L'editoriale azzurro
lunedė 08 agosto 2016 - 09:12
di Massimo Barbero
Si consolino quelli che ieri erano in vacanza (oppure a festeggiare il loro primo mezzo secolo di vita…) questo Novara, per adesso, è meglio immaginarselo che vederlo dal vivo. Mi sono divertito di più a seguire le gare con Casale e Mainz attaccato ai social che non ad assistere in presa diretta alle sfide contro Pro Piacenza e Juve Stabia.
Troppo brutto per essere vero il Novara del primo tempo del debutto in Coppa: lento, macchinoso, prevedibile. Nessuno prendeva un’iniziativa per rompere l’inerzia che stava benissimo ai campani, subito in vantaggio. L’assenza di Sansone accentuava l’inevitabile vuoto determinato dalla prima gara ufficiale senza Gonzalez con Adorjan forse schiacciato dal peso di una responsabilità tanto grande. Ma non è giusto prendersela con il giovane magiaro perché era tutto il Novara a non girare, con il solo Faragò oltre la sufficienza. Per fortuna siamo rimasti aggrappati al risultato, onestamente anche con un po’ di buona sorte. Altrimenti sarebbe stato durissimo rimontare due gol ad un avversario tosto e ben messo in campo.
Decisamente tutt’altra musica nella ripresa. L’ingresso di Armeno ci ha ridato sicurezza sulla fascia sinistra dove Calderoni era apparso costantemente in balia di Marotta. Con il supporto dell’ex giocatore dell’Ischia invece Corazza ha potuto spingere in maniera più continua risultando determinante nelle due azioni del sorpasso azzurro. Decisivo soprattutto l’apporto dato da un Buzzegoli in condizioni eccellenti che con lanci illuminanti ci ha permesso di allargare finalmente il gioco in maniera proficua. Abbiamo vinto così la partita sulla corsie esterne proprio dove la Juve Stabia l’aveva fatta da padrone nei primi 45 minuti. Alla lunga i laterali di Fontana sono risultati stremati dal grande lavoro di sacrificio che era richiesto dal modulo dei campani. Non a caso gli ospiti si sono ridestati solo nel finale grazie all’ingresso sulla sinistra del fresco Kanoute che ci ha creato altri grattacapi.
Troppo presto per essere preoccupati. Lo specchio fedele del calcio d’agosto è dato da quel centravanti irritabile ed un po’ sovrappeso che ieri pomeriggio ci è apparso sui teleschermi con una maglia bianconera e la scritta Higuain sulle spalle. Tra un mese lo rivedremo, con ogni probabilità, in condizioni ben diverse ed il discorso vale, fatte le debite proporzioni, per tutti i suoi colleghi, più o meno famosi.
Quello che invece deve farci riflettere è che ieri le cose migliori le hanno fatte vedere due possibili partenti. Paolino Faragò ha dato un’altra straordinaria dimostrazione di professionalità ed attaccamento ai colori azzurri. Ha giocato… come se il mercato e le trattative con club di serie A non esistessero, con lo stesso impegno ed abnegazione che metteva quando i soliti “espertoni” non lo consideravano nemmeno degno della Lega Pro. Invece questo è Faragò, un ragazzo semplice, dal cuore azzurro e dalla personalità spiccata. Per questo non abbiamo mai smesso di difenderlo anche nei periodi di naturale flessione in un percorso di crescita cominciato nell’estate… delle Olimpiadi di Londra.
Discorso diverso per “Buba”. Non sono certo i gol in precampionato a farci cambiare idea sul suo valore tecnico ed umano. Piuttosto con l’atteggiamento e l’impegno che mette sembra voler mandare un messaggio chiaro circa il suo desiderio di rimanere in maglia azzurra. Ed allora ci penserei più volte prima di rinunciare ad un elemento che in questi anni ha saputo passare dal ruolo di titolare inamovibile a quello di alternativa (e viceversa) sempre senza mai tradire impegno e serietà comportamentale. Dobbiamo ripartire da delle certezze e Buzzegoli è una di queste, da tutti i punti di vista.
Restando a ragionare in chiave mercato, non possiamo che accogliere molto favorevolmente l’arrivo di Scognamiglio. Si tratta di uno di quei 2-3 giocatori di valore, carattere e temperamento che invocavo la settimana scorsa. Il suo curriculum parla chiaro. Ha sempre giocato al centro-sud in piazze dove non puoi essere titolare se in campo ti comporti da “fighetta”. In carriera ha vinto 3 campionati di Lega Pro con squadre diverse. Ne ha sfiorato un altro con il Benevento eppoi è stato uno dei protagonisti nella straordinaria annata del Trapani di Cosmi. E… per giunta da difensore ha realizzato 14 reti nelle ultime 2 stagioni… Ci sono attaccanti che non possono vantare uno score realizzativo altrettanto importante.
Dunque il Novara non smobilita né ridimensiona i propri obiettivi come qualcuno ha cominciato a pensare ed a scrivere dopo la (dolorosa) partenza di Gonzalez. Una società di B che ingaggia Koch, Calderoni, Kupisz, Sansone e Scognamiglio (insieme a tanti giovani) e blinda Da Costa prolungandogli il contratto evidentemente non ha nessuna intenzione di abbassare le proprie mire. Un club che in poche ore “approfitta” della confusione che si è venuta a creare all’interno del Pisa per soffiare ai toscani uno dei principali colpi del mercato estivo nerazzurro non è certo un club in disarmo, anzi. Poi solo il campo dirà se certe scelte sono state azzeccate o meno, ma la realtà agostana ad oggi è questa. Di tanto in tanto bisogna ribadirlo a chiare lettere perché a furia di ripetere che va tutto male finiamo con il convincerci che è davvero così. E soprattutto a dare un buon motivo agli indecisi per non rinnovare l’abbonamento o non correre al botteghino in occasione delle prime partite casalinghe.
A questa squadra servono innanzitutto un esterno che renda la partenza di Faragò meno dolorosa e la guarigione di Kupisz meno urgente e precipitosa. E soprattutto un attaccante per rimpinguare un reparto che sinora, esterni offensivi a parte, ha rimpiazzato la partenza di Evacuo e Gonzalez (uomini comunque da doppia cifra) con il solo Sansone. Poi bisogna cercare di cedere elementi scontenti e demotivati (l’esatto contrario di Buzzegoli insomma!) per sostituirli con innesti che diano nuova linfa alla rosa, anche in termini di concorrenza.
Chiudo con una riflessione determinata dal caso “prezzo per i vecchi abbonati” che si è alimentato e sgonfiato (anzi risolto) in poche ore. Credo che la società debba fare qualcosa di più per riuscire a dialogare in maniera efficace con i propri tifosi, organizzati e non (di qualunque età ed ogni settore) per comprendere (e se possibile risolvere) dubbi e problemi che magari, di primo acchito, possono sfuggire. Chessò penso ad una mail dedicata alle segnalazioni… ad un telefono attivo magari in determinati orari o giorni della settimana… o a qualcosa di simile. Parlandosi, scrivendosi e confrontandosi i problemi e malintesi si risolvono perché tutti vogliamo la stessa cosa: il bene del Novara ed uno stadio il più possibile gremito ed azzurro.
Meno di tre settimane ci separano dal via dal campionato (e dalla fine del mercato)… poi finalmente tutti i discorsi estivi lasceranno spazio al calcio da tre punti… Godiamoci gli ultimi giorni di vacanza prima di tornare più carichi che mai ai nostri posti di combattimento… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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