L'editoriale Azzurro
domenica 01 novembre 2015 - 10:38
di Massimo Barbero
Da tifoso non riesco ad allontanare l’amarezza per l’assurdo epilogo… Sino a quel momento era stata la giornata perfetta. Di nuovo a Bari ad un anno e mezzo da quel pesantissimo 4-1 in un “San Nicola” stracolmo. E stavolta a giocarcela alla pari contro una squadra molto più forte rispetto all’orgogliosa truppa di Alberti e Zavettieri. Eravamo ad un passo dall’ennesima impresa… Tutto però è passato in secondo piano in pochi secondi… Negli occhi mi rimane solo la disperazione di Faraoni e dei compagni che sino a quel momento avevano difeso il vantaggio in maniera quasi impeccabile… Con la beffa dello speaker che urla a gran voce il nome di De Luca come se il gol fosse davvero del gioiellino esploso nel Varese di Sannino… E ritornano alla mente i finali con Latina e Crotone (anche lì con deviazione decisiva sulla punizione di Torromino), l’assurdo vantaggio del Como a Novara in una partita ormai incanalata sullo 0-0… E pensare che i tifosi del Pescara hanno ribattezzato il nostro tecnico “Culoni”… Se fosse sfortunato cosa ci capiterebbe? Non è che si confondono con Foscarini?
Basta così! Inutile torturarsi ancora! Tantopiù a 48 da una partita delicata ed affascinante come quella con il Pescara! Meglio analizzare con serenità quello che è accaduto a Bari… Mi approprio della saggezza di Paolo Molina per osservare che un anno fa trascorremmo la festività di Ognissanti a Meda. Meglio soffrire per un pareggio a Bari con tanti rimpianti (e vedere un Paparesta che ha l’espressione di chi pensa “stavolta ci è andata bene…”) piuttosto che esultare per un pur graditissimo 3-1 a nostro favore sul campo del Renate (e sentire Abbate che recrimina per la direzione arbitrale pro Novara)!
In conferenza stampa ieri Nicola ha detto che la vittoria azzurra sarebbe stata una “bestemmia sportiva”. Non sono d’accordo, ma con altrettanta onestà devo dire che nemmeno il pari del Bari è una “bestemmia sportiva”. Brucia per il modo in cui è maturato. Ma bisogna riconoscere che i padroni di casa nel primo quarto d’ora ci hanno messo in grossa difficoltà sul versante sinistro. Ci sono state 3-4 situazioni molto pericolose nella nostra area di rigore, tutte nate sulla corsia mancina grazie agli inserimenti di Donkor, Porcari e Rosina. Pareva che il vantaggio dei “galletti” fosse imminente… ed invece a segnare siamo stati noi! Il gol rappresenta un premio meritato per Paolino Faragò, un giocatore che ha un tempismo negli inserimenti come pochi. Prima o poi diventerà un po’ più lucido (e cattivo) sottoporta ed allora… sarà un centrocampista in grado di entrare ripetutamente nel tabellino dei marcatori (come peraltro gli succedeva già nella disgraziata stagione Aglietti-Calori).
Sullo 0-1 è cominciata un’altra partita. Da quel momento in poi abbiamo controllato benissimo la situazione correndo pochissimi rischi. Faragò si è spostato sulla sinistra riequilibrando i rapporti di forza. Il Bari ha perso per infortunio Donkor che era in grado con le sue accelerazioni di metterci in difficoltà.
Discutibile Nicola nel criticare nel dopogara l’atteggiamento avversario “Di fronte avevamo una squadra… che non ha dimostrato di voler vincere la partita ma di vivacchiare sul gol e su alcune ripartenze che abbiamo concesso”. Eh già sull’1-0 per in trasferta a Bari avremmo dovuto gettarci ancora in avanti! Ed esporci alle discese un velocità di un avversario che aveva in campo Sansone, Rosina eppoi De Luca… In realtà è accaduto l’esatto contrario. Il tecnico pugliese, nel timore di subire le accelerazioni di Gonzalez, Corazza o Galabinov, ha sempre mantenuto una retroguardia abbastanza bloccata, nella convinzione che prima o poi qualcuno dei propri attaccanti avrebbe comunque aggiustato il risultato con una prodezza...
Da quel momento invece il Novara ha rischiato davvero poco. Almeno fino al momento dell’incidente di Poli che ha dato nuova carica ai padroni di casa. Abbiamo tremato su quel colpo di testa di Maniero e sulla maldestra girata di Di Cesare. Ma per contro abbiamo sfiorato il raddoppio con Rodriguez e Galabinov! Quel contropiede tra il bulgaro ed Signori è stato purtroppo il preludio al disgraziato finale. Al di là dell’errore di Faraoni, eravamo lunghi e malmessi in occasione dell’azione di De Luca. Nicola ci aveva già beffato in pieno recupero con Paulinho in un amarissimo Novara-Livorno… ma quell’anno ci eravamo rifatti con gli interessi al ritorno… speriamo!
Dopo l’autogol di Faraoni contro il Como avevamo detto che Baroni aveva sbagliato a non sostituirlo perché appariva già da alcuni minuti in debito d’ossigeno. Ma stavolta? L’ex del Perugia era stato tra i migliori in campo, perentorio nel riproporre l’azione anche nei minuti finali. E per nulla condizionato da un severissima ammonizione comminatagli già al primo fallo. Io credo che questi incidenti di percorso saranno fondamentali nel completare il percorso di crescita del ragazzo romano. Mi ricordo un suo intervento nella nostra area di rigore a Vercelli ad un quarto d’ora dalla fine. Lui aveva esibito una tranquillità ed un’eleganza da Beckenbauer… ma io in radio avevo interrotto Marco Foti in diretta per dire “Ho perso dieci anni di vita…” perché si era preso un rischio enorme. Ecco, non è sempre possibile azzardare la cosa più difficile…. A volte non bisogna vergognarsi di spazzare il pallone alla “viva il parroco”…
Nel complesso però mi sembra che Baroni abbia lavorato molto bene in queste settimane sulla fase difensiva. Giochiamo con un quartetto formato praticamente nell’ultimo giorno di mercato, ma i progressi si vedono, di settimana in settimana. Anche le altre scelte (Faragò o Corazza in luogo di Signori, Evacuo per Galabinov nelle scorse settimane) si rivelano funzionali al progetto tattico. Non dobbiamo però mai dimenticare quella che è la nostra grande ricchezza: la panchina. E’ pericoloso ricorrere ad un turn over estremo come facevamo nelle primissime giornate di campionato. Ma non bisogna dimenticarci di chi al momento è relegato dietro le quinte a soffrire in silenzio. E tornerà certamente utile quando ci sarà un’inevitabile flessione atletica di chi sta spendendo tanto in un modulo molto dispendioso. Sono curioso di rivedere con questo schieramento Buzzegoli (con Casarini a fianco), Pesce o lo stesso Garofalo ed un Manconi che avrà certamente altre chances.
Ed ora il Pescara a completare un autentico ciclo di ferro cominciato con il Cagliari! Chissà che la beffa finale di sabato non ci abbia dato un po’ di adrenalina in più in vista del recupero… Oddo ha davvero una gran bella squadra, con molti elementi di qualità e che gioca un calcio tra i migliori nella categoria… Ma l’atteggiamento dei dirigenti biancocelesti nel pretendere un recupero pomeridiano in un giorno lavorativo (a dispetto di tutte le previsioni meteo) non mi è parso simpaticissimo ed ha urtato il mio orgoglio di novarese che sa bene che qui non si rinviavano partite per nebbia dal 1992… Peraltro uno degli ultimi successi casalinghi contro una squadra abruzzese (Giulianova) è giunto proprio quando non si vedeva nulla alle 14.30 di un mercoledì pomeriggio… Per martedì sera… spetta all’amico Giorgio evocare un altro nebbione… al resto dobbiamo pensarci noi sugli spalti e gli azzurri in campo… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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