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domenica 17 aprile 2016 - 09:18
di Massimo Barbero

Il calcio è proprio strano. Abbiamo vinto la partita casalinga giocata meno bene delle ultime tre. Il Livorno ha fatto di più della Salernitana e persino del Bari ed è tornato a casa con un pugno di mosche in mano.

Sono onesto, nella gioia un po’ mi spiace per coloro che seguono fedelmente gli amaranto perché bene so cosa si prova a perdere una serie di partite di fila nei minuti di recupero quando già la classifica è allarmante. Ho ancora impresso chiaramente lo sconcerto provato la sera in cui Paulinho (guarda caso nella stessa porta) ci fece gol al 93’ cancellando uno 0-0 contro l’allora capolista che già ci stava un po’ stretto. Alla lunga il destino pallonaro compensa le cose. O almeno quasi sempre. 

Non mi spiace invece per nulla per Gianmario Comi che ha dimostrato ancora una volta limiti caratteriali che ne hanno rallentato fortemente la crescita calcistica. Non è maturato granchè da quel pomeriggio di pioggia del 2011 quando militava nella Primavera del Toro e l’ho visto passare l’intera partita al “Piola” a protestare nei confronti dell’arbitro. Ieri si è attirato addosso l’espulsione (che mi è parsa esagerata) con una polemica infantile nei confronti di quel pubblico che già aveva mortificato con una fetta di stagione incolore ed abulica.

E non mi spiace nemmeno per Colomba che peraltro l’onesta  pagnotta se l’è guadagnata anche quest’anno. Il suo Novara (che pure aveva tanti bei giocatori ed un presidente che arrivava in trasferta con l’elicottero) rimane uno dei meno “divertenti” e gratificanti da seguire che la mia ultratrentennale memoria di tifoso possa ricordare.

L’avevamo preparata per stanare i difensori del Livorno con i movimenti di Gonzalez e colpirli negli spazi. L’abbiamo fatto bene nei primissimi minuti quando, ancor prima del gol, Pablo aveva sfondato centralmente in un paio di occasioni. Una volta sbloccato il risultato pareva davvero che il più fosse fatto. Pensavo che avremmo potuto sfruttare praterie ancora più generose per infilare una squadra fatalmente destinata ad avanzare il proprio raggio d’azione. Invece Gonzalez ha gestito in maniera maldestra le opportunità più invitanti del primo tempo. E l’impasse seguito all’infortunio di Garofalo (lo cambiamo o no?) ci ha tolto certezze parzialmente sfruttate dal Livorno. Col passare dei minuti la squadra di Colomba ha modificato saggiamente la propria tattica ricorrendo sempre più frequentemente al lancio lungo dalle retrovie per non esporre la propria difesa alle ripartenze azzurre.

Per fortuna abbiamo avuto un Pacini determinante in almeno tre occasioni. Grandi complimenti a Francesco ed mister Cataldi che l’ha cresciuto in questa intensa stagione. Ed il pensiero torna ad un discorso fatto con Teti durante il mercato di gennaio del 2015 quando si parlava di organico da sfoltire e portieri da cedere. “Ne deve partire solo uno – mi aveva detto – perché tre in rosa bisogna averli per forza”. Pareva un’esagerazione in una stagione in cui Tozzo non ha avuto nemmeno un raffreddore… Invece i fatti dell’attuale campionato hanno dimostrato che si trattava di un discorso estremamente saggio. 

Scusatemi, ma non riesco a parlare della ripresa senza dire due parole su Nasca di Bari. Noi l’abbiamo gestita male, senza ombra di dubbio. Però i fischi del direttore di gara hanno finito alla lunga con il condizionare anche la nostra manovra. Perché, per fare un esempio, il fallo sistematico fischiato ogniqualvolta Evacuo si avvicinasse alla sfera ha vanificato anche la scelta di Baroni che aveva inserito Felicione proprio per riuscire a tener su palla con maggiore facilità. Niente episodi eclatanti, per carità. Però una serie di falli non sanzionati o invertiti che hanno finito con l’innervosirci più delle provocazioni di Vantaggiato prima e Comi poi. Il mondo è bello perché vario e qualche autorevole commentatore nazionale ha addirittura giudicato il fischietto pugliese “il migliore” di questa giornata. Ci sono o ci fanno? 

Tornando a parlare di calcio, i cambi di Colomba hanno sensibilmente migliorato le cose per il Livorno. Perché Comi è parso decisamente più in palla di Vantaggiato e la rapidità di Moscati ha messo un po’ in difficoltà Faraoni (come all’andata quando pure mancavano Dell’Orco e Garofalo). Buon per noi che gli ospiti, una volta segnato il pareggio, abbiano finito con l’accontentarsi troppo presto dell’obiettivo minimo di un punticino dopo 4 sconfitte consecutive. Forse se avessero insistito dopo l’1-1 di Comi avrebbero messo davvero a nudo la fragilità di un Novara che in quel frangente stava soffrendo molto l’aver subito la terza rimonta casalinga consecutiva.

Invece alla lunga ad essere determinanti sono state le amnesie di una squadra che già con il Bari aveva perso nel recupero una partita appena riacciuffata. Fateci caso, nell’area avversaria ci siamo andati pochissime volte nella ripresa, come raramente ci è capitato nelle partite casalinghe dell’attuale campionato. Però i presupposti per il raddoppio li avevamo comunque creati anche prima della seconda prodezza di Faragò. Ripenso a quella terribile “fagiolata” ad un passo di Pinsoglio con sfera a carambolare sulla traversa ed ad un tiro dello stesso Faragò fuori di poco dopo svirgolata di Casarini dal limite.

Che dire ancora del nostro Paolino che non sia già stato detto? Possiamo solo essere orgogliosi di lui, dei suoi progressi, del suo cuore azzurro che due stagioni fa in questi giorni pativa ansie molto simili a quelle che stanno vivendo adesso a Livorno. E che un anno fa di questi tempi soffriva sotto il peso di una penalizzazione mortificante. Questa serie B Faragò l’ha cercata, voluta, inseguita. E se l’è ripresa da protagonista.

Purtroppo arriviamo a questa settimana intensa e cruciale con tanti uomini acciaccati o addirittura fuori uso. Non credo sia un problema solo nostro in un campionato che è già giunto alla sua 36esima giornata. Il rimpianto è legato alle considerazioni che facevo durante il mercato di gennaio e che “Giovanni X” ha ripreso nei giorni scorsi con la consueta lucidità. In questa rosa, pur costruita benissimo in estate, ci sono uomini nella mediana che non potrebbero mai rifiatare: Viola e Casarini in mezzo (anche perché Buzzegoli è ancora out) e Faragò e persino Corazza sugli esterni. A ciò si aggiungano i problemi fisici che limitano da inizio campionato, a turno o congiuntamente, Dell’Orco e Garofalo che pure al cento per cento garantirebbero qualità ed alternative tattiche. Secondo me questo è ciò che alla lunga ci limita maggiormente in questo girone di ritorno (oltre alla cessione di Poli, ma questo è un altro discorso) ancor più che il mancato acquisto del Ceravolo di turno.

A Lanciano le altre due volte c’ero (stavolta no e chissà che la cosa non porti un po’ meglio…) ed abbiamo sempre perso di paura. Abbiamo giocato per accontentarci del punticino col risultato di trovarci in svantaggio quando non c’era più tempo per rimediare. E se stavolta provassimo ad interpretare la partita con maggiore personalità per spaventare una squadra che, vista la penalizzazione in arrivo, rischia grosso? Di certo non sarà una passeggiata giocare al “Biondi”, tantomeno in questo momento della stagione. Tutt’altro.

Per finire una considerazione a margine. Oggi il rammarico più grande per uno come me che da quasi vent’anni scrive di Novara Calcio praticamente ogni giorno  è quello che di non essere ancora riuscito a far capire al resto della città (a coloro che ieri non erano a Novarello né al “Piola”) che razza d’impresa stia realizzando la squadra di Baroni. Altrove appena si sente profumo di play off (anche a qualche punto di distanza) si vedono spalti e gremiti ed entusiasmo… Qui invece sembra che rimanere nelle prime otto in un campionato che vede Vicenza, Modena, Salernitana, Livorno o Ascoli a rischio, più o meno forte, di serie C… sia il minimo sindacale… Roba da matti! Al lunedì mattina i soliti assenti ti accolgono con sorrisini di compatimento e timidi piagnistei. Quasi come ai tempi in cui “tanto non vogliono salire in C1” E pensare che c’era un’epoca non troppo lontana in cui esultavamo per play out di C2 vinti tra mille sofferenze… Ve lo siete già dimenticati tifosi a distanza e censori da salotto? Io no e per questo non smetterò di ringraziare questa squadra per le gioie e le emozioni che mi sta regalando…  Forza Novara sempre!

Massimo Barbero

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