Ridateci quello che è Nostro!
martedì 27 luglio 2021 - 09:35
Non vogliamo battaglie giudiziarie, ma solo il titolo sportivo del Novara Calcio
Scrivo con la rabbia dell’innamorato deluso, con l’amarezza di chi si sente tradito da persone su cui riponeva grande fiducia. Pavanati e De Salvo sono riusciti a compiere un disastro che nessuno era mai riuscito a realizzare in 113 anni di storia: non iscrivere il Novara ad un campionato professionistico. Pensavamo che quel 20 per cento rimasto in capo all’azionista uscente rappresentasse una sorta di garanzia di serietà e solidità invece si è rivelato una tremenda corda che ha finito con l’impiccare il povero Novara Calcio.
In quarantanni da tifoso eppoi da addetto ai lavori ho visto Presidenti (con la p volutamente maiuscola) allestire squadre sgangherate, barcamenarsi tra difficoltà quotidiane apparentemente insormontabili. Tutti però rigavano dritto nella settimana più importante dell’anno quella dell’iscrizione. Nessuno ha mai osato avventurarsi nell’impervia via della compensazione (o accollo o surroga) perché il rischio di trascinare nel precipizio il Novara Calcio prevaleva su qualsiasi trovata di genio.
Non siamo iscritti dopo che l’azionista di maggioranza (parole sue) ha versato qualcosa come 2 milioni e 400 mila euro all’atto dell’iscrizione (crediti fiscali compresi ovviamente). Una roba da sbattere la testa contro il muro fino a farsi venire uno svenimento perché altrove con un budget di 2 milioni e 400 mila euro ci fanno un campionato di C anche dignitoso.
Da un anno e mezzo a questa parte il Novara è diventato una barzelletta che non fa ridere (almeno non fa ridere noi tifosi azzurri) tra cordate che si volatilizzano con la velocità con la quale si sono materializzate, fideiussioni farlocche, soldi nascosti nel sacchetto della spesa. Eppure chi ha ora il venti per cento aveva garantito che avrebbe venduto soltanto ad acquirenti solidi con intenzioni serie. Non oso pensare cosa sarebbe potuto accadere se avesse venduto al primo acquirente di passaggio…
Inutile ora guardarsi alle spalle. Il danno di proporzioni storiche è stato fatto e nessuno potrà porvi rimedio. Quello che chiediamo all’attuale azionista di maggioranza ed al socio di minoranza è di cedere il prima possibile il titolo sportivo al Sindaco perché il Novara Calcio possa riprendere a vivere seppur sotto un’altra società ed un’altra matricola.
Non trascinate ancora la nostra passione ed i nostri sentimenti in altre battaglie giudiziarie. Quelle fatele per conto vostro per richiedere i risarcimenti che vi spettano se otterrete finalmente una sentenza favorevole. Ieri al Coni riflettevo che probabilmente dall’estate 2012 ad oggi i rappresentanti del Novara Calcio hanno trascorso più giornate nelle aule della giustizia sportiva e della giustizia amministrativa che nelle sedi del calciomercato. Prima speravamo che ci ridessero la A, poi chiedevamo a gran voce la B, ora ci hanno tolto anche la C per completare il cerchio. Dal calcioscommesse alle N.O.I.F. violate da Abodi, dal ravvedimento operoso alla compensazione Irpef, dai criteri per i ripescaggi alla disquisizione tra surroga, accollo e compensazione e chi più ne ha più ne metta.
Personalmente sono stufo di questa giustizia sportiva modello Grande Fratello nella quale le decisioni vengono spifferate in anticipo al solito collega del solito giornale rosa.
Cari azionisti del Novara Calcio s.p.a. quello di cui siete proprietari altro non è che una scatola vuota. A giorni perderete un patrimonio di giocatori dal valore ben superiore alla somma indebitamente (per il Collegio di Garanzia del Coni) compensata. Alle spalle c’è un lavoro certosino di anni del settore giovanile che è andato in fumo tra un F24 e l’altro. Di sicuro non vi appartiene più la nostra passione, l’entusiasmo per i colori azzurri. Quelli se li è portati via il vento delle troppe parole che hanno accompagnato l’arrivo di Pavanati e C. Una serie di promesse non mantenute nel breve volgere di meno due mesi che oggi pesano come un macigno sulla credibilità di qualunque cosa venga detto dall’attuale proprietà.
Ed allora Forza Canelli, vinci la Tua partita per restituire alla gente che ama il calcio la gioia di tornare allo stadio. In qualunque categoria noi continueremo a seguire il Novara con l’entusiasmo di sempre. Ci bastano un progetto semplice e degli interlocutori credibili.
In altre piazze (vedi Reggio Emilia) la dolorosa caduta in D ha rappresentato la molla per una doppia risalita in quella B che mancava da un ventennio. Dopo quello che abbiamo vissuto in quest’estate… è davvero difficile fare peggio…
Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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