L'editoriale Azzurro
lunedì 27 settembre 2021 - 07:45
Borgosesia-Novara visto da Massimo Barbero
Mi sembra di rivivere le prime giornate del Novara di Toscano quando giocavamo, creavamo, ma alla fine i punti li lasciavamo per strada con il risultato di trovarci ad una decina di lunghezze di distacco dal Bassano dopo una manciata di partite. Con due aggravanti rispetto a quell’inizio di campionato di Lega Pro: non abbiamo la solidità difensiva di quella squadra che quando passava in vantaggio difficilmente mollava la presa; e non abbiamo la stessa condizione atletica, giocoforza approssimativa dopo tre settimane scarse di lavoro. I punti lasciati sul campo del Borgosesia bruciano ancor di più di quelli persi una settimana fa sul terreno amico con l’Asti perché stavolta, per almeno un’ora, la supremazia azzurra è apparsa ancor più netta di quella sfoggiata al debutto casalingo. E perché i granata erano in dieci eppoi in nove e non siamo riusciti a sfruttare nemmeno questo innegabile vantaggio. Siamo partiti forte, molto forte. Nei primi venti minuti abbiamo creato 4-5 nitide occasioni per passare a condurre il match. Soltanto dopo il 20’ il Borgosesia ci ha preso un po’ le misure ed ha cominciato a rendersi pericoloso con le fiammate di questo Omoregbe, un under in grado di fare la differenza in campo. L’espulsione di Puka pareva spianarci la strada (ma il fallo su Di Masi non era stato commesso in area?). Ma una volta in inferiorità numerica Lunardon è stato bravo a non snaturare la squadra. Il Borgosesia ha retto l’urto continuando a giocare come stava facendo, senza limitarsi ad un catenaccio ad oltranza che avrebbe avuto ben poche speranze di tenuta. Il gol del vantaggio di Bonaccorsi poco prima dell’intervallo pareva una seria ipoteca sulla conquista della prima storica vittoria del Novara FC. Ma ad inizio ripresa Vuthaj si è mangiato in almeno due occasioni il raddoppio. E così siamo rimasti aggrappati al golletto di vantaggio con il rischio di perdere tutto per un banale episodio come in effetti è avvenuto. Non stavamo soffrendo, non stavano premendo però un mani in area su un campetto dalle dimensioni ridotte ci può scappare da un momento all’altro. E così ci siamo trovati ad invocare il miracolo di Raspa che è riuscito ad intuire la traiettoria del rigore calciato da Marra senza poter intercettare la sfera. Subito dopo il Borgosesia è rimasto in nove uomini e da quel momento abbiamo giocato la nostra parte peggiore di gara. Ognuno ha cercato di risolvere la partita da solo con il risultato di lasciare ai granata le occasioni migliori per vincere. In quel frangente il gap di condizione atletica con gli avversari è emerso in maniera palese. Loro correvano e ragionavano, noi buttavamo avanti la palla a casaccio con il risultato di farci infilare in contropiede. Io credo che, superato questo periodo di inevitabile rodaggio, Marchionni debba puntare su di un undici titolare ed insistere con quello. I cambi continui in difesa ed in mediana non aiutano la squadra a trovare un minimo di coralità. Eppoi le sostituzioni debbono essere decise ad intervalli regolari valutando la tenuta fisica di ciascun elemento. Buttar dentro 3-4 giocatori tutti assieme nel finale per cercare di raddrizzare il risultato aumenta solo la confusione. Tra i singoli mi è piaciuto Di Masi che, finchè ha avuto benzina nelle gambe, ha portato su un’infinità di palloni per i nostri attaccanti. Anche Pablo si è mosso bene come uomo assist ed ha tenuto sulle spine la difesa del Borgosesia per tutti i 95 minuti di gioco. Sugli esterni meglio Paglino di Pagliai. Ed anche di Capone che l’ha sostituito. Davanti c’è mancato il miglior Vuthaj, se avesse concretizzato il cinquanta per cento delle opportunità avute l’avremmo vinta di goleada. Per anni ho fissato il punto più basso della nostra storia nello 0-0 di Borgosesia del 1999 per quel catenaccio ad oltranza sfoggiato sul campo di una squadra inferiore a noi. Stavolta non è così. Abbiamo pareggiato una partita giocata da Novara. Provando a vincere dal primo all’ultimo secondo di recupero. Non ci siamo riusciti per troppi errori, ma lo spirito è quello giusto. Cosìccome lo spirito dei tifosi azzurri saliti a Borgosesia a far sentire la propria voce. Chiudo con un appello agli indecisi: abbonatevi ora che le code sono finite. Sottoscrivere una tessera quest’anno vuol essere un significativo messaggio di condivisione. E’ il modo più efficace per far sentire al presidente Ferranti che ci siamo, che combatteremo con lui questa battaglia fino alla fine. E’ il modo migliore per tornare ad urlare assieme.
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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