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L'editoriale Azzurro
domenica 16 ottobre 2022 - 20:21
Novara-Lecco vista da Massimo Barbero
Per un tempo il Lecco ci ha impartito un’autentica lezione di calcio e soprattutto ci ha ricordato come si gioca in serie C. Nella ripresa i blucelesti hanno sofferto la nostra reazione e forse il 2-2 sarebbe stato il risultato più giusto. Ma quello che abbiamo visto nei primi 45’ di gioco ci deve far riflettere perché con prestazioni del genere di punti ne faremo ben pochi.
E non è questione di 3-5-2 o di 4-3-2-1. E’ questione di capacità di stare corti, di fare le cose semplici, di gestire la palla con il rispetto dovuto all’avversario. Abbiamo schernito la presunzione di Paci della Pro Vercelli o del Vicenza di Baldini, ma da allora abbiamo cominciato a ricadere negli errori degli avversari battuti. E chi ci ha osservato da fuori ha capito i nostri punti di forza e li ha puntualmente bloccati.
Per giocare con due trequartisti dietro la punta centrale bisogna che in mezzo al campo si facciano un mazzo così. E che i tre là davanti siano pronti a sacrificarsi. Se tutti hanno in testa solo di fare la “magata” si rischiano brutte figure. La sensazione che dava oggi il Novara è di essere in ritardo anche sul piano fisico rispetto ad un Lecco che correva di più. Quando la squadra di Foschi ha smesso di essere tonica dal punto di vista agonistico siamo rientrati in partita.
Pronti via e la squadra ospite ha cominciato a fare il diavolo a quattro con Giudici sulla sinistra. Ciancio è apparso inizialmente in difficoltà di fronte alle sgroppate del loro numero 7. Poi con il passare dei minuti gli ha preso le misure e tutto sommato è stato tra i meno peggio tra i 16 scesi in campo.
E pensare che su uno dei primi calci d’angolo a nostro favore abbiamo avuto anche l’occasione di passare in vantaggio. Masini prima e Carillo poi hanno avuto sulla testa e sul piede la palla dell’1-0. Invece un salvataggio fortuito di un difensore ed una grande parata di Melgrati ci hanno negato la rete. Sul proseguo dell’azione Zambataro ha toccato il pallone di mano in maniera quantomeno sospetta.
Il pericolo ha spaventato il Lecco che ha cominciato a giocare più indietro. E così non ci abbiamo capito più nulla. Siamo riusciti a renderci pericolosi unicamente su palle inattive. Per il resto ci siamo allungati esponendoci al contropiede bluceleste. L’azione dell’1-0 ci vede tutti completamente fuori posizione. E dire che non eravamo nemmeno arrivati alla mezzora. C’era tutto il tempo di provare a vincere la gara senza smarrire gli equilibri che sono la base di qualsiasi squadra di calcio.
Dopo il gol di Buso abbiamo vissuto un finale di tempo da incubo. La squadra di Foschi ha avuto il merito di non accontentarsi del minimo vantaggio ed ha continuato a spingere contro un avversario smarrito.
Nella ripresa siamo passati ad un 3-4-1-2 che vedeva Gonzalez finalmente avanzato. Non a caso Pablo ha avuto la palla gol più nitida per riaprire i giochi. Eppoi ha avuto la lucidità di segnare il 2-1 con un’autentica magia.
A quel punto con più di mezzora davanti ancora da giocare avrei scommesso sul pareggio. Invece ci è mancato un pizzico di freddezza sottoporta nelle due-tre occasioni nitide che siamo riusciti a creare. E probabilmente ci manca un altro calcio di rigore per quella trattenuta evidente su Buric. D’accordo abbiamo rischiato ancora di incassare il terzo gol in contropiede, ma a quel punto ci stava di scoprirsi perché non avevamo più nulla da difendere. Logica anche la decisione di mandare Benalouane a fare il centravanti aggiunto come Foschi faceva una ventina di anni fa ormai con l’oggi suo collega Cioffi.
A Cevoli imputo soprattutto la scelta di Calcagni regista. Se Ranieri non era in condizione non aveva senso mettere al suo posto un uomo con caratteristiche completamente diverse. Perché non provare Masini? Oppure cambiare modulo dall’inizio?
Peccato perché Gonzalez avrebbe meritato una serata ben diversa per celebrare il suo gol numero 100. Pazienza, Pablo, vorrà dire che la grande festa la faremo quando supererai il numero di gol segnati da Romano.
Io in vista di Sesto cambierei qualcosa. Non mi spingo ad ipotizzare un modulo tattico perché a fare gli allenatori si scrivono solo delle castronerie. Ma darei una chance a Bertoncini, ad Urso a Marginean ed a Tavernelli. Quattro uomini freschi per provare a svoltare su un campo nel quale abbiamo sempre sofferto. In fondo in questa settimana ci sono ancora 6 punti in palio e l’ultima cosa da fare in questo momento è piangersi addosso… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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