Ricordi di un'estate
martedė 14 luglio 2015 - 07:01
Sesta puntata -2005-
Da dove si comincia a raccontare la “stramba” estate di 10 anni fa? Da quel coro prolungato “Sergio Borgo aleeee” che scandisce gli ultimi minuti della gara di ritorno dei play out con il Como… Il Direttore, stavolta in tandem con “Jack” Gattuso, ha compiuto un’altra grande impresa: traghettare verso la salvezza una squadra che solo un mese prima sembrava spacciata. Ma Pippo Resta non è contento. Attraversa il campo a testa bassa mentre la gente acclama soltanto Sergione, richiamato a furor di popolo il 10 maggio quand’eravamo sull’orlo del precipizio. Alle domande negli spogliatoi sui progetti futuri della società il Presidente risponde con un gelido “No comment”.
Pari l’anticamera dell’ennesima crisi, l’antipasto di un’estate di grandi patemi. Ed invece in meno di due settimane matura la svolta. La anticipa una lunga lettera diffusa da Rocco Zoccali. Il Responsabile del Settore Giovanile, ormai trapiantato in pianta stabile in prima squadra, esorta i tifosi azzurri a non considerare la salvezza merito esclusivo di una sola persona (Borgo appunto) ma a valorizzare il risultato di un grande lavoro di squadra. E’ una missiva che viene ricordata per la colorita metafora del “colibrì”.
Che cosa sia accaduto davvero in quelle due settimane non è semplice capirlo dall’esterno. Chi avesse una verità dei fatti diversa da quella che stiamo per tratteggiare avrà le porte spalancate su questo sito per offrire la propria versione.
Quel che è certo è che Borgo capisce presto l’antifona e libera la scrivania occupata al “Novara Point” in attesa di una chiamata dalla dirigenza che non arriverà mai (e nemmeno verrà mai redatto un comunicato per annunciare l’interruzione del rapporto). C’è chi giura che Resta si sia incontrato con Luciano Moggi per stringere un patto di ferro con l’allora “numero uno” del calcio italiano. C’è chi giura che Massimo De Salvo abbia fatto un primo tentativo di acquistare la società azzurra, ma sia stato dissuaso dai vertici della Banca che caldeggiavano una soluzione diversa, più “corale”.
Sta di fatto che le nubi si diradano già domenica 19 luglio. Il Novara diffonde un comunicato nel quale annuncia che si ripartirà con Rocco Zoccali direttore generale e Sergio Vatta (che dopo la lunga militanza nel Torino e l’esperienza nella Nazionale aveva lavorato nell’Alessandria) responsabile tecnico. Girà con buone probabilità di certezza il nome del nuovo allenatore: è Antonio Cabrini, Campione del Mondo a Spagna 1982 e tecnico di discreto cabotaggio, già al timone di Arezzo, Crotone e Pisa. Quello che però fa imbestialire i tifosi azzurri è leggere che il Novara diventerà una società satellite della Juventus: “Novara siamo noi…” urlano i supporters durante una pacifica manifestazione di protesta che si dipana per le vie del centro la sera di giovedì 23 giugno. Il giorno prima Rocco Zoccali ha rinunciato alla carica di direttore generale (pur restando di fatto in società) per incompatibilità con la propria professione. Il sindaco Giordano invita a non criticare la proprietà prima del tempo, ma solidarizza con chi non vuole vedere un Novara senza Sergio Borgo e per di più ridotto a feudo bianconero.
Sta di fatto che comincia la campagna acquisti portata avanti dall’insolito duo Zoccali-Vatta. Si parte con ben 19 giocatori sotto contratto (tra cui Brizzi, Ciuffetelli e Palombo che devono recuperare dai rispettivi infortuni). In casi del genere si dovrebbe pensare a sfoltire la rosa. Ed invece gli arrivi si susseguono a raffica. Si viaggia alla media di un comunicato al giorno… I primi innesti sono quelli del giovane “Pippo” Porcari (che Cabrini conosce per averlo avuto a Pisa), del supponente laterale destro Nicoletto (che accetta dopo un lungo tira e molla) e di Firmino Elia, come si suol dire, un attaccante di categoria.
Mercoledì 13 luglio Cabrini viene presentato nella sede storica della Banca Popolare. Una cornice che riveste un significato ben preciso. Dietro all’operazione c’è la Banca che vuole costituire una cordata per varare il Novara del Centenario, una società in grado di traghettare il club azzurro in serie B con un progetto almeno triennale. Già ma chi sono i potenziali soci di Resta? Non lo sapremo mai. Si fanno i nomi di dirigenti calcistici della zona quali Gambino e Massaro. In Tribuna si vede spesso tale Nati che si qualifica come Vicepresidente… Di fatto Pippo resterà ben presto ancora solo al timone… Per fortuna c’è la cessione di Polenghi al Lecce che serve almeno a rimpinguare le casse.
Cabrini intanto presenta lo staff. Amendola sarà il suo secondo, mentre l’incarico di preparatore atletico verrà affidato a Curletti che ha lavorato con Cuccureddu ad Avellino. L’allenatore dei portieri Fassoli ed il grande Lorenzo Demani garantiscono almeno un po’ di continuità con il recente passato. C’è anche un nuovo responsabile marketing: si chiama Gianmaria Sapino e vara una campagna abbonamenti dai numeri eccezionali, ma un po’ “dopata” da quell’omaggio della discoteca. In tutto sono oltre 1700 i tifosi (o amanti delle balere…) che aderiscono.
Lunedì 18 luglio, dopo un breve raduno allo stadio, si parte per il ritiro di Druogno. In Val Vigezzo lavora una nutritissima schiera di giocatori. I portieri sono i confermati Franzese e Redaelli con il rientrante Doardo. In difesa accanto a Cusaro, Ciuffetelli, Colombini, Morganti ed al jolly Lorenzini (che ha disputato i play out da centrale in coppia con Lamma) sono arrivati Nicoletto, l’interessante Zaccanti, l’acerbissimo Corallo ed un giovane Cosenza (sì, proprio quello che ora gioca nella Pro Vercelli). A centrocampo sono stati confermati Braiati, Puccinelli, Leto Colombo e Brizzi. Ed a loro si sono aggiunti Porcari, Evola (ancora di passaggio), l’esterno Cristiano, il nazionale Pellegrino e lo juventino Clemente che deluderà “in toto” le attese. L’attacco è davvero niente male: con Pinamonte e Martinetti (ed in attesa di Palombo) ora c’è Firmino Elia. E dietro le quinte si registra l’immancabile “caso Rubino”. Raffaele è tornato da Salerno (i granata non si iscriveranno al campionato) e non pare convinto di partire per il ritiro. Come se non bastasse ci sono dei giocatori in prova: il portiere greco Larbakis, un difensore di nome Bianchini. E soprattutto Emiliano Bigica, cognato di Rubino, in cerca di squadra dopo tanti infortuni ed una breve esperienza nel Potenza. Si vocifera dell’ingaggio di un centrale algerino che gioca nel Nancy (non ricordo proprio il nome..) che non arriverà mai a Novara. Ed ad allenarsi in Viale Kennedy con Rinaldo Piraccini e Stefano Pavon sono rimasti Serao, Bigatti e Liendo che non rientrano nei piani della società.
Per la prima amichevole a Druogno c’è un sacco di gente in Val Vigezzo domenica 24 luglio. Ad attirarla non è stato solo l’effetto Cabrini, ma anche la presenza in campo di Bondi, uno dei protagonisti del “reality” “Campioni” con la maglia del Cervia. Erano anni in cui il Cervia di “Ciccio” Graziani riempiva gli stadi per le amichevoli infrasettimanali più che la Juventus o il Milan per una partita di campionato. Le prime due “sgambate” contro una rappresentativa locale fruttano un po’ di gol (ma non c’è uniformità di punteggio sui giornali…). Poi si torna a Dormelletto per la seconda parte di ritiro che è decisamente più allegra per le serate ad Arona, in pieno periodo agostano.
Contro la Solbiatese a Dormelletto Cabrini vara la coppia Rubino-Elia. Finisce 3-0 con gol di Raffaele e doppietta di Firmino. Poi arrivano altri due successi sul Borgomanero e sul Verbano. E soprattutto matura la non azzeccatissima idea di far firmare un biennale a Bigica che aggiungerà pochissimo ad un centrocampo che già vantava due interni come Braiati e Porcari (ed un alternativa come Brizzi).
Purtroppo non c’è spazio per noi nella Tim Cup che ripropone la formula dell’eliminazione diretta aprendo le porte alle squadre della terza serie per dei confronti quasi sempre palpitanti. La Coppa Italia di serie C comincia al “Piola” mercoledì 17 agosto. Battiamo 2-0 la Sanremese con due rigori di Elia e Pinamonte. E’ l’ultimo gol in maglia azzurra di Lorenzo, prossimo ad essere ceduto al Benevento. Il sabato successivo vengono stilati i calendari. Malgrado tutti i ricorsi del Genoa di Preziosi (spedito dalla A alla C per l’illecito nella gara con il Venezia) il campionato comincerà regolarmente. L’ultima domenica di settembre (Questura permettendo) affronteremo i grifoni in Viale Kennedy per una partita ufficiale come non accadeva dal 1976. E’ un altro girone misto con avversari inediti o comunque che non affrontiamo da tantissimo tempo quali Salernitana (ripartita dalla C1 grazie al “Lodo Petrucci”), Giulianova, Teramo, Fermana e San Marino. Debutteremo sul campo della Sambenedettese per una sfida che rievoca confronti in cadetteria.
La Coppa Italia “dei poveri” ci regala solo soddisfazioni. Battiamo a Casale l’Ivrea dell’ex Jaconi (2-1) con rete da opportunista di Elia e gran gol del raddoppio di Leto Colombo. Martedì 23 agosto la squadra azzurra viene presentata al “Dal Lago”. Per fortuna non fa caldissimo ed un Ciuffetelli in forma straordinaria è la spalla migliore per i presentatori “Clò” e Fabrizio Gigo. E Rubino? Verrà chiamato o meno? Non si è ancora capito se farà parte del progetto o se verrà ceduto… Scorrono tutti gli attaccanti e Raffaele non c’è. Pare la conferma di un’ennesima cessione. Ed invece sale sul proscenio, come da copione, Sergio Vatta che con accento torinese attacca: “Questa presentazione non è stata fatta mica tanto bene… Avete presentato tanti gioielli… ma vi siete dimenticati un Rubino!!!”. E giù applausi per Raffaele, di nuovo in azzurro…. Il mercato si chiude in crescendo con l’innesto di un difensore Bonfanti e di quel Matteassi che ci aveva fatto ammattire quando vestiva la maglia dello Spezia. Si riprende a sognare… anche perché battiamo anche il Casale con una doppietta di un motivatissimo Rubino.
Ma il campionato è tutta un’altra cosa. L’avventura di Cabrini in azzurro comincia a San Benedetto con una sconfitta (2-1) maturata a tempo scaduto con un gol capolavoro di tale Martini…
Massimo Barbero |