L'editoriale Azzurro
lunedė 18 ottobre 2021 - 11:22
Ligorna-Novara vista da Massimo Barbero
Pensavamo di avercela fatta. Quando Pablo Gonzalez ha trasformato il penalty del nostro secondo vantaggio sentivamo la quarta vittoria consecutiva a portata di mano. Invece non avevamo fatto i conti con l’orgoglio di un Ligorna che non ha rubato nulla e che anzi nel finale è andato vicino ad un clamoroso sorpasso.
E’ stata una partita da serie D in tutti i sensi. Giocata su un campo dalle dimensioni ridotte che ha esaltato l’aggressività dei padroni di casa. Noi per un tempo ci abbiamo capito poco, non riuscendo ad imbastire azioni degne di nota. Non a caso abbiamo segnato e ci siamo resi pericolosi solo su calcio piazzato. Anche il Ligorna ha fatto vedere le cose migliori su palla inattiva, ma la pressione dei padroni di casa è stata decisamente forte per tutti i primi 45 minuti.
Siamo andati meglio nella ripresa quando è calata l’intensità dei liguri e siamo riusciti a giocare palla a terra riuscendo a renderci pericolosi in più occasioni. Peccato aver sbagliato così tanto sottoporta. Peccato aver regalato un uomo con la seconda ammonizione a Bonaccorsi. Peccato non essere riusciti a difendere fino alla fine il secondo vantaggio che a quel punto valeva oro. Dobbiamo crescere sotto diversi aspetti e quello della concretezza è il più evidente. Ci manca un po’ di cattiveria sottoporta e non sempre si può vincere sprecando tanto come è avvenuto con il Bra. Come con l’Asti abbiamo subito il gol del pareggio subito dopo aver sostituito Pablo. Per carità, non critico Marchionni quel cambio con la squadra in dieci e nuovamente in vantaggio ci stava eccome. Vuthaj è sempre meglio tenerlo dentro perché la prende di testa anche nella propria area di rigore. Però quando esce Pablo è un po’ come se sparisse la magia di questa squadra costruita in fretta e furia in pochi giorni di settembre e che sinora ha reso ben oltre le previsioni iniziali. Vedere Pablo che corre per tutto il campo come negli anni magici del doppio salto dalla C alla A non ha prezzo. E’ lui l’uomo simbolo di questa squadra che in termini di agonismo finora non si è mai risparmiata dimostrando di essersi calata bene nella mentalità di un campionato molto difficile.
“Avremmo messo la firma per essere ad un solo punto dalla prima dopo sei giornate” dice il saggio Paolo Molina e non si può che dargli ragione. Finora siamo riusciti a mascherare le difficoltà di carattere fisico che si sono puntualmente ripresentate sotto forma di guai muscolari che stanno fermando a turno diversi azzurri.
Quello che c’è stato di davvero entusiasmante in Liguria è il sostegno che i supporters azzurri hanno riservato alla squadra: un tifo caldo, sereno, incessante che ha rappresentato una forza in più per i ragazzi in campo, specialmente nei momenti difficili.
Dobbiamo conservare il più a lungo possibile questa leggerezza nel seguire la squadra perché è la sola strada per sperare in un soggiorno nel purgatorio della D il più breve possibile.
Contro l’Rg Ticino sarà dura. Per le assenze. Per la determinazione di un avversario che non ha ancora vinto, ma che perde di rado. Per il fresco ricordo del 3-0 di Coppa che può farci pensare erroneamente che sarà tutto facile. Dobbiamo invece conservare la stessa umiltà che abbiamo messo in campo contro Bra e Varese quando siamo scesi sul terreno di gioco con la consapevolezza che ci sarebbe stato da soffrire. E dagli spalti il pubblico ha dato una grossa mano alla squadra. Stavolta la giornata lavorativa terrà lontano un po’ di abbonati e per questo chi sarà presente dovrà gridare anche per chi non potrà esserci. E’ di fondamentale importanza ritrovare subito la vittoria per non perdere terreno dalle squadre di vertice. A novembre avremo una serie di scontri diretti con le avversarie più ambiziose in categoria (affronteremo Sanremese e Casale in rapida sequenza) e sarebbe bello arrivarci in posizione migliore rispetto alle più accreditate concorrenti per evitarci l’ansia di chi deve inseguire.
Testa libera dunque e tutti concentrati per tornare a fare bottino pieno dopo un pareggio interlocutorio che rappresenta una prova di maturità superata a metà. Ci stiamo calando nelle difficoltà che la D propone settimanalmente. C’è ancora qualcosa da correggere, ma la strada sembra quella giusta. Non smettiamo di crederci e di gridare Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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