L'intervista a Simone Motta
mercoledė 11 maggio 2016 - 10:43
quattro chiacchere con l'ex di entrambe le squadre
Cesena-Novara è alle porte!
Sono diversi gli ex che hanno vestito entrambe le maglie ma sicuramente uno ha lasciato il segno sia in Piemonte che in Romagna: Simone Motta. L’attaccante di Udine ha all’attivo 3 stagioni in azzurro (2009/2011 e 2012/2013 condite da 23 reti) e una in maglia bianconera (2008/2009-34 pres. 14 gol). L’abbiamo raggiunto telefonicamente in Friuli per una piacevole chiaccherata:
“ho ricordi fantastici riguardo le prime due stagioni disputate a Novara che ci hanno visti protagonisti con la doppia promozione dalla C alla A; due anni stupendi che sono entrati nella storia di questa società e nella memoria dei tifosi che hanno vissuto questa grandiosa duplice cavalcata. Un’ambiente stupendo, un gruppo importante e coeso e un pubblico denso d’entusiasmo. Purtroppo c’è stata la separazione nell’estate tra la B e la A: non una mia decisione, sarei rimasto con grande gioia. Aver perso quella possibilità di giocare nella massima serie mi aveva deluso moltissimo e il mio ritorno nel 2012 non è stato proprio positivo. Erano cambiati degli interpreti e non si era creato quel feeling che aveva caratterizzato la mia prima esperienza in Piemonte. Nonostante l’ottimo risultato finale con la conquista dei play off, penso di aver dato poco alla causa perché spesso in panchina. Anche a Cesena ho vissuto dodici mesi straordinari con grande feeling con i tifosi e compagni. A differenza di Novara, però, si erano creati degli screzi con la società".
Soffermiamoci sulla duplice promozione C/A “ti sembrerà strano ma il “miracolo” si era concretizzato già nel ritiro in serie C disputato a Novarello. Quell’estate si è creato un cordone ombelicale società-squadra-tifosi che si è sempre più fortificato e che ci ha portato in serie B. La dirigenza è stata poi brava a cambiare pochissimo: un gruppo che si conosceva a memoria, con un allenatore determinato e preparato, non aveva bisogno di stravolgimenti. I risultati ci hanno dato ragione e noi siamo riusciti a scrivere una pagina indelebile sul diario azzurro. Quel Novara per certi aspetti lo rivedo nel Crotone di quest’anno. Anche loro, partiti a fari spenti, sono riusciti nell’impresa di regalarsi una favola.Durante il ritiro estivo in B, tutti avevamo la convizione di poter far bene e arrivare a giocarci qualcosa di grande al termine del campionato; e così è stato. Determinante è stato l’apporto di De Salvo, di Sensibile e del mister che non ci hanno mai lasciati soli”.
Nel 2008/2009 eri al Cesena, la stagione successiva sei approdato al Novara. Con la maglia romagnola hai siglato il gol contro il Novara al Manuzzi. Quella rete e quella prestazione può aver indotto la dirigenza del Novara ad acquistarti? “veramente contro il Novara avevo segnato anche l’anno prima con la Pistoieste (doppietta). Non credevo di partire quell’estate, io avevo 32 anni e pensavo di giocare ancora in Romagna. Il Novara si presentò con un offerta importante al Cesena e 4 anni di contratto sul tavolo per me. Non ci pensai due volte e dopo aver avuto l’ok da Bisoli partì con grande gioia e determinazione. Ricordo il mio primo giorno a Novarello e l’incontro con Sensibile. Li capi di aver fatto la scelta giusta”.
Cesena-Novara alle porte: che tipo di partita t’aspetti? “sicuramente si farà sentire l’effetto Manuzzi: uno stadio caldo, passionale. Quando il Cesena attacca sotto la curva Mare non è facile per gli avversari. Si è però alla quarantunesima gara e può succedere di tutto. Al Novara potrebbe bastare anche un pareggio; deve giocare senza paura e con grande grinta, fin dal primo minuto. Come singoli gli azzurri non sono inferiori ai giocatori del Cesena. Sarà una bella partita dove le due squadre giocheranno per vincere e si daranno battaglia a viso aperto”.
Sei tornato a vivere in Friuli e continui a giocare nei campionati dilettantistici... “si abito in provincia di Udine e gioco ancora a calcio, in Eccellenza, nella Virtus Corno.L’anno scorso abbiamo vinto anche la Coppa Italia di categoria; per un paesino di 1000 abitanti è stato un risultato straordinario. Quest’anno stiamo lottando per la salvezza, ci manca poco per ottenerla. Giocatore/allenatore: alleno la juniores regionale di questa società”.
Chiusura dedicata ai tifosi del Novara “li saluto con grande gioia. Spero di rivedere un giorno Novara in serie A. Questa città, questa società merita di stare nella massima serie. Li da voi sono stato benissimo e vi porterò sempre nel mio cuore".
Daniele Faranna
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