Ricordi di un’estate…
martedì 02 agosto 2016 - 09:02
Settima puntata-1997
La retrocessione dopo l’assurda gara di Pistoia lascia delle profonde ferite, non solo sportive. La tensione ha giocato un brutto scherzo a Francesco Montipò, ricoverato per alcuni giorni in Ospedale a seguito del malore accusato poco dopo il triplice fischio finale di Calabrese. Si chiude così in maniera sofferta e drammatica la lunga era Montipò al timone del Novara Calcio durata, pur con qualche interruzione, per circa 12 anni. I risultati non sono stati certo all’altezza dell’impegno profuso, ma non è giusto parlare soltanto di sfortuna. Il costruttore non si è mai calato completamente nelle logiche di un mondo che non sentiva suo. Sta di fatto che il Consiglio dell’11 giugno non può far altro che sancire l’abbandono degli azionisti Bossetti e Montipò che pure onoreranno fino all’ultimo tutti gli impegni presi con i propri tesserati per lasciare ai posteri una società senza debiti. Manzetti e Gozio non ce la farebbero comunque a proseguire da soli nella gestione e così si apre un’altra crisi societaria, persino più allarmante di quella dell’estate precedente. Sullo sfondo appare la figura dell’appassionatissimo dentista Fabrizio La Rocca pronto ad entrare nel Novara Calcio con un contributo rilevante. Dunque il Novara si ritrova in C2 con una rosa che varrebbe la C1 (ed alcuni contratti onerosi) ma senza più una società alle spalle. Per tutta la stagione precedente si erano rincorse voci di un rientro di Giampiero Armani. Il petroliere conferma la propria intenzione di tornare nel Novara a patto di un impegno rinnovato di Bossetti e Montipò che invece, dopo un anno di contestazioni, non ne vogliono proprio più sapere. Lunedì 16 giugno si consuma la “scenetta” di un presunto appuntamento tra il presidente Manzetti ed il neo assessore allo sport Fortina che si mancano per alcuni minuti. Per l’amministrazione Correnti appena insediata il Novara è una vera e propria patata bollente che si riproporrà ciclicamente quasi ad ogni estate del quinquennio del mandato. Intanto i tifosi tornano a San Martino per issare uno striscione “Armani con noi per sempre” che evidentemente non intenerisce l’ex presidentissimo. Il 24 giugno il sindaco Correnti e l’assessore Fortina lanciano una sorta di “sottoscrizione popolare”. Chi vorrà aiutare il Novara potrà farlo versando dei fondi su un conto corrente aperto presso la Banca Popolare di Novara. Già, ma chi sarà disposto a lasciare dei soldi a fondo perduto, senza acquistare delle azioni e senza nemmeno sapere chi sarà a gestire tali somme? Intanto arriva la notizia del passaggio di Gigi Abbate all’ambiziosa Pro Patria che punta decisamente al ritorno in C1. Il direttore sportivo ex Sparta prima di salutare riscatta Di Muri per garantire al Novara la possibilità di fare cassa con uno dei propri giocatori più interessanti. Gheller invece viene lasciato al Varese e ritornerà in azzurro giusto dieci anni più tardi in un’epoca ben diversa. L’eco della sottoscrizione popolare però ha smosso finalmente qualcosa. Si vocifera di un interessamento dell’imprenditore valsesiano Valerio Croso, fratello del più noto Nereo, già presidente della Provincia di Vercelli. Croso smentisce un suo coinvolgimento diretto: “ho dato solo un generoso contributo alla sottoscrizione perché mio genero è tifosissimo azzurro”. Si fa il nome anche del torinese Nino Prunelli che sta invece per comprare la Pro Vercelli e che smentisce qualsiasi volontà di acquistare il Novara in una memorabile telefonata con Barbero senior. Sta di fatto che lunedì 30 giugno arriva la tanto attesa fumata bianca, anzi azzurra. L’entusiasta Fabrizio La Rocca annuncia che la società è fatta. Con lui ci dovrebbe essere proprio Croso che è tutt’altro che un sostenitore che voleva dare un semplice contributo a fondo perduto. Ed alle spalle, con quote minori, ci sono il fedelissimo dottor Giacomo Fortina e Mario Molina, affermato dentista ed ovviamente padre del ben più noto (per noi malati di Novara) Paolo radiocronista. Si parla anche di Roncarolo nuovo ds con Caligaris allenatore. Ma la telenovela non è finita, anzi sta per vivere il proprio momento più drammatico. Il presidente Manzetti si dimette e con lui lascia anche Gozio che non se la sente di impegnarsi senza i finanziatori storici alle spalle. Persino l’assessore Fortina rilascia dichiarazioni che sanno di resa per una mediazione ormai impossibile. Invece il titolo di “Tribuna” di venerdì 4 luglio fa rivedere spiragli di luce autentica: “Croso trascina il Novara fuori dal baratro”. In poche ore il Novara Calcio ha una nuova proprietà, un nuovo presidente (l’avvocato Paolo Baraggioli consigliere comunale) e forse un nuovo allenatore. Croso sbandiera l’arrivo di Caligaris che invece, da persona seria qual è, non se la sente di tradire la parola data alla Pro Vercelli e va a firmare per la società appena passata nelle mani di Gallo e Prunelli. Il Novara para il colpo con una rapidità straordinaria e già sabato 5 luglio annuncia l’ingaggio di Giampaolo Chierico che due stagioni prima ha vinto brillantemente il campionato alla guida del Brescello. Si parla del ritorno di Carlo Jacomuzzi protagonista di oltre dieci anni di carriera ad altissimo livello. Il nuovo tecnico viene presentato allo stadio già domenica mattina in attesa del Consiglio Direttivo del 9 luglio che ratifica l’uscita di scena dei vecchi soci, la nomina di Paolo Baraggioli a nuovo presidente e di Paolo Molina storica “voce azzurra” ad addetto stampa. Jacomuzzi, per il momento, sarà solo un consulente esterno, per quanto molto presente nei mesi di gestazione del nuovo Novara. Si fanno finalmente i nomi dei primi giocatori in arrivo: Corti, Olivari, Chiti, Quaglia e Tagliabue. I nuovi dirigenti azzurri si precipitano al “Filaforum” di Assago dove concludono una serie di acquisti a raffica in pochissime ore. Già il giovedì mattina vengono presentati i primi quattro innesti: Grandini, Galli, Paratici e Del Monte. A loro si aggiungono, prima della chiusura delle trattative prevista per il venerdì sera, Gandini, Tagliabue, Petrone, Consonni. Il Novara scarta incredibilmente Massimiliano Guidetti bomber della Dufour Varallo per arrivare all’emergente Petrone. I due bomber in carriera avranno uno score realizzativo molto, ma molto differente, ovviamente a vantaggio dell’attaccante tesserato dalla Biellese. Si vocifera di un ritorno di De Riggi che segna a raffica nel Casale e con lui dell’esperto Melchiorri. Per il ritiro partiranno in prova anche Pravatà del Borgosesia, Morotti dell’Ospitaletto e Branca del Tempio. La preparazione non si svolgerà sul Lago Maggiore come al solito, ma a Serravalle con albergo a Borgosesia, quasi a scandire la nuova connotazione valsesiana degli azzurri. Pochissimi i confermati: Pani, Biagianti, Nicolini, Ghizzardi e Giordano a cui vanno aggiunti i giovani Silvestro, Fantone ed Agazzone che verranno tutti girati in prestito strada facendo. La seconda presentazione della storia del Novara Calcio si svolge allo stadio di Viale Kennedy mercoledì 23 luglio alle 18. Nonostante la fresca retrocessione ci sono almeno mille persone ed un discreto entusiasmo dovuto al cambio societario ed ai tanti arrivi dal mercato estivo. Quando dagli spalti si alza il coro “Novara-Novara!” Chierico non riesce a trattenere la commozione. Al microfono c’è un entusiasta Paolo Molina, vero cuore azzurro. Tra i 26 convocati ci sono i giovani Pollidini, Maccagnola, Moretti (dalla Sparta),Traina ed un certo… Paolo Morganti. Con loro altri elementi in prova: Granzotto a cui viene data l’ultima possibilità dopo il grave infortunio, un ragazzo del Cesena di nome Pensalfini ed un certo Narciso dal Dominante che debutterà nell’ultima di campionato ad Albino. Si rivede anche il baffo rassicurante di Giorgio Nasuelli che fungerà da allenatore dei portieri. Ci fa compagnia la musica dei “Terry Lucia” di Chivasso che avevano suonato sulla “Achille Lauro”, la nave del drammatico sequestro dell’autunno 1985. Sulle maglie azzurre, dopo tre stagioni targate Frattini, ritorna la G del Consorzio Gorgonzola, sponsor dell’era Tarantola. In un pomeriggio felice, ci sono due episodi che, letti con il senno di poi, gettano una luce sinistra su una stagione che sarà soffertissima. Ad un certo punto Paolo Molina chiama sul terreno di gioco il grande artefice della costruzione di questa rosa, ma Jacomuzzi, pur acclamato dalla gente che ricorda le sue prodezze da centravanti, rifiuta di apparire in pubblico. Il boato più grande è per Michele Biagianti, l’unico superstite di una promozione del ’96 che sembra già lontanissima. “La fascia di capitano? Ci tengo tantissimo!” dice il grande guerriero toscano. Chierico però lo gela subito: “macchè, decido io…”. E’ il primo passo verso la rinuncia a Biagianti che a settembre verrà ceduto all’Alessandria (sigh).
Sta di fatto che domenica 3 agosto il Novara gioca finalmente la sua prima amichevole sullo spelacchiato campo di Serravalle contro il Verbania dell’ex Vitalone. L’inizio di Tagliabue è devastante: l’ex del Lecco in pochi minuti segna due reti e colpisce una clamorosa traversa facendo sognare i propri nuovi tifosi. Finisce 5-2 con punizione di Consonni, reti di Pani e di Petrone che nella ripresa gioca in coppia con uno svizzero in prova di nome Giobbi. Soltanto Chierico si preoccupa dei gol incassati, i tifosi circondano Croso per chiedergli di tesserare subito quel Pensalfini che ha convinto tutti. Il giovedì successivo andiamo a Casale pregustando altre prodezze di Tagliabue ed invece il buon William ci appare addirittura in stampelle a bordocampo. E’ l’’inizio di un calvario che gli permetterà di giocare solo pochi scampoli di partita in tutto il campionato. E per il Novara comincia una difficoltà a fare gol quasi drammatica. Contro i nerostellati finisce 1-1 con vantaggio azzurro a firma di Pensalfini. Va persin peggio la domenica sera successiva a Borgosesia. La squadra di Domenicali ci fa neri… e soltanto il giovane Traina salva l’onore (2-1) nel finale. Suonano i primi campanelli d’allarme perché la vittoria non arriva nemmeno a Stresa contro la Sparta del giovane presidente Guido Guidotti. Finisce 1-1 con un autogol per parte in un derby davvero bruttino.
Prima di Ferragosto c’è anche un triangolare a Mondovì. Battiamo la Fossanese (1-0 rigore di Consonni) ma veniamo travolti dal Toro di Graeme Souness che ci rifila 4 gol in un solo tempo. Il debutto in Coppa ad Alessandria viene vissuto con grandi timori ed invece al “Moccagatta” strappiamo un prezioso 0-0 contro la squadra di Zorattti che milita ancora in C1. I grigi non possono schierare Lanotte per problemi di tesseramento e sfiorano più volte il vantaggio. La truppa di Chierico però regge anche in dieci (espulso Nicolini) e va vicina al colpaccio con una clamorosa traversa di Consonni. Nel finale c’è il debutto ufficiale nel Novara di Paolo Morganti, classe 1979. Il peggio sembra essere passato. Vinciamo per 2-0 ad Oleggio mentre la società ufficializza la nomina di Mirko Ferrari a primo responsabile marketing della storia azzurra per una gestione finalmente moderna. Ed invece il debutto casalingo, senza Biagianti e Nicolini in mediana, è raggelante. La neopromossa Biellese di Bacchin non ci fa vedere palla e s’impone con un meritato 3-0 grazie ai gol di Ferretti, Terraneo e dell’ex Mascheroni. Bacchin non infierisce dicendo che i suoi hanno il vantaggio di un maggior amalgama, ma lo scetticismo in vista del campionato adesso è grande. Non basta la spiegazione dei carichi pesanti di lavoro fatti svolgere dal professor Fasani (il preparatore atletico di Chierico) per vincere i dubbi legati ad un agosto tanto deludente. Domenica 31 agosto in occasione della prima di campionato affrontiamo il Varese in uno stadio semivuoto mentre il mondo è ancora sconvolto dalla misteriosa morte di Lady Diana consumata nella notte precedente. I pochi ultras rimasti in Curva Nord urlano “C1! C1!” mentre Chiti vorrebbe indirizzare verso il proprio portiere Gandini il primo retropassaggio del campionato. L’ex del Marsala però sbaglia clamorosamente nel dosare la potenza e la palla s’infila nella porta azzurra per il più rapido degli autogol tra il silenzio generale perché i supporters ospiti non sono ancora entrati.... Il ritorno nell’inferno della C2 non poteva apparirci più amaro e mortificante…
Massimo Barbero
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