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lunedì 04 aprile 2016 - 08:53
di Massimo Barbero

Stavolta la sfortuna c’entra poco e dobbiamo recitare soprattutto il “mea culpa”. Per i nostri errori in zona gol e per la pessima gestione del vantaggio nei minuti finali. Ci sono modi e modi di prendere gol decisivi oltre il novantesimo e quello di ieri risulta certamente il più indigesto. Contro il Latina Brosco aveva azzeccato una prodezza quasi irripetibile. A Crotone Ros ci aveva messo obiettivamente del suo… e l’allora poco conosciuto Budimir ha successivamente dimostrato di non essere esattamente l’ultimo arrivato… A Bari eravamo stati raggiunti per colpa di un errore individuale che può sempre capitare. Ieri l’amnesia invece è stata collettiva e per questo ancora meno accettabile.

E’ come se avessimo disputato due partite differenti. La prima, quella interpretata decisamente bene dal Novara, è finita quando Galabinov ha sprecato incredibilmente l’assist offertogli da Gonzalez su lancio illuminante di Bolzoni. In quel frangente tutti quanti, anche in campo, abbiamo avvertito profumo di beffa in arrivo. E la squadra azzurra ha cominciato a concedere palloni nella propria area di rigore che di solito governa con sicurezza disarmante. Non solo… la gestione dei numerosi calci d’angolo conquistati nei minuti finali… è imperdonabile. Sarebbe bastato far girare la sfera il più a lungo possibile, contro un avversario in inferiorità numerica, per portare a casa 3 punti d’oro.


Peccato, peccato davvero perché questo Novara rischia di rimanere una tremenda incompiuta. E sarebbe una vera disdetta alla luce di quello che gli azzurri hanno fatto vedere fino a questo punto del campionato. Ma volete mettere il Novara 2015-16 con squadre come l’Entella vista a gennaio, come il Brescia affrontato nei due confronti diretti o come il Trapani triturato nel nostro migliore momento? Eppure la classifica alla lunga non mente mai e oggi ci dice che siamo gomito a gomito con le formazioni appena nominate…  Anche perché delle ultime 8 gare casalinghe ne abbiamo vinte soltanto 2. Entrambe segnando 4 gol per volta… E’ un paradosso, come se dovessimo realizzare per forza almeno 4 reti a partita per fare bottino pieno al “Piola”…


Quella di ieri poteva sembrare una gara bloccata perché Menichini aveva messo un uomo ulteriore a protezione della retroguardia più battuta del campionato. Invece, malgrado un Evacuo non certo al top della forma, lo strapotere degli azzurri sulla difesa granata è parso evidentissimo sin dal fischio d’avvio. Nel primo tempo abbiamo colpito 2 pali e costruito almeno altre 4 occasioni nitide. D’accordo, anche la Salernitana non è stata a guardare. Ha allargato bene il gioco ed ha creato un paio di situazioni pericolose in contropiede con azioni al limite del fuorigioco. Però nel complesso la supremazia degli uomini di Baroni dalla cintola in su è apparsa davvero evidente. Forse sarebbe bastato sbloccare subito il risultato con quell’azione non finalizzata da Corazza in apertura (dopo un probabile rigore su Pablo) per vivere una partita in discesa e far crollare presto le (poche) certezze ospiti. Forse (e rimarco il forse) con tutto quel tempo davanti stavolta la partita l’avremmo davvero chiusa prima contro un avversario non all’altezza della situazione…


Ad inizio ripresa i granata hanno pensato troppo presto di poter addormentare la partita e di spezzettarla con continue interruzioni. Il Novara versione casalinga, anche nelle sue giornate migliori, talvolta rifiata per poi ripartire con un assalto ancora più convinto. E’ bastato l’ingresso di un Galabinov motivatissimo per rompere un equilibrio che in realtà resisteva solo nel punteggio.


Dal gol dell’1-0 in poi siamo stati un po’ troppo leziosi nel gestire le situazioni di superiorità numerica che ci sono capitate con un Salernitana ovviamente un po’ scoperta. Ed anche in difesa abbiamo smarrito dapprima concentrazione e cattiveria eppoi, di conseguenza, anche le certezze.


C’è un momento che ha segnato in maniera negativa l’epilogo della gara. Quello del contrasto Dell’Orco-Gatto nel quale abbiamo perso uno dei migliori in campo sino a quel momento. Agostino è entrato a freddo patendo la vivacità dell’ex del Vicenza. Baroni, ritengo giustamente, non se l’è sentita di deludere Bolzoni che scalpitava da qualche minuto. Ma forse in quel frangente, come ha suggerito Marco Foti in diretta, sarebbe stato più utile inserire un Vicari a dar manforte ad una retroguardia che era parsa non impenetrabile. Un po’ come a Pescara, quando ci siamo messi a 5 nel momento di maggior pressione dei padroni di casa. Un po’ come nell’era Tesser quando entrava Centurioni per mettere la partita in ghiaccio, senza ulteriori fronzoli.


In prospettiva preoccupano proprio l’infortunio di Dell’Orco ed il passo indietro fatto registrare da Mantovani rispetto alla prova convincente di Brescia. L’episodio del pareggio che non ci ha fatto dormire stanotte era stato “annunciato” da altre due situazioni in cui avevamo rischiato grosso nella nostra area di rigore. D’altronde la Salernitana davanti può creare grattacapi a tutte. Con Menichini in panchina ha segnato 2 gol al Pescara, 2 al Cesena a domicilio, 3 al Bari. Ed ha fatto soffrire tantissimo il Crotone all’ “Arechi”. E’ nella fase difensiva che appare di gran lunga la più perforabile del lotto… ed il solo gol segnato dagli azzurri tra andata e ritorno… è un piccolo suicidio calcistico.


Mi spiace per gli amici di Salerno e per una tifoseria che da quello che si vede in tv (all’ Arechi non sono mai stato) meriterebbe la serie A, ma il buon Menichini ce l’avrà davvero dura a salvare questa squadra costruita maluccio in estate e sottratta dal supponente Lotito all’unico tecnico (Menichini appunto) che avrebbe potuto soppesarne in maniera adeguata valori e limiti in tempo utile. Dove sono finiti i numerosi innesti di gennaio? Ieri in campo c’erano quasi esclusivamente i superstiti d’estate… di una rosa che in molti (io compreso) avevano sopravvalutato. Per questo i 5 punti lasciati ai granata bruciano anche più dei 5 concessi al Como che almeno non ci aveva mai fatto giocare, né all’andata né al ritorno.


Eppure in un lunedì obiettivamente un po’ amaro… voglio lanciare un messaggio di segno diverso… Credo sia giunto il momento di “blindare” Teti (che mi risulta abbia un altro anno di contratto) e Baroni anche per la prossima stagione. Penso che si debba dare continuità al lavoro (eccellente) svolto dal ds in questi 22 mesi ed esaltato dal tecnico a partire dalla scorsa estate. E’ difficile programmare in serie B, quasi impossibile. Però non è sbagliato ripartire almeno da delle certezze consolidate. Domanda facile facile… qual è l’ultimo anno (l’unico nell’era De Salvo) che abbiamo confermato allenatore e ds in blocco, senza dubbi di sorta, anche in vista della stagione successiva? Il 2010… ed il campo nel campionato successivo ci ha dato ampiamente ragione (pochi innesti e massimo risultato, specialmente nella prima parte). La continuità nell’operato di Teti ci metterebbe anche al riparo dal vuoto di potere che nell’estate 2013 aveva consegnato al confermato Aglietti una rosa non all’altezza delle aspettative. Sono riflessioni da fare a mente sgombra da emotività contingenti. Non vorrei che qualche gol sbagliato di troppo ci portasse alla lunga a non valutare adeguatamente tutto quanto di buono è stato costruito da giugno 2015 in poi.


Tornando al presente, contro Bari e Salernitana abbiamo lasciato davvero dei punti pesanti (5 in tutto e quelli contro i pugliesi valgono doppio) che rischiano di costarci moltissimo almeno nella corsa al terzo-quarto posto. Però le prestazioni ci sono, la condizione fisica appare molto più incoraggiante rispetto ad un mese e mezzo fa. Ieri, fino a quella maledetta torsione che ha messo kappao Dell’Orco, avevamo l’organico praticamente al completo (Tozzo a parte) come capita di rado a questo punto della stagione. Dunque, smaltita la delusione, pensiamo a La Spezia, ad uno scontro diretto contro la squadra che ha fatto meglio di tutte nel girone di ritorno. Sono curioso di vedere se anche stavolta sapremo essere quantomeno all’altezza della situazione come è sempre accaduto con le altre grandi in questo campionato… Tutti al “Picco” e Forza Novara sempre!


Ps: un bentornato di cuore a Francesco Bolzoni, un grande giocatore, ma soprattutto una persona seria che ha accettato di ricominciare daccapo con la maglia del Novara per vincere sul campo un’altra sfida.

Massimo Barbero

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