L'editoriale Azzurro
lunedė 15 dicembre 2025 - 10:22
Cittadella-Novara vista da Massimo Barbero
Mi sarebbe tanto piaciuto dedicare la vittoria al nostro Amico Marco Foti. Nel giorno del secondo anniversario dalla sua prematura scomparsa. Nello stadio in cui la sua voce ci aveva regalato una delle ultime illusioni di restare ancora a lungo in serie B grazie alla tripletta di Puscas.
Pazienza Marco, ci siamo divertiti lo stesso, proprio come allora, malgrado una compagnia più ristretta del solito… e Ti saresti divertito tantissimo anche Tu, come sempre… Ed in fondo è andata già meglio rispetto al 14 dicembre di un anno fa quando in una situazione analoga (Lorenzini espulso in avvio di ripresa) avevamo vanificato una doppia rimonta perdendo comunque la partita al 92’ contro la solita Triestina…
L’impeccabile sito de “La casa del Novara” mi ricorda che il 2-2 tra Novara e Cittadella è storicamente il risultato più gettonato. Ne conto ben 6 nei 26 precedenti, tra Coppa e Campionato. Quello di ieri brucia come proprio quello incassato in pieno recupero ad inizio marzo 2014, in un gelido sabato di pioggia, quando subimmo una rimonta poi rilevatasi decisiva nel rispedirci in C... per colpa di una punizione (deviata dalla barriera) di Surraco allo scadere, guadagnata con un po’ di malizia dai granata, quando tutto sembrava perduto, tra le urla isteriche della panchina e del pubblico locale…
Analizzando a mente fredda quel che è successo stavolta al “Tombolato”, non riesco a non mettere a risalto una cosa. Credo che poche squadre al mondo possano vantare il nostro poco gratificante record: già per tre volte in questo girone d’andata in trasferta abbiamo riportato noi in partita gli avversari incassando un’espulsione (sempre per doppia ammonizione) quando eravamo in vantaggio… La serie delle rimonte subite fuori casa, da Fontanafredda in poi, è inquietante. Ci complichiamo puntualmente la vita quando dovrebbero essere gli altri ad andare in affanno…
Come ha detto l’esperto Stinà, ieri si sono viste tre partite diverse. La prima è durata fino al 43’ (caro Omar, era proprio il caso di intervenire così, con Lorenzini ancora in grado di chiudere?) e l’abbiamo letteralmente dominata. In quel frangente ho ammirato davvero il miglior Novara della stagione per organizzazione, intraprendenza, spirito di collaborazione tra i reparti. Gli 8 punti di distacco in classifica non si sono proprio visti, se non a parti invertite. Il Cittadella ha provato a spaventarci con un avvio aggressivo, stile Vicenza. Ma sin dalla prima sgroppata sulla destra di Agyemang è apparso chiaro che stavolta non ci saremmo fatti intimorire. Abbiamo risposto colpo su colpo e presto affondato in maniera inesorabile con due gol che sono stati il frutto dell’inserimento in area di tanti uomini, centrocampisti compresi. Sul 2-0 i padroni di casa (che fin qui di reti ne hanno segnate pochine) parevano letteralmente in stato confusionale ed avevano rischiato seriamente di subire anche il 3-0 su quello spunto di Lanini, fermato in extremis da Redolfi…
Nell’intervallo sognavo di rivivere quella magica notte del febbraio 2010 quando in un “Moccagatta” strapieno riuscimmo a difendere fino alla fine il doppio vantaggio malgrado il rosso rimediato da Porcari prima dell’intervallo ed il rigore trasformato da Artico, colpendo ancora con Bertani in contropiede… Più realisticamente, da “banchieriano” convinto, mi sarebbe bastato rivedere lo stesso atteggiamento messo in campo contro la Juve Under 23 dopo la frettolosa espulsione di Bove ad inizio ripresa in un match giocato a porte chiuse per l’emergenza Covid…
Invece questa squadra, da qualche stagione a questa parte, non sa gestire i momenti di difficoltà che nel corso della gara, per una ragione o per l’altra, possono capitare a tutti. Un limite che ci era costato troppe rimonte sin dall’era Gattuso e che nemmeno Zanchetta è evidentemente riuscito ancora a correggere.
In 10 contro 11, in trasferta contro un avversario forte e che non ha ormai più nulla da perdere… soffrire è quasi inevitabile… Ma non ci si può consegnare inermi alla supremazia altrui come abbiamo fatto anche stavolta nel primo quarto d’ora della ripresa, rinunciando in pratica a qualsiasi costruzione di gioco, malgrado ci fosse ancora un tempo davanti (più recupero) da far trascorrere. Lo spostamento di Cannavaro sul centrosinistra ha messo un po’ in imbarazzi un centrale che nel primo tempo aveva giocato con estrema tranquillità. Dopo aver preso il 2-2 (due gol in meno di due minuti!) sembrava che fossimo quasi “rassegnati” ad un altro ribaltone stile Zanica… come dimostrerebbe l’azione della doppia occasione Castelli-Vita… originata da un paio di nostri rinvii in piena area al limite dell’autolesionismo.
Per fortuna, quando tutto sembrava compromesso… è cominciata l’ennesima “partita nella partita”. Lo stop per la botta al naso presa da Cannavaro e l’ingresso del navigato Morosini a battagliare in una lotta apparentemente impari... ci hanno permesso di rifiatare, di riorganizzarci. Abbiamo capito (meglio tardi che mai) che nessuno ci vietava di superare la metà campo, a dispetto dall’inferiorità numerica. Le accelerazioni di Donadio (che ha fatto ammonire il pericoloso Vita) e di Agyemang ci hanno ridato orgoglio e pericolosità. Ed il Cittadella si è rivelato meno letale di quanto l’avessimo immaginato, a conferma di un pomeriggio di non eccezionale vena della pur forte squadra granata.
Al proposito voglio “ringraziare” mister Iori per non aver inserito tale Davide Diaw per l’ultimo assalto. Senza offesa, il friulano è uno dei giocatori per cui nutro meno simpatia in tutto il panorama calcistico italiano. Non ho dimenticato il suo comportamento nei concitati minuti finali di “quel” Novara-Entella quando in Tribuna d’onore continuava a provocare gli spettatori che stavano soffrendo per l’incubo retrocessione sempre più imminente… fino all’intervento risolutivo di un ufficiale in divisa che, doppiamente seccato, lo fece allontanare… Nello sport bisogna anche saper vincere (peraltro quell’Entella andò in C comunque solo tre settimane dopo) e, quasi sempre, prima o poi ci si ritrova…
Un’ultima su Cittadella. Girando nel sempre accogliente centro veneto… ho visto poco prima di mezzogiorno tante sciarpe granata indossate da ragazzi che sarebbero andati allo stadio. Alle 14.30 poi in un “Tombolato” sempre più bello e funzionale… c’erano oltre 2000 spettatori.
Numeri forse non da urlo, ma comunque positivi nel mediocre contesto del nostro girone. Che differenza rispetto alla mia prima volta in quel “campo”, oltre trent’anni fa, quando gli spettatori presenti, quasi tutti di età avanzata, erano concentrati nell’unica tribuna esistente. E’ il segnale che la lunga militanza in serie B ha lasciato davvero qualcosa alla collettività anche in termini di passione e seguito popolare. Dev’essere un esempio da seguire per la famiglia Boveri per provare, nei prossimi anni, a fare un salto in avanti, per un calcio dall’appeal decisamente diverso e nel contempo anche più sostenibile.
L’emergenza difensiva in vista della gara con l’Ospitaletto ci ricorda che in rosa avremmo un giocatore dell’esperienza e del valore di Davide Bertoncini.
Non disputa una gara intera dal 17 ottobre, in seguito ha provato a rientrare due volte, ma si è sempre infortunato di nuovo.
La memoria mi ricorda che due anni fa, sempre sotto Natale, contro Triestina e Fiorenzuola Gattuso fu costretto ad inventarsi Di Munno centrale difensivo perché lo stesso Bertoncini, insieme ad altri compagni, era ai box per infortunio (sarebbe rientrato ad inizio febbraio).
Nel 2022-23, al suo arrivo a Novara, giocò appena 8 partite in tutto, costringendo la società a gennaio a far firmare in fretta e furia l’ultimo contratto allo svincolato Ariaudo. Intendiamoci, Bertoncini è un difensore di grande valore ed esperienza che in carriera ha dimostrato di poter stare anche in serie B e che è risultato probabilmente determinante per la nostra salvezza di due stagioni fa. Però noi, per quel ruolo, avremmo bisogno di un uomo dell’integrità fisica di Matteo Centurioni, un difensore capace di giocare 24 partite in A da titolare, partendo da ultima scelta nelle gerarchie estive, ad ormai 38 anni.
Credo che l’attento ds Federico Boveri debba fare mirate valutazioni, sin dal prossimo mercato di gennaio, sulla tenuta di Bertoncini e sulle sue prospettive future (è del 1991) alla luce del passaggio ad una difesa a tre e dei problemi che di frequente colpiscono anche qualche compagno di reparto.
Ed ora l’Ospitaletto! Più che alle beffe legate ai nomi di Moro e Vendramin… ripenso all’ultima partita giocata dagli arancioni al “Piola”. Era il dicembre di 28 anni fa e quel pomeriggio nebbioso segnò la mia “prima volta” nella Tribuna Stampa del nostro stadio. La gioia di poter finalmente svolgere il lavoro che avevo sempre sognato sin da bambino… si mischiava allora ad un pizzico di dispiacere per aver lasciato la Curva Nord. Quanto tempo è passato… Forza Novara sempre!!!
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