massimo Barbero
Senza troppi giri di parole sono dalla parte di Buzzegoli. Credo sia giusto proseguire sulla strada intrapresa a giugno perché solo così si può sperare di salvare una stagione di grandi sofferenze.
Questo campionato mi ricorda tantissimo il campionato finito con la festa di Fiorenzuola. Quella salvezza fu miracolosa perché ad inizio dicembre avevamo 4 punti in classifica. Anche questa obiettivamente avrebbe del miracoloso per quello che si è visto in queste prime 8 giornate.
Ieri sera il Novara è sceso in campo con una fottutissima paura. Paura incomprensibile perché siamo solo ad ottobre ed ad ottobre non si decidono i campionati. Paura incomprensibile perché c’erano tutte le condizioni per esprimersi di fronte ad un pubblico ben disposto. Con la colonna sonora di una Curva Nord “Nini Udovicich” che non ha mai smesso di cantare per tutti i 96’ di gioco.
Nei primi venti minuti l’Arzignano non ci ha fatto vedere palla. Eppure è bastata una discesa di Caradonna per creare un’occasionissima fallita da D’Orazio col portiere ormai a terra. Ecco credo che il limite maggiore della gara di ieri sia stato quello di ostinarci a provare imbucate centrali per servire le due punte. Invece avremmo dovuto allargare il gioco per sorprendere la squadra vicentina sulle corsie esterne dov’è maggiormente perforabile.
Se 4-3-3 dev’essere 4-3-3 sia sempre e comunque. La condizione di Scappini fa sì che quello delle due punte sia un lusso che non possiamo permetterci.
Fossi stato in Buzzegoli avrei provato prima la carta Gerardini a costo di rinunciare ad un attaccante. Sarei passato prima ad un 4-2-4 per tentare il tutto per tutto scavalcando un centrocampo dominato dagli ospiti. Non a caso nei minuti di recupero abbiamo creato almeno tre situazioni pericolose.
Purtroppo dietro siamo tremendamente fragili. E non è una situazione di modulo. Gli ultimi due gol li abbiamo presi su palla inattiva. Ed anche a Sesto l’unico (grosso) rischio l’abbiamo corso su un calcio d’angolo. Ogni volta c’è sempre qualcuno che buca l’intervento decisivo.Non dobbiamo mollare.
Mancano 30 giornate alla fine della regular season e pensare già adesso di avere un piede nella fossa sarebbe autolesionistico. Dobbiamo racimolare più punti possibili da qui a fine dicembre eppoi intervenire con convinzione nel mercato di gennaio con 3 innesti d’esperienza per salvare la categoria.
Bisogna puntare su gente pronta all’uso che si sta allenando con continuità in questi mesi.Non ho visto finora avversari fuori dalla nostra portata (solo il Padova lo è stato). Ma ho visto squadre più ciniche, più pronte, fisicamente più attrezzate. Quello segnato ieri da Parigi è stato il primo gol realizzato da un attaccante della squadra di Bianchini.
Eppure l’Arzignano ha 13 punti in classifica (malgrado le prime due sconfitte iniziali).
Da Mantova in poi comincia un’altra settimana con 9 punti in palio. Lo scorso anno contro i virgiliani abbiamo colto due vittorie belle ed esaltanti. Ora è tutta un’altra storia. Dopo il ripescaggio il ds Botturi (ricordate il capolavoro Pro Sesto?) ha avuto il budget per costruire una rosa in grado di dare fastidio a Padova, Vicenza e Triestina.
Quest’anno i “parenti poveri” siamo noi. Ma guai a pensare che il pronostico sia chiuso in partenza. Sarebbe tanto bello fare uno sgambetto a Galuppini e c in casa loro dove nel 1998 (quand’eravamo penultimi in classifica) cogliemmo una vittoria insperata con un gol di Bonetto allo scadere…
Ed allora forza Presidente, forza Di Battista, forza Buzzegoli e soprattutto forza ragazzi… dalle ceneri di un week end lungo ed amaro può nascere un Novara finalmente diverso in grado di risalire la china.
Vietato arrendersi e rassegnarsi ad un salto all’indietro che avrebbe conseguenze drammatiche sul futuro del calcio in città.
Nel frattempo le istituzioni devono mettersi al lavoro per cercare un’alternativa all’attuale proprietà che sembra ormai aver chiuso il proprio esaltante (ma troppo breve) ciclo.
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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