L'editoriale Azzurro
domenica 08 agosto 2021 - 07:32
di Massimo Barbero
Un grazie innanzitutto all’illustrissimo Giudice del Tar che ha posto fine con 48 ore d’anticipo a quella che era diventata un’insopportabile agonia. Il cuore del Novara Calcio 1908 aveva cessato di battere da una decina di giorni, tutto quello che è seguito è stato solo un pietoso accanimento terapeutico nei confronti di un paziente già morto (pardon, appena ucciso).
Pavanati e De Salvo passeranno alla storia per essere stati i dirigenti che hanno portato per la prima volta all’esclusione una società che in 113 anni di vita non era mai fallita né mai aveva giocato al di sotto della serie C.
Purtroppo al peggio non c’è mai fine ed anche in questa settimana ci siamo dovuti sorbire un teatrino davvero sgradevole sfociato in un comunicato stampa allucinante.
L’unica notizia che vogliamo leggere ora è la pubblicazione del bando per la costituzione di una nuova società per la serie D perché questa è la sola strada per evitare che il calcio scompaia del tutto a Novara.
Spero che la Federcalcio non indugi oltre dando finalmente il via libera al sindaco Canelli per una soluzione che ha rappresentato un’occasione di rinascita per piazze importanti quali (tra le tante) Avellino, Parma e Reggio Emilia. Lo stesso Siena che oggi festeggia un ripescaggio ottenuto grazie alla nostra cancellazione un anno fa di questi tempi era nella nostra stessa situazione attuale. Ai toscani è bastato un anonimo campionato di D per ritrovare (a tavolino) la C perduta.
Vorrei tanto cadere in un lungo sonno e risvegliarmi solo quando questa storia sarà finalmente finita con l’iscrizione del nuovo Novara ad un campionato dilettantistico (possibilmente il maggiore). Voglio tornare a leggere di allenatori, di calciatori ingaggiati, di amichevoli da giocare e di impegni ufficiali da preparare. La frustrazione di questi giorni potrebbe trasformarsi in entusiasmo di fronte ad un progetto credibile che tocchi le corde giuste degli appassionati.
Mi chiedo cosa stia pensando Massimo De Salvo in queste ore. Se navigando in internet non gli venga mai la voglia di rivedere qualcuno di quei video che meglio testimoniano la nostra scalata dalla C alla A. Fossi in lui starei malissimo (come personalmente io sto malissimo) al pensiero che anche un’impresa sportiva così grande oggi passa doverosamente in secondo piano a fronte di un epilogo così triste e distruttivo. Non sono tra coloro che immaginano un mandante e degli esecutori. Penso che l’esperienza di Massimo De Salvo al Novara Calcio fosse giunta al capolinea da un po' di tempo per un mix di disinteresse da parte sua e debiti da onorare sempre più gravosi.
Quando ha ceduto a Rullo ha pensato di essersi tolto gran parte della patata bollente. E soprattutto una bella fetta di oneri economici. Si è tenuto il venti per cento proprio per tenere sotto controllo la situazione dall’interno. Pronto ad intervenire in caso di inadempimento dell’azionista di maggioranza. Peccato che la soluzione scelta da Pavanati (compensazione con crediti altrui operata nell’ultimo giorno utile e forse oltre) abbia finito con lo spiazzare anche lui vanificando ogni ipotetico tentativo di salvataggio.
Peccato perché se Mds avesse parlato chiaro alla piazza ci sarebbero stati tutti i presupposti per un ciclo ancora lungo e sportivamente dignitoso. Nell’estate 2016 avrebbe dovuto avere l’umiltà di dire che il tempo dei sogni era finito e bisognava cominciare a pensare a far quadrare i conti. Invece questa semplice verità è stata nascosta e così nel tritacarne dello scontento dei tifosi sono finiti direttori sportivi, allenatori e calciatori. Sarebbe bastato dire alla piazza che si vendeva Gonzalez all’Alessandria non perché sarebbe arrivato qualcuno più forte di lui, ma semplicemente perché certi contratti non erano più alla portata di un Novara obbligato a tenere sotto controllo il bilancio.
Qualcuno avrebbe abbandonato la via dello stadio, ma i più avrebbero capito e continuato a sostenere la squadra con più carica di prima. Il serbatoio del settore giovanile poteva essere una risorsa importante per rimanere competitivi in B o quantomeno in C senza inerpicarsi in una strada senza via d’uscita fatta di debiti crescenti. L’operazione varata nel 2019 con la promozione di Banchieri poteva essere anticipata di qualche anno magari dando a Gattuso la chance di allenare la prima squadra con uno zoccolo duro di ragazzi cresciuti nel vivaio.
Oggi con l’esclusione dai campionati professionistici perdiamo un patrimonio tecnico di inestimabile valore: tanti ragazzi di proprietà del Novara si svincoleranno a costo zero, pronti a proseguire la loro carriera lontano dal “Piola”.
Chiudo con un messaggio di solidarietà a calciatori obbligati a proseguire fino all’ultimo il più assurdo dei ritiri. Ed il pensiero va anche a dipendenti e fornitori che da troppo tempo aspettano le loro spettanze.
Ciao Novara Calcio 1908 grazie per le emozioni che ci hai regalato in oltre un secolo di vita. Ne avevi passate talmente tante che parevi immortale, come uno di quei nonni che hanno superato la guerra e che ora trascorrono l’inverno senza farsi nemmeno un raffreddore. Invece è giunto anche il tuo momento per colpa di un assurdo mix di incompetenza, superficialità, arroganza. Non smetteremo di ricordarti perché nei nostri cuori continuerai ad essere la nostra squadra, l’unica ed insostituibile.
Verrà il giorno che ci riprenderemo il tuo nome alla faccia di Pavanati e De Salvo. Ma adesso Forza Canelli: ridateci almeno la gioia di tornare allo stadio per tifare per i colori azzurri e sperare in una rinascita il più vicina possibile…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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