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domenica 22 novembre 2015 - 10:01
di Massimo Barbero

Non so voi, ma io mi sto divertendo… E’ bello essere di nuovo nelle zone nobili della classifica di un campionato che ci vede sgomitare con tante big. Senza il peso ossessivo che avvertivamo un anno fa in Lega Pro di dover fare a tutti i costi dei punti ogni settimana. O ancora nelle prime 7-8 giornate di questa stagione. Per carità, è molto presto per abbassare la guardia e dobbiamo prolungare questa sensazione positiva il più a lungo possibile. Ma almeno per oggi ci siamo guadagnati la possibilità farci cullare dal dolce venticello autunnale della parte sinistra della classifica come in serie B non ci capitava dalla magica era Tesser. D’accordo, anche con Aglietti avevamo concluso in zona play off. Ma dopo un’annata cominciata con sofferenze novembrine che parevano senza via d’uscita. Di questi tempi, considerando la penalizzazione, avevamo una classifica (10 punti dopo 17 gare) che assomigliava molto a quella del Como attuale…

Ci aspettavamo una risposta dopo il passo falso di Salerno e la risposta è arrivata. Abbiamo rivisto il Novara che ci aveva entusiasmato nelle sei settimane precedenti. Con la tara di qualche defezione in più che ha costretto Baroni a delle scelte obbligate. Ed al cospetto di un avversario che aveva individualità in grado di risolvere la partita in qualsiasi momento.

Lo Spezia è partito all’arrembaggio, come aveva fatto con il Cagliari. Pronti via e gli aquilotti si sono presentati sul sintetico del “Piola” decisi a far vedere tutta la propria voglia di salvare la panchina di un Bjelica già in odore di giubilazione (singolare vedere in panchina il ds appena insediato). Ma gli ospiti hanno capito presto che, così facendo, si sarebbero esposti a rischi tremendi in contropiede. Il discusso (da loro) Pezzuto li ha graziati in occasione del mani di Chichizola fuori area. Catellani ha sfogato tutta la propria voglia di vincere con un fallo da cartellino arancione. Subito dopo, in occasione del primo calcio d’angolo per noi, c’è stata una mischia tremenda nell’area dei bianchi.

Dal quarto d’ora è cominciata un’altra partita. L’intraprendenza del Novara ha costretto lo Spezia a snaturare le proprie caratteristiche. Gli ospiti ci hanno lasciato il pallino del gioco, preoccupandosi di stare corti per contenere le nostre accelerazioni. Davanti avevano due attaccanti capaci di non dare punti di riferimento, abili a svariare per l’intero fronte offensivo. Abbiamo rischiato per due volte di andare sotto come (in casa) non ci capitava dalla gara con l’Entella di metà settembre. La prodezza di Catellani con pallone stampato sulla traversa ci ricorda che razza di avversari ci troviamo davanti ogni settimana. Di fronte a giocate del genere non c’è schieramento difensivo che tenga. Quasi tutte le squadre della parte sinistra della classifica di B hanno almeno uno-due elementi in grado di risolvere la partita da soli. Ed il fatto di aver mantenuto la porta inviolata contro Cagliari-Pescara-Spezia dev’essere considerato un grande motivo d’orgoglio.

Baroni aveva disposto i suoi con uno schieramento molto simile ad un 4-4-2. Funzionava benissimo la collaudata catena di destra malgrado da quelle parti agisse un esterno del calibro di Migliore. Un po’ meno quella, del tutto inedita, scovata per la corsia mancina alla luce delle assenze di Dell’Orco e Garofalo. Tutte le nostre azioni più belle sono nate dagli affondi di Faragò e Faraoni. E così è arrivato anche il gol con cross dell’esterno ex Perugia e colpo di testa da centravanti vero di Galabinov. Il bulgaro aveva giocato sino a quel momento una partita molto diversa dalle precedenti. Si era fatto apprezzare per impegno, partecipazione, spirito di squadra. Non possiamo rinunciare a cuor leggero ad un attaccante del suo calibro. Dopo la prestazione (sufficiente) di Bari meritava una chance anche in casa dove non partiva titolare da fine settembre.

Ad inizio ripresa il Novara ha schiacciato subito il piede sull’acceleratore dando la sensazione di poter raddoppiare da un momento all’altro. Faragò ha sfiorato il suo secondo gol allo Spezia colpendo la traversa su un'altra invenzione di Galabinov. Dopo un quarto d’ora si è accesa la spia della riserva per noi. Perché avevamo in campo alcuni uomini non più abituati ai 90’ di gioco. Perché non avevamo troppe alternative in grado di limitare Terzi e compagni sulla corsia di destra dove agivano Ciurria e (nel finale) Situm. Poli, senza un’adeguata protezione davanti, si è trovato spesso a metà tra i due avversari. Le cose sono andate meglio quando l’ex del Carpi è tornato nella propria posizione di centrale e Pesce è riuscito a limitare i danni. In panchina avevamo solo giocatori con caratteristiche offensive e così è toccato a Corazza avvicendare un Signori in difficoltà fisica. Catellani ha sciupato una grossa opportunità, Situm non è riuscito a controllare una bella palla sull’out destro, ma nel complesso lo Spezia ha fatto abbastanza poco per pareggiare. E l’ingresso di Evacuo e Corazza ci ha ridato vivacità in avanti e capacità di gestire palloni di vitale importanza.

Gli azzurri sono stati tutti bravissimi, ma la palma del migliore in campo, per come ha saputo interpretare la partita, per me va a Paolino Faragò. Ha corso come un indemoniato, recuperato un’infinità di palloni, alimentato spesso l’azione offensiva. Tra le tante qualità di Baroni c’è quella di responsabilizzare i giovani e farli crescere sotto tutti gli aspetti. Buchel è arrivato a Lanciano che era un ragazzo reduce da campionati di Lega Pro a corrente alternata. Casarini in Abruzzo era stato rilanciato dopo due stagioni in serie A in cui aveva giocato meno. Comunque vada a finire questa stagione, credo che gli uomini della nostra “cantera” trarranno grandi benefici dall’esperienza e dal lavoro svolto dallo staff tecnico azzurro. Credo che questo possa valere anche per Beye, Schiavi ed Adorjan che sinora (fatta eccezione per Nico) non si sono mai visti in campo.

Ed anche la gestione dei sei attaccanti fin qui è stata estremamente equilibrata. Tutti hanno avuto le proprie possibilità e gli spazi per rifiatare. Galabinov è partito per 8 volte da titolare, Evacuo ha giocato dall’inizio le altre 6 gare. Corazza, Manconi e Rodriguez hanno avuto chances quasi equamente distribuite di far vedere le proprie qualità. Ed anche Gonzalez, che attualmente pare l’elemento meno facilmente rimpiazzabile del reparto, si è comunque seduto panchina per 4 volte (vado a memoria). Dunque niente mugugni o dualismi: in un campionato di 42 giornate c’è spazio davvero per tutti, il mister è molto attento nel concedere a ciascun elemento le proprie possibilità. E stare fuori qualche volta serve anche a rifiatare ed a trovare nuove motivazioni per ripresentarsi al meglio.

Dopo le ultime due settimane normali… ci attende un dicembre davvero di fuoco con impegni ravvicinati. Dal 5 al 27 dicembre giocheremo 6 volte in poco più di 3 settimane con 2 turni infrasettimanali.  Per questo sarebbe importante recuperare quanto prima i nostri esterni attualmente ai box. In caso contrario prepariamoci a sfruttare anche qualcuno dei difensori che attualmente non sta trovando spazio (Beye e Ludi). Io sono convinto che la voglia di dare il loro contributo saprà sopperire anche al gap dato dall’esperienza o dallo scarso minutaggio. E sapete che vi dico? Che nel finale di ieri ho rimpianto anche la cessione di Bergamelli che poteva tornarci utile in quel frangente…

Ed ora pensiamo al Livorno… una sfida affascinante sul campo di una squadra che sembrava lontana anni luce da noi nelle primissime settimane di campionato (dopo Avellino avevamo 9 punti di ritardo) e che adesso abbiamo addirittura scavalcato in classifica (scrivo prima del posticipo del “San Nicola”). Sarebbe bello far rivivere a Spinelli e c… il fantasma di Seferovic…  Forza Novara sempre!!!

Ps: quando vedo in azione Faraoni talvolta ripenso a coloro che invocavano una reazione decisa della società azzurra nei confronti dell’Udinese per la mancata apertura del settore ospiti in occasione del confronto di Ferragosto. Se avessimo adottato il pugno di ferro, come pretendeva qualcuno, avremmo comunque ottenuto 15 giorni dopo il prestito di un giocatore di tale livello?

Pps: oggi dalle 17.30 in poi è doveroso un po’ di zapping tra Bari-Livorno ed il big match Alessandria-Pavia. Così, tanto per ricordarci dove eravamo un anno fa. E dove siamo adesso…

Massimo Barbero

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