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domenica 05 luglio 2015 - 08:34
di Massimo Barbero

La nomina di Paolino Morganti a Direttore Generale del Novara rappresenta una boccata di aria fresca e pura in un’estate resa torrida ed insopportabile dalle vicende extrasportive che stanno travagliando serie B e Lega Pro. Per quelli come me che non hanno mai visto giocare il “Nini” dal vivo… Paolino è diventato un po’ il “Nini” dei tempi nostri. Da quando lo conosco (debutto in prima squadra nel settembre 1997 a Busto) Morganti ha sempre dato tutto al Novara. E comunque, in ogni situazione. Da titolare, da riserva, da giocatore che il mister non vede e manda in tribuna, da segretario, da dirigente… per lui non fa differenza. Il Novara è la squadra che ha un posto speciale nel suo cuore e nelle sue scelte non sarà mai un club come tutti gli altri. La maglia numero 2 che utilizzava in campo non era un semplice “prestito” come per molti colleghi, per quanto impeccabili dal punto di vista professionale; era la “sua” maglia, indossata da un novarese innamorato dei colori azzurri. Ma attenzione… pur amando il Novara come un tifoso non si è mai comportato in campo ed in segreteria “da tifoso”. 

Ha filtrato in ogni situazione una passione autentica con il raziocinio di un ragazzo diventato ben presto uomo. Non si è mai fatto travolgere dalla voglia di strafare, di andare al di là del rispetto del ruolo e delle consegne. Cuore, consapevolezza e dedizione alla causa erano le qualità che gli permettevano di scalare puntualmente le gerarchie di inizio stagione nelle 12 stagioni da calciatore. Sarà un caso, ma con Paolino in campo abbiamo vinto 4 play out ed 1 play off. La Pro Patria di Dall’Acqua ci ha trafitto al “Piola” nel 2002 quando il “soldatino” di Di Chiara era ai box dopo un’operazione al ginocchio. Sarà un caso, ma le sue partite migliori coincidono con sfide nelle quali partivamo da sfavoriti, almeno sulla carta. Ad avversari forse più forti contrapponeva orgoglio e lucidità. Mi ricordo quando, assieme all’amico “Pole” appena rientrato da un serio infortunio, ha messo la museruola a Zecchin nella finale play off di Bolzano. Mi ricordo quando si è trasformato in esterno alto al “Piola” contro il Genoa per sopperire all’assenza di Matteassi… dando la sensazione che quello da sempre fosse il suo vero ruolo…

Come Brizzi e qualche altro… avrebbe meritato di indossare, più di tanti comprimari… quella maglia azzurra con i nomi scolpiti sulle spalle che rappresentava anche il frutto di tanti anni di sacrifici, nei momenti più bui. Nel 2009, ad appena 30 anni, avrebbe potuto benissimo andare a giocare in un’altra squadra professionistica, per almeno altre 3-4 stagioni. Invece ha fatto un’altra scelta di cuore: lavorare per il Novara dietro ad una scrivania, lontano dai riflettori, con la stessa passione di sempre. Seguendo l’esempio di papà, da tempo immemorabile dirigente accompagnatore nel settore giovanile azzurro. Mi restano impressi due episodi a cui ho assistito in questi anni, accumunati dalla stessa determinazione con cui ha Paolo ha saputo difendere il lavoro degli altri e l’immagine del Novara Calcio, senza mai perdere, nemmeno per un istante, l’educazione e la misura che rappresentano il suo marchio di fabbrica. Il primo risale all’autunno 2009 quando, ospite di una tv locale, era intervenuto con fermezza a respingere i giudizi di un giornalista presente in studio che riteneva Tesser non all’altezza della situazione. L’altro fatto è di nemmeno un anno fa al “Piola” quando alle urla dei soliti “maicuntent” al termine di un’amichevole con ingresso gratuito  si erano aggiunte le esagerazioni di qualche volto un po’ meno noto. Paolo è intervenuto nel frangente più caldo, mettendoci la faccia, per evitare che l’adrenalina figlia dei giorni del caos da “ripescaggio-riammissione” portasse qualcuno, presidente compreso, a trascendere.

Ma farei un torto a Morganti ed alla sua intelligenza se considerassi questa sua nomina a Direttore Generale come un semplice tributo alla generosità mostrata in tanti anni d’azzurro. Viaggiando con la squadra in qualche trasferta lontana nell’era Borgo ho apprezzato i suoi interessi extracalcistici, la capacità di guardare al di là di un semplice pallone che rotola, di informarsi e di aggiornarsi su tanti argomenti distanti da quelli abituali nella “lunga vacanza” dei ragazzi che hanno la fortuna di poter fare di mestiere i calciatori professionisti. Anche per questo Paolo Morganti può essere e/o diventare un Direttore Generale all’altezza. E deve averlo dimostrato a chi lavorava al suo fianco in questi 6 anni spesi fuori dal rettangolo di gioco con un impegno, una serietà, una dedizione alla causa che ricordano quella che metteva in campo, poco più che ventenne. Anche per questo non lesineremo critiche al Paolo Morganti direttore se le circostanze lo imporranno. Ma per adesso gli diciamo “congratulazioni”, ben felici che quel posto così delicato sia stato assegnato ad un ragazzo intelligente e motivato, ad un cuore azzurro autentico.

E’ difficile partire da Paolo Morganti per planare sulla melma… piovuta sul Catania, ma voglio farlo. Lo schifo più grande non è rappresentato dalla condotta corruttiva di Pulvirenti (che pure merita la radiazione di fronte alle sue ammissioni) ma dalla presunta disponibilità dei calciatori a vendersi partite di fondamentale importanza per la propria squadra. Da eterni ingenui pensavamo che le uniche sfide taroccabili fossero quelle che vedevano coinvolte compagini senza più interessi di classifica. O al massimo che in una formazione già rassegnata alla sconfitta vi fossero elemento disposti ad assicurarsi un bel gruzzoletto garantendo un over (al passivo) agli scommettitori. Ed invece qui la situazione è ben più grave. Pulvirenti ha tentato di “comprare” (e potrebbe essere riuscito nell’intento…) 5 gare di fila, qualunque fosse l’avversario, di alta media o bassa classifica, in casa o fuori. Se fossero servite 7 combine per salvare il Catania dall’inferno (soprattutto economico) della Lega Pro forse non si sarebbe fermato a quota 5…

Evidentemente, se le accuse verranno confermate, per alcuni giocatori tutto ha un prezzo e non ci sono trattative impossibili a priori…
Sono tornato dal lungo convegno organizzato a Novarello con una convinzione. Se davvero il Varese (su imbeccata di Federbet) 3 giorni prima del posticipo con il Catania ha denunciato alla Procura Federale che vi erano dei flussi di scommesse anomali il Varese non può e non deve essere punito per la condotta scellerata dei propri tesserati. E’ solo un esempio per dire che questo fenomeno va combattuto in maniera preventiva e non con processi frettolosi e/o con sanzioni inasprite sull’emotività del momento.

Non ho gli strumenti per dire se gli strumenti di Federbet (o di altri concorrenti) siano davvero efficaci nel monitorare i flussi anomali di scommesse clandestine oppure se siano ancora migliorabili e completabili. Se lo fossero però bisognerebbe imporre a tutte le società professionistiche di adottarli come ha fatto il Novara sin dal lontano dal 2012, prevedendo una esimente (o almeno un’attenuante speciale) per le società che abbiano operato in maniera corretta, pur senza scongiurare l’illecito del proprio tesserato. Per farla breve… un calciatore è meno invogliato a scommettere se sa che il rischio di essere beccato è alto… Le conseguenze effettive e concrete spaventano più di pene severissime, ma teoriche. Mi spiace che Palazzi non fosse a Novarello, ma nelle parole del “genuino” Tavecchio ho colto almeno un po’ di superficialità nella conoscenza dell’argomento e soprattutto sui possibili progetti per affrontarlo. Speriamo che in Federcalcio ci sia gente più attenta e ferrata del Presidente… per debellare una piaga che rischia di allontanare davvero per sempre la gente dagli stadi di provincia, proprio da quelli dove il calcio dovrebbe essere “più vero”.

Per fortuna manca una sola settimana… poi torneremo a Novarello a vedere i nostri ragazzi sudare (e di questi tempi si suda parecchio…) Vogliamo parlare solo di calcio giocato, schemi ed acquisti da effettuare… e tornare a divertirci urlando… Forza Novara sempre!

Massimo Barbero

 

 

 

 

 

 

 

 

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