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Figurine azzurre: Claudio Balesini
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martedė 23 gennaio 2018 - 09:54
di Massimo Barbero

Nell’agosto 1992 Gigi Del Neri attende invano l’arrivo di tal Franco Turrini da Monza. Nelle intenzioni del mister e del ds Angelo Sala dovrebbe essere lui la spalla ideale per un Beppe Folli in cerca di riscatto dopo il quasi digiuno (appena 3 gol) della stagione precedente. Ogni settimana sembra quella buona per vedere finalmente il Turrini in azzurro ed invece alla fine il giocatore sceglie Leffe (in C1, con a fianco un giovanissimo Pippo Inzaghi).

Il Novara si trova così momentaneamente spiazzato. Il nostro campionato comincia con il generoso Vitalone seconda punta al fianco di Folli. Il gol sembra il problema principale di una squadra che consente a Pozzati di tenere la porta inviolata nelle prime tre gare, ma che si presenta ai propri tifosi con un poco promettente 0-0 casalingo con l’Ospitaletto.La domenica successiva il baffo di Aquileia tenta la carta Guatteo, ma Christian, tra le difficoltà legate al servizio militare e qualche guaio fisico, non sembra più il giocatore degli esordi con Nicolini. A risolvere la sfida con il Pergocrema ci pensa allora Vitalone che entra dalla panchina e segna il gol partita in mischia sotto la pioggia battente.L’atteso innesto però ormai è pronto. Il Leffe forse per farsi perdonare lo “sgarbo” Turrini (si fa per dire…) ci presta Claudio Balesini, un ventiduenne cresciuto nella Primavera del Milan che, dopo aver fatto qualche apparizione in amichevole con Arrigo Sacchi, in panchina ha cominciato a girare l’Italia: Rimini, Casarano, Pro Sesto, Pergocrema ed appunto Leffe dove in coppia con Maffioletti ha realizzato 9 gol conquistando una sorprendente promozione in C1.

Dove vado io si vincono i campionati” ricorda Claudio durante la presentazione con un po’ di spavalderia tipicamente milanese. In effetti due stagioni prima aveva festeggiato la promozione anche con la Pro Sesto e l’anno successivo era andato vicino al secondo posto a Crema.Del Neri testa l’attaccante a Cuggiono in amichevole e torna  soddisfatto: “Abbiamo aspettato un po’, ma la scelta è quella giusta – dice a Renato Ambiel – è un giocatore rapido, a dispetto del’altezza, in grado di produrre movimento, tatticamente disciplinato. Eppoi vede anche la porta”.

La grinta sfoggiata da Balesini convince il mister a schierarlo subito, sin dal primo minuto a Pavia a discapito di Vitalone. Stavolta il Novara va sotto due volte, ma riacciuffa sempre il risultato. Il 2-2 arriva proprio grazie ad un tiro di Balesini che incoccia sulla schiena di D’Agostino e scavalca Limonta per il pareggio finale.Nonostante Balesini, il Novara continua a stentare in casa e non va oltre lo 0-0 con il Fiorenzuola. In trasferta però la squadra azzurra è un rullo compressore. Quella di Casale è una domenica da ricordare. Nel primo tempo soffriamo parecchio, ma Weffort e compagni non riescono proprio a metterla dentro. Quando ad inizio ripresa rimaniamo in dieci per l’espulsione di Castiglioni, la prima sconfitta in campionato sembra francamente inevitabile. Ed invece, con Riviezzi al fianco di Paladin, la nostra squadra rinserra le fila, si mette a giocare corta, senza lasciare più spazio ai nerostellati. “Dai Novara olè… non mollare perché… la Legione è sempre con  Te” è il coro incessante dagli spalti a dar coraggio a chi lotta in campo. Ed al 20’ matura l’insperato vantaggio azzurro: Luxoro liscia un pallone banale dando via libera a Balesini che trafigge Rubini in diagonale. Poi Folli completa la festa per un 2-0 memorabile.

Eppure basta il 4-1 di Mantova per farci ripiombare nelle solite paure. “Ecco, è la solita storia…” dicono in molti mentre un Novara rimaneggiato ed incerottato prende la strada di Trento per affrontare i gialloblu partiti forte. Ed invece al “Briamasco” centriamo il terzo successo in trasferta di un avvio di stagione esaltante. Ancora per 2-0. Ancora in contropiede. Ancora giocando in dieci per l’espulsione che un fiscalissimo De Santis infligge al neo acquisto Cusatis. Ancora con Balesini decisivo nel realizzare la rete del vantaggio con un pallonetto a scavalcare ZandonàE’ un Novara però sempre aggrappato ai gol ed al carisma di Beppe Folli. Le due giornate di squalifica del capitano coincidono con altrettante sconfitte. Amarissima quella in casa con il Lecco, determinata anche da tal Corda di Cagliari che ne combina di tutti i colori. Dopo aver concesso un rigore inesistente agli ospiti (quello che vale il decisivo 2-1) espelle proprio Balesini per doppia ammonizione (il secondo giallo per simulazione) nell’ultimo istante di partita.Con il rientro di Folli Del Neri vara un tridente (Balesini e Vitalone accanto a Beppe gol) che regge per un paio di giornate. Poi, dopo la sconfitta di Solbiate, a gennaio si torna all’antico con il solo Balesini a fianco di Folli.Ma la squadra non ha più la brillantezza d’autunno. E davanti facciamo terribilmente fatica a segnare. Ad Ospitaletto, dopo un primo tempo incolore chiuso meritatamente in svantaggio, Del Neri si gioca subito entrambi i cambi nell’intervallo per scuotere la squadra. Tra i sostituiti c’è proprio Balesini che diventa perciò uno dei capri espiatori della situazione.

La contestazione esplode dopo il triplice fischio finale malgrado l’1-1 su rigore di Armanetti (ed uno spettacolare gol in rovesciata annullato a Folli).Del Neri rinuncia quindi all’ex del Leffe nelle due successive gare che fanno registrare un timido risveglio azzurro. Dopo il 3-0 al Pavia che l’ha visto ancora spettatore Balesini decide di affrontare, faccia a faccia, qualcuno dei suoi contestatori tra cui spiccano i vivaci membri dello “Zoo Novara” fondato un paio di anni prima. Dal “Ad Ospitaletto avete fatto piangere mia madre…” “Si, ma tu sei proprio un giocatore scarso…” ne nasce, alla fine, un sorriso ed una stretta di  mano per una simpatica tregua che farà bene a tutti.Anche perché allo scontro diretto di Fiorenzuola Del Neri ci arriva con solo attaccante a disposizione: sì proprio il contestato Balesini. Che potrebbe dare una svolta alla nostra stagione quando a tre minuti dalla fine, sul punteggio di 1-1, stacca a colpire di testa con il disturbo del difensore di casa Santoloci. La palla s’impenna e sembra destinata nel sette dove però incredibilmente vola a deviare il portiere rossonero Serena per una parata che varrà una bella fetta di promozione in C1 del “Fiore”.

La domenica dopo rientrano Folli e Vitalone, ma ad evitarci la sconfitta con il Casale ci pensa Balesini che, subentrato ad inizio ripresa al posto di uno spento Obbedio, pareggia a 5’ dal termine: Dall’Orso crossa dalla sinistra, Folli fa da sponda e Claudio insacca sotto la Curva Sud occupata da un po’ di tifosi ospiti segnando il suo primo gol in Viale Kennedy da quando veste la maglia azzurra.Una rete che gli restituisce la maglia da titolare in un Novara che pareggia troppo spesso per rientrare davvero in corsa per il secondo posto. Il copione si ripete il 2 maggio contro l’Olbia. Siamo sotto tra i fischi di un pubblico spazientito ed ancora Balesini evita il peggio al quarto d’ora della ripresa pareggiando (1-1) su lancio di Costa e sponda del solito Folli.Dopo il 2-2 di Lecco, Del Neri capisce che non c’è più nulla da gestire e rispolvera il tridente per cercare un filotto di sole vittorie. L’Aosta è subito travolta con un secco 4-0 in poco più di un’ora.

La terza rete, prima dell’intervallo, la firma ancora Balesini dopo una triangolazione con capitan Folli.Dopo l’illusione di Cento (roboante 4-1) la nostra squadra crolla nella mezzora finale con la Solbiatese (da 2-0 a 4-2) in una delle domeniche più mortificanti che la mia memoria da tifoso possa ricordare. Balesini esce poco dopo il 2-2 di Calamita quando Del Neri, con un doppio cambio, cerca disperatamente di recuperare il controllo di una partita che gli sta ormai sfuggendo via.I 45 minuti giocati nell’ormai inutile sfida casalinga con il Giorgione segnano il malinconico addio di Claudio alla maglia azzurra. In tutto sono 29 presenze e 5 reti che, viste le attese, non gli valgono la piena sufficienzaL’attaccante di Sesto San Giovanni torna a Leffe dove invece segna ben 14 gol in quella C1 che noi non riusciamo proprio più ad acciuffare. Il successivo biennio ad Empoli, sempre in C1, gli vale la grande occasione della chiamata del Torino con cui colleziona 3 gettoni in B prima di essere girato all’Alessandria.Con la maglia dei grigi ci segna in entrambi i derby della stagione delle beffe che culminerà a Pistoia con il nostro immediato ritorno in C2.

Anche la carriera di Balesini è agli sgoccioli e, dopo un campionato al Lecco, comincia una parabola discendente che lo porterà a chiudere nel Sant’Angelo Lodigiano nella primavera 2003, ad ormai dieci anni da quella annata in azzurro.

Dopo qualche esperienza da allenatore, ha trovato la propria dimensione come rappresentante del Milan in giro per il mondo, dall’alto di una invidiabile conoscenza delle lingue straniere. E’ stato direttore delle “Milan Soccer School” in Egitto, Arabia Saudita, Kuwait, Hong Kong, Portorico, Perù, Canada ed ultimamente in Messico. Chissà se girando il pianeta… gli capita ancora di rimpiangere qualcosa di quella lontana esperienza nella città di San Gaudenzio nella quale solo a tratti è riuscito a mostrare le sue vere qualità pallonare…

Massimo Barbero

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