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L'editoriale Azzurro
domenica 27 novembre 2022 - 21:14
Novara-Piacenza vista da Massimo Barbero
Se avessimo battuto in casa Triestina, Virtus Verona e Piacenza oggi avremmo gli stessi punti del Pordenone. Basti questa considerazione per avere grandi rimpianti. In un campionato mediocre sarebbe bastato poco per essere competitivi con le squadre di vertice.
Invece siamo qui a masticare amaro perché da 9 partite a questa parte siamo alla ricerca del Novara che ci aveva illuso a settembre/inizio ottobre. 9 partite sono tante, quasi un quarto di campionato. Evidentemente non può essere un caso. Evidentemente abbiamo sopravvalutato le potenzialità di una rosa che non è in grado di lottare con le primissime della classe.
Chiunque venga al “Piola” riesce a fare un figurone. Stavolta è toccato al Piacenza fanalino di coda, forse motivato dalle voci di un passaggio societario, ma comunque squadra (fino a ieri) con soli 8 punti all’attivo.
Invece la truppa di Scazzola è partita forte sin dalle battute iniziali. Nel primo quarto d’ora ricordo solo azioni biancorosse tanto che a noi restava l’arma del contropiede sfruttata malissimo per una serie di errori in fase di impostazione che un tempo non ci appartenevano.
Col passare dei minuti il Piacenza si è assestato all’indietro, rendendo ancora più complicata la nostra manovra. Difesa sì, ma non rinuncia a giocare. I biancorossi non sono mai rimasti passivi come avevamo fatto noi a Lignano. E puntualmente sono passati in vantaggio.
Si diceva che la formazione di Scazzola soffrisse sulle palle inattive. Ed invece ci ha fatto gol su azione da calcio d’angolo con un uomo libero di colpire sul secondo palo com’era stato libero Castelli della Pro Patria due settimane fa.
Per fortuna siamo riusciti a pareggiarla subito perché se no sarebbe diventata durissima. E poco dopo Persia si è fatto espellere rendendo la nostra gara in discesa.
Sull’1-1 Pissardo ha compiuto un intervento determinante. Ma nei dieci minuti finali del primo tempo abbiamo avuto 3-4 occasioni da gol per operare il sorpasso.
Siamo andati al the dell’intervallo con la sensazione di avere in pugno la partita. Continuando a premere così prima o poi il gol sarebbe arrivato.
L’ha pensato anche Scazzola che ha subito provveduto ad inserire un centrocampista al posto di una punta per ritrovare l’equilibrio perduto.
La gara è nuovamente girata al momento dell’espulsione di Benalouane. Il nostro centrale oggi aveva una responsabilità doppia vista l’assenza di Ciancio, Carillo e Bertoncini e la sua sciocchezza dunque è inaccettabile.
In 11 contro 10 avremmo avuto la possibilità di inserire subito Peli e Gonzalez per sfruttare la superiorità numerica negli spazi. In 10 contro 10 ci siamo dovuti accontentare del compitino nella speranza che prima o poi qualcuno trovasse la giocata vincente. Cevoli ha inserito Buric, ma non aveva senso giocare con due prime punte quando dalle fasce non arrivavano palloni giocabili visto che l’uomo che spingeva di più (Goncalves) era stato sostituito.
Difficile vincere se non crei superiorità numerica. Difficile vincere se rinunci sempre in partenza agli uomini che possono creare qualcosa a livello di inventiva come Gonzalez e Peli.
In una giornata grigia le uniche note liete vengono da Pissardo che ha risposto alle critiche d’inizio stagione facendosi trovare pronto nel momento del bisogno.
Io credo che tra Crema ed Arzignano Cevoli si giochi la panchina. Se le ambizioni della società sono quelle sbandierate sino a pochi giorni fa non è pensabile andare avanti così fino a fine aprile. Bisogna intervenire prima che cominci il mercato di gennaio per poi impostare la campagna di rafforzamento con il tecnico (speriamo Cevoli) che terminerà la stagione.
Al “Voltini” sarà dura, durissima, come da tradizione. Tra l’altro quest’anno i gialloblu hanno un rendimento casalingo molto elevato. Agli azzurri chiediamo l’orgoglio di lottare su ogni pallone per dimostrare di meritare questa maglia…. Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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