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di Massimo Barbero

La prestazione di ieri racchiude tutte le qualità, positive e non, del Novara versione girone di ritorno: voglia, intensità determinazione. Ma anche una fragilità difensiva accentuata ora dalle ripetute defezioni sulle corsie esterne. E la mancanza di lucidità al momento dell’ultimo passaggio che non ci permette di concretizzare nemmeno i periodi di evidente supremazia. Peccato, questo 2-2 ci lascia rimpianti enormi perché nel momento cruciale della ripresa avevamo la gara in mano e non siamo riusciti a prendercela…
Però, per sfatare i soliti luoghi comuni, non ho visto una squadra sulle ginocchia dal punto di vista fisico, tutt’altro. Se gli azzurri lotteranno anche negli ultimi 360’ sempre con la stessa caparbietà esibita ieri, da me riceveranno solo applausi. Però forse rimango una mosca bianca nel dare certe valutazioni sulla partita col Perugia. Le pagelle degli azzurri su alcuni quotidiani di oggi mi ricordano la desolante media voto che avevo al Liceo…

Il mio ottimismo della vigilia nasceva soprattutto dalla considerazione che il Perugia, per una questione di classifica, non poteva permettersi di venire a Novara a giocare per il pareggio. Invece Bisoli è stato ben attento a non concedere agli azzurri la loro arma migliore, le ripartenze. Si è messo lì, con diversi uomini bloccati dietro, in attesa che succedesse qualcosa. E limitatamente al primo tempo va riconosciuto ai ragazzi di Santopadre di avere interpretato bene la situazione. Ardemagni ha fatto un gran lavoro di sponda favorendo i ripetuti inserimenti al tiro dei centrocampisti d’attacco. Quando Guberti ha infilato il pallone nel sette… ho pensato che sarebbe stata dura andare a riprenderla.
Per fortuna il Novara, passato un attimo di smarrimento, non ha perso la testa, sospinto da un pubblico che stavolta è stato davvero importante, specialmente nei momenti più delicati. Con Galabinov limitato dai fischi sistematici di Pairetto junior, ci ha pensato Gonzalez a trovare i varchi giusti nella difesa ospite. Dapprima ha sprecato una percussione irresistibile calciando oltre la traversa. Poi ha trovato il pareggio, con la complicità di un rimpallo favorevole sull’assist di Viola. Il Perugia però non è stato a guardare, riportandosi subito in avanti e sfiorando il secondo vantaggio con quel clamoroso palo di Fabinho.
La partita è girata nel momento dell’uscita di Del Prete. I rapporti di forza sulla nostra corsia di sinistra sono subito cambiati con Corazza che ha mandato presto fuori giri uno Spinazzola entrato a freddo limitando così anche l’incedere di Fabinho che non ha più avuto un valido sostegno dalle retrovie. Anche Garofalo è cresciuto, più libero di spingere e spesso determinante negli inserimenti.

Nella ripresa il Perugia si è così consegnato ad un assalto azzurro sempre più massiccio limitando i suoi affondi a qualche “pallaccia” buttata in avanti. Mi è parso di vedere in quel frangente un Novara messo in campo con una sorta di 4-3-3 con Gonzalez costantemente largo a destra e Faragò più accentrato a dar manforte ai centrocampisti. La voglia di vincere di Pablo e Paolino, protagonisti di percussioni esaltanti, ha trascinato anche la gente sugli spalti.
Onestamente al posto di Baroni avrei inserito prima Lanzafame, per aggiungere idee e qualità al momento dell’ultimo passaggio piuttosto che un Evacuo destinato a portare qualcosa di più in area di rigore avversaria dove già c’era tanta confusione. Invece i fatti hanno dato ancora una volta ragione, almeno in parte, al mister azzurro perché Felice si è fatto comunque sentire nei sedici metri avversari con una traversa ed un gol.
Il secondo vantaggio del Perugia ad un quarto d’ora dal termine, in un momento di cotanta pressione azzurra, avrebbe ammazzato anche un toro. Per fortuna invece il Novara non ha mai smesso di crederci e prima e dopo il 2-2 di Evacuo ha colpito una traversa e sfiorato il colpaccio con quella tremenda “fagiolata” in area biancorossa sul tiro di Gonzalez.
Fare l’arbitro (e l’assistente) dev’essere una delle cose più difficili al mondo. Però qui non parliamo di dilettanti ammirevoli per la loro dedizione, ma di professionisti veri e propri, ben retribuiti per un impegno quasi quotidiano. Ed allora un po’ di buonsenso non guasterebbe. Abbiamo visto tutti Pairetto jr al momento della lentissima uscita dal campo di Fabinho mimare “tranquilli, ci penso io…” come a garantire che avrebbe recuperato tutto il tempo perso dal Perugia in vantaggio. Così quella lavagnetta con soli 3 minuti di recupero (identica a quella esibita da Nasca contro il Livorno due settimane prima quando eravamo ancora sull’1-1) è parsa una vera e propria “provocazione” che ha finito con l’innervosire tutti, anche oltre il dovuto. Francamente dopo aver visto i minuti finali di Latina-Entella in tv… comincio ad averne abbastanza di questo “teatrino” della serie B… dove Pezzuto e compagnia briscola stanno diventando protagonisti quanto Lapadula e bomber assortiti… tra l’impunità garantita da un ritorno mediatico limitato a piazze e giornalisti bollati come “faziosi” e coperta dal commento “super partes” del Barone o del Tecca di turno che s’infervorano solo per le squadre “importanti” che portano audience.

“Se il Novara non vince è fuori” titolava ieri mattina il più noto quotidiano sportivo nazionale… Il Novara non ha vinto ma non è fuori perché stando alla classifica ufficiale della Lega ha gli stessi gol fatti e subiti del Cesena che ha i nostri stessi punti in classifica (al netto della penalizzazione che ai romagnoli hanno tolto a gennaio). E se la matematica non m’inganna abbiamo tutte le possibilità di lottare fino alla fine per agganciare i play off. O almeno fino allo scontro diretto del “Manuzzi” della penultima giornata nel quale i punti varranno doppio.
Dunque pensiamo alla gara di Trapani. Ad una trasferta difficilissima perché i siciliani viaggiano a mille ed hanno dalla loro il tifo di un pubblico che proprio Cosmi aveva criticato per la sua freddezza ai primi di febbraio (quando i granata facevano meglio fuori casa). Perticone e compagni stanno vivendo la stessa esaltazione nostra dell’anno della “remuntada” allorchè la rincorsa azzurra venne fermata da un Modena apparentemente senza grossi stimoli. La magia del momento ti fa fare cose impensabili… ma può finire da un momento all’altro… quando meno te l’aspetti. Se c’è una logica, i granata che hanno vinto tutte le ultime 8 partite non potranno che triturare in casa loro un Novara che nelle ultime 8 giornate ha battuto solo Pescara e Livorno, comunque a fatica e che si presenterà al “Provinciale” con la difesa a pezzi. Ma la B non ha mai una logica. Tantomeno questa serie B. Cuore, gamba e testa per uscire dai momenti difficili contano più di tattica e valori tecnici… Ed allora l’unica cosa da fare in questo momento della stagione è crederci. Fino alla fine.
Il messaggio positivo che il posticipo con il Perugia ci ha lasciato è proprio questo: le partite si possono raddrizzare in qualsiasi momento.
L’importante è non smettere mai di lottare. E così dev’essere per questo campionato, da onorare fino in fondo. La mezza rimonta acciuffata ieri, con tanto cuore ed altrettanti rimpianti, non è molto diversa da quella di un anno fa a Pordenone, quando quasi tutto sembrava perduto… Ci sarà una lunga estate per cullarsi nel tormentone che è stata tutta colpa di Baroni. O, se preferite, di Abodi.
Ora è il momento dei fatti, non di piangersi addosso. Coloro che sabato mattina si sveglieranno all’alba per volare in Sicilia ci credono ancora fortemente… e Voi?

Forza Novara sempre!!!


Massimo Barbero

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