HOME

RISULTATI

CLASSIFICA

CALENDARIO

SQUADRA

STAFF TECNICO

SOCIETA'

STORIA

STADIO PIOLA

PRIMAVERA4

  MURO

REDAZIONE

 Cerca articolo: Sito Web

Ultimo aggiornamento: domenica 28 aprile 2024 - 18:30 10 ultimi articoli pubblicati Fai di questo sito la tua Homepage Inviaci una e-mail

.

.

.

.

.

.

.sito partner

.

.

» TUTTE LE NEWS

   NOVARA FC
   EDITORIALI
   INTERVISTE
   CALCIO MERCATO
   SETT. GIOVANILE
   INFO DAI TIFOSI
   RADIO AZZURRA
   IL FEDELISSIMO
   NEWS SERIE C
   NOVARA SENIOR
   ARCHIVIO FOTO
   VARIE
 

» SPECIALI

 Le partite Azzurre 

 Archivio Campionati

 Protagonisti Azzurri

 La Curva Nord

..

.PP
.P


L'editoriale Azzurro
Articoli correlati
Vuthaj "siamo forti e miglioreremo presto"
• il pensiero dell'attaccante azzurro oggi in gol
Mister Marchionni nel post gara
• l'analisi del tecnico azzurro
domenica 12 giugno 2016 - 10:00
di Massimo Barbero

A 10 anni dall’estate di Calciopoli cos’è cambiato nel calcio italiano? Di prim’acchito verrebbe da rispondere “nulla” perchè la Juve vince più di allora e gli antijuventini sono più convinti di allora nel sostenere che ci riesca solo con l’aiuto degli arbitri. Il centro di potere che faceva capo ad una persona (Moggi) si sarebbe spostato altrove e con l’ex capostazione sono stati ridimensionati presidenti, tesserati e società di prima fascia nel suo presunto “sistema”. Per contro sono emerse altre figure non meno ambigue, non meno discutibili, vedi l’onnipresente Lotito.

In realtà, a voler fare un’analisi più approfondita, il quadro è ancora più avvilente. Innanzitutto dal punto di vista tecnico perché agli Europei presentiamo una Nazionale che, sulla carta, non è nemmeno lontana parente non solo di quella trionfatrice a Berlino, ma anche di quelle beffate ai rigori ad Italia 90, Usa 94, Francia 98 e dal golden gol di Olanda 2000. Ed ancora di quella “sbattuta fuori” da Byron Moreno in Corea, a dispetto dell’acqua santa del Trap. L’Italia che vinceva titoli europei Under 21 in serie ora non sforna più talenti ed è semplice capire il perché. Un tempo le provinciali potevano sopravvivere in A soltanto lanciando campioni in erba da rivendere alle società di prima fascia. Oggi conta solo e soltanto incassare i proventi dei diritti televisivi che la semplice partecipazione alla massima serie garantisce. Dunque perché rischiare di retrocedere lanciando due-tre “primavera” del proprio vivaio? Meglio garantirsi un tranquillo centroclassifica con una serie di prestiti di calciatori già formati, possibilmente stranieri. La scelta di De Salvo di affrontare la A solo con giocatori di proprietà (fino a gennaio) era parsa a molti sconsigliabile, per quanto ammirevole da un certo aspetto. Soltanto centrando un altro miracolo tecnico il Novara avrebbe potuto competere su chi poteva contare sulla base economica di cinque-dieci anni di introiti televisivi. Perfino il Sassuolo targato Mapei ha rischiato seriamente la retrocessione il primo anno, salvandosi in extremis (nonostante Malesani) grazie all’annata nera di Catania e Bologna.

Con queste basi però lo spettacolo della A è semplicemente avvilente con una valanga di stranieri dal tasso tecnico non elevato e dallo scarso senso di appartenenza per i colori che indossano. A marzo puntualmente almeno la metà delle squadre partecipanti non ha più nulla da chiedere alla classifica. E’ dal 2010 che lo scudetto non viene assegnato all’ultima giornata ed anche allora il pathos era stato relativo perché all’Inter di Mourinho sarebbe bastato vincere sul campo di un Siena retrocesso da tempo per garantirsi il quinto (quarto sul campo) tricolore consecutivo. C’è un po’ di ipocrisia (anche nei discorsi di molti appassionati) nell’esaltarsi per il trionfo del Leicester e, allo stesso tempo, temere che la nostra serie A possa essere “rovinata” dall’ingresso di Carpi, Frosinone (vero Lotito?) o Crotone. In realtà Carpi e Frosinone, lottando fino all’ultima giornata, hanno onorato il campionato più di quanto non abbia fatto, per fare un esempio, un Bologna scarico ed appagato già ad inizio primavera. Piuttosto è un’altra la cosa che stride: vedere squadre che affrontano la serie A senza poter giocare nello stadio della propria città. Deroghe a termine a parte, non dovrebbe essere permesso al Sassuolo, al Carpi o a chicchessia di trasferirsi altrove, più o meno in pianta stabile. Il Novara quand’è salito in serie A ha ampliato e messo il proprio stadio a norma a tempo di record e senza piagnistei di sorta. Questo dovrebbe essere l’esempio da seguire per tutti!

Nell’epoca del calcio globale televisivo la nostra serie A è un pessimo spot per sé stessa perché ha perso i campionissimi e vorrebbe rinunciare anche quel po’ di campanile che un piccolo stadio stracolmo garantisce più di un grande impianto semivuoto. Il confronto con le altre nazioni è impietoso, da tutti i punti di vista. Non abbiamo i Messi ed i Cristiano Ronaldo per poterci permettere anche di assistere alle scontate goleade ricche di “magate” che ci propina la Liga. Ed allora lo spettacolo lo possono garantire proprio i Carpi ed i Frosinone (o i Crotone) che fermano o fanno soffrire la “strisciata” di turno.

In Champions in questo decennio in fondo non ce la siamo cavata nemmeno male: 2 vittorie (Milan ed Inter) ed una finale persa con il Barcellona (Juventus) non sarebbero un bottino disprezzabile. Il confronto diventa però impari se valutiamo il rendimento complessivo delle italiane in Europa League dove siamo stati costantemente spazzati via anche da rappresentanti di nazioni che pochi anni fa superavamo agevolmente.

Teniamoci stretto Massimo De Salvo e ringraziamo che uno degli ultimi imprenditori seri piovuti in questo mondo abbia scelto di fare calcio proprio a Novara. Adesso è tutto più difficile perché la crisi economica rappresenta una zavorra in qualsiasi progetto. Ma c’è anche un altro discorso da fare. Invoglia davvero la gente per bene ad immettere capitali questo calcio che sanziona, quasi in egual misura, un presidente che accede ad una compensazione consentita dalla normativa fiscale ed un dirigente come Leonardi “factotum” al Parma fallito?

E vogliamo parlare dei presidenti di Lega e Federazione? Due estati fa è bastato un bravo avvocato per far annullare la delibera che avrebbe dovuto ridurre la B a 21 squadre (ed in futuro anche a 20 sperando che ogni anno fallisse una società) assunta in palese contrasto con le stesse Norme dell’Ordinamento Federale. E questo il loro modo di attuare delle riforme… sperare che qualcuno fallisca e che nel contempo nessuno si accorga della magagna legale? Per scegliere la squadra da inserire in luogo del Siena non iscritto ci hanno messo circa un mese e mezzo. Nel calcio degli anni ottanta ci avrebbero impiegato 5 minuti a capire che quel posto spettava alla migliore delle retrocesse del campionato di appartenenza del club cancellato. Non so se da bambino mi sarei innamorato di questo sport se a riscrivere le classifiche in primavera fossero stati anche allora più i verdetti dei tribunali sportivi che i risultati del campo.

Il problema è che nessun giornalista sportivo nazionale si indigna. Lo facciamo solo noi che collaboriamo per testate locali ed è semplice nascondere le nostre obiezioni dietro il paravento del tifo per la squadra della nostra città. E così gli uomini del palazzo si sentono praticamente inattaccabili, addirittura al riparo da critiche.

L’ultimo punto, quello più doloroso, è proprio legato ad una presunta “moralizzazione” che lo scoppio di “Calciopoli” (e le punizioni inflitte ai colpevoli) avrebbe dovuto portare. Stendiamo un pietoso velo ripensando agli scandali delle scommesse che ogni anno B e Lega Pro ci propinano con regolarità disarmante (d’altronde un allenatore condannato dalla giustizia sportiva è stato nominato l’anno dopo Commissario Tecnico della Nazionale…). Senza dimenticare l’autorevolezza che ancora rivestono per alcune testate nazionali le prese di posizioni di un personaggio come Paparesta la cui deferenza nei confronti di Moggi nella famosissima telefonata del dopo Reggina-Juve rimane un ricordo francamente sgradevole…

Purtroppo la data che ha segnato la vera “svolta” (in negativo) nelle nostre giornate allo stadio è un’altra e coincide con la sera della morte dell’ispettore Raciti (primi di febbraio 2007). Ricordo lo sgomento tre settimane dopo quando tornai nel mio “Piola” ed al posto della maschere, sempre le stesse da anni, che sorridevano a “quello della radio” c’erano steward venuti da chissadove, pronti a vietare tutto e di più, barriere assurde a scongiurare il contatto con i tifosi fantasma provenienti da Ivrea (sigh…). Ahinoi quello era solo l’inizio di una lunga battaglia per allontanare la gente dagli spalti… Tessere del tifoso, biglietti per le trasferte in vendita in posti ed orari inaccessibili per chi lavora, spostamenti di orari fissati da tempo hanno finito via via con lo scoraggiare la brava gente, ancor più che i violenti.

Ed allora è tutto da buttare? Per fortuna no! Mi è bastato viaggiare con in tifosi azzurri in volo per Trapani per ricordarmi di quanto sia bello andare in trasferta a seguire la propria squadra del cuore per puro divertimento con una folta compagnia di amici. La vita da stadio consente di conoscere persone ed apprezzare situazioni che rappresentano ancora il fascino di questo sport e di questo mondo. Eppoi ci sono le lacrime autentiche di Cosmi dopo una finale persa. E l’emozione di Tesser nel raccogliere alla prima di “Azzurro Valzer” l’ovazione dei novaresi che aveva onorato la solita partecipazione spontanea, discreta, ma altrettanto sentita. Per gente come loro, per Franz e per tutti quelli che amano la semplicità di un viaggio in pullman e di un pomeriggio sui gradoni non dobbiamo smettere di seguire questo sport… E di provare a difenderlo da chi ce lo vorrebbe rovinare del tutto… Forza Novara sempre!!!

Ps: chiudo con un saluto affettuoso a mister Baroni, persona seria, tecnico tra i più preparati che abbia visto a Novara. Credo che meriti l’applauso sincero che spetta a chi ha dato tutto per la causa azzurra. In bocca al lupo di cuore.

Massimo Barbero

.

.

...

Seguici su Facebook

.


.

.

» ULTIME NEWS
Il tabellino di Novara-Fiorenzuola 2-0
• Tutti i numeri del match
Le formazioni ufficiali di Novara-Fiorenzuola
• Le scelte di Gattuso e Tabbiani
La Probabile Formazione Azzurra
• in vista di Novara-Fiorenzuola (h.16:30)
I Convocati Azzurri
• In 20 per la sfida contro il Fiorenzuola
Verso Novara-Fiorenzuola
• in programma domenica (h.16:30)
Lotta salvezza: gli ultimi 90 minuti!
• Tra sogno e realtā, tra permanenza e play out

DATE DA RICORDARE
Il Novara Calcio 1908 č fallito!
• Dichiarata fallita la societā di Pavanati e De Salvo
E' nato il NOVARA FC
• In mattinata la firma dell'atto notarile
Distrutti 113 anni di storia!
• Tanti i responsabili di questo scempio vergognoso
Il sogno si č avverato: SERIE A !!!
• Un traguardo storico
Ora non č piu' un sogno: SERIE B !!!
• Un lungo sogno che si č avverato

» Newsletter


Iscriviti
Cancellati
 



Visitatori Online:                                                                                                                                                                                                  
Accessi Totali:


www.forzanovara.net - il primo portale dedicato alla squadra di calcio della città di Novara e a tutti i suoi tifosi
© ForzaNovara on line dal 2000 da un'idea di Carlo Magretti  -  email: redazione@forzanovara.net 
All Rights Reserved - Copyright
© 2000-2025

 

---000;000;000;