L'editoriale Azzurro
domenica 21 giugno 2015 - 00:21
di Massimo Barbero
E se due anni fa, proprio nel giugno 2013, De Salvo avesse allontanato Aglietti? Se mentre tutti noi eravamo intenti a pregustare un’altra cavalcata simile ai mesi, intensissimi, della “remuntada” il presidente azzurro avesse già intravisto qualche spaccatura in una squadra che nell’ultimo mese e mezzo di stagione aveva battuto solo la Pro Vercelli tanto da convincersi a prendere la decisione più impensabile ed apparentemente incomprensibile? Di certo a luglio 2013 avremmo sotterrato tutti (io compreso) MDS di giudizi negativi ed opinioni critiche. Ma chissà, forse, alla fin fine… ci saremmo evitati un campionato che è stato soltanto una lunga agonia collettiva…
Parto da questo paradosso (che va preso come tale…) per ricordare che nel calcio spesso le decisioni più logiche sono, per assurdo, proprio quelle più rischiose. L’estate azzurra più “normale” di questi ultimi anni ha rappresentato l’anticamera dell’unica stagione davvero fallimentare della gestione De Salvo.
L’ho scritto e lo ribadisco: io avrei confermato Toscano ad occhi chiusi. E probabilmente c’erano modi più eleganti per chiudere il rapporto con il tecnico di una promozione tanto agognata. Fatta questa premessa, però, non riesco a comprendere lo scetticismo preconcetto che ho respirato lungo tutta questa settimana sul “muro” al circolare di qualsivoglia nome di allenatore. Sembra diventato il “forum” dei tifosi dell’Inter nell’estate successiva al 5 maggio, dopo 13 anni senza vincere lo scudetto… “Arriva Asta? Ma se non ha mai allenato in B…” “Arriva Inzaghi? Non ha fatto la gavetta…” “Arriva Gattuso? Ma se l’hanno allontanato ovunque…”. “Arriva Vecchi? Ma chi è?” “Arriva Baroni? Allora preferivo Gattuso...”
Eppure questa proprietà qualche credito di fiducia dovrebbe esserlo guadagnato. Massimo De Salvo potrà risultare simpatico o meno, ma i fatti parlano chiaro. In nemmeno 9 anni al timone della società azzurra ha vinto 1 campionato di B, 2 campionati di C, 2 Supercoppe di C, 2 scudetti Berretti, 1 scudetto Allievi…. Lasciando da parte supercoppe e campionati nazionali giovanili… in 9 campionati scarsi ha eguagliato l’intero bottino messo assieme dal Novara Calcio dal dopoguerra in poi… Soltanto negli anni cinquanta abbiamo vissuto un periodo più felice, ma era ovviamente un’epoca diversissima dall’attuale.
E se ci pensate le intuizioni migliori non sono mai arrivate a furor di popolo. Le conferme di Tesser (nell’estate 2012) e soprattutto di Aglietti (nel 2013) ci hanno esposto a sofferenze indicibili in cadetteria. A novembre 2013 tutti noi eravamo convinti che l’avvento di un duo affidabile come quello composto da Larini e Calori avrebbe messo le cose a posto… e sappiamo bene come è andata a finire…
Altre volte è successo l’esatto contrario. Il Novara ha rappresentato un trampolino di lancio (o di rilancio) per tanta gente poco celebrata all’epoca del suo ingaggio. Nel 2009 Tesser era reduce da un esonero lampo a Padova e Sensibile era conosciuto solo dagli addetti ai lavori. Giaretta, grazie alla possibilità datagli dal Novara, è passato dai play out di D con la Caratese ad una società di A di primissimo piano come l’Udinese. Il vituperato Faccioli ora lavora per il Chievo, non per la Virtus Vecomp. Lo stesso Pederzoli portò a Novara tale Javier Ribalta che oggi svolge le stesse mansioni di “capo osservatore internazionale” per la Juventus vicecampione d’Europa. Domenico Teti era reduce da esperienze professionali diversissime quando si è trovato a ricostruire una la squadra dalle macerie di una retrocessione inattesa (e con le pericolose sirene di un illusorio ripescaggio).
Certo De Salvo in questi anni non ha fatto solo scelte giuste, ci mancherebbe altro… Però bisogna essere coerenti anche nei rimbrotti. Molti di coloro che due anni fa lo accusavano di essersi allontanato troppo dalla squadra… ora spesso sono gli stessi che lo criticano per l’ingerenza nell’imporre la non conferma di Toscano… Volete un presidente alla Zamparini oppure un presidente che stacca l’assegno e basta? L’importante è decidersi…
Io non so se Baroni sia un bravo tecnico o meno. Sarei un millantatore se azzardassi una valutazione sul suo valore. Non lo conosco e due sconfitte incassate contro di lui (una netta, l’altra un po’ episodica) non mi bastano per esprimere un giudizio. So però che un sacco di altre volte in contesti analoghi ci abbiamo azzeccato… e guarda caso proprio pescando dal mazzo… persone umili e motivate, con un pizzico di esperienza, ma non ancora arrivate…
Chi preferisce potrà continuare a sognare Sannino, Guidolin, Di Carlo o, perché no, Prandelli o persino Conte quando lascerà la Nazionale. Ed insieme Cacia, Rolando Bianchi, Storari e compagnia cantante… La realtà (anche economica) è un’altra… E storicamente il Novara ha fatto bene in serie B soltanto quando siamo riusciti a mantenere, tutti quanti, fame, umiltà e piedi per terra. Il Novara degli anni settanta era una compagine che in B pensava soprattutto a “pararsi il culo” e possibilmente a fare qualche sgambetto agli squadroni. Forse non è un caso che le ultime due retrocessioni siano maturate proprio all’indomani di due promozioni sfiorate quando pensavamo fosse scontato ripetersi su certi livelli. Nel 1976 ero troppo piccolo (e molto juventino…) per soffrire… Ma nell’estate 2013… ricordo bene che un po’ tutti avevamo lasciato da parte gli occhi dalla tigre… per alimentarci di una pericolosa dose di supponenza… La stessa che si viveva in società, ancora in autunno nel 2013, convinti di riuscire rimettere le cose a posto da un momento all’altro, come era successo quasi per magia l’anno prima…
Dunque dò il benvenuto a Marco Baroni come l’avrei dato a qualunque altro tecnico si fosse seduto sulla panchina azzurra… Ed invito tutti ad abbonarsi ed a godersi questa serie B che ci siamo guadagnati al termine di un anno incredibile… E’ dall’agosto 2014 che aspettiamo di giocare quel Novara-Latina che ad un certo punto della scorsa estate pareva una certezza e poi si è rivelato solo una crudele illusione… Siamo pronti, anzi prontissimi… perché aspettiamo da un anno l’opportunità di riscattare il campionato più brutto degli ultimi 10!!!
Dove non continuo a non seguire Massimo De Salvo… è invece in questa “sfida” alle norme federali che ci è già costata deferimenti in serie (l’ultimo era purtroppo inevitabile in quanto mera conseguenza dei precedenti). Voglio essere chiaro. Sulla questione Irpef credo che il Novara abbia ragione da vendere. La norma federale è assurda perché da una parte legittima le rateazioni e dall’altra ti punisce prima che la normativa statale fiscale (di rango superiore a quella dell’ordinamento calcistico e/o sportivo) ti permetta di formalizzarle. E’ comprensibile che un imprenditore voglia tutelare le proprie società combattendo regole malfatte e/o addirittura illegittime. Ed è sempre antipatico ed ingeneroso fare i conti in tasca agli altri.
Però a questo punto credo che l’immeritato danno di immagine (in città e soprattutto fuori) che il Novara Calcio ne abbia ricavato da questa vicenda sia superiore ai benefici economici che la proprietà otterrebbe (e prima o poi arriverà…) da una pronuncia assolutoria del Collegio di Garanzia del Coni, con conseguente una “abolitio” della norma “sbagliata”.
Il Novara è una società moderna ed all’avanguardia. Dovrebbe essere presa ad esempio da molte altre realtà pallonare per quello che ha saputo fare dal novembre 2006 ad oggi. Mi riferisco ai campionati vinti dalla prima squadra. Ma anche e soprattutto ai risultati del settore giovanile, alle strutture realizzate in meno di un decennio… là dove c’erano soltanto risaie… al rispetto degli impegni. Ed invece sul sito della Federcalcio finiamo puntualmente nell’angolo dei cattivi, mischiati a club come Monza, Savoia o Parma (prima che fallisse) che nella stagione appena chiusa non si sono verosimilmente mai sognati di versare un centesimo ai propri tesserati… Con inevitabili polemiche alimentate ad arte da altre piazze.
Non è giusto! Non è giusto innanzitutto per la passione e l’impegno economico messo dalla famiglia De Salvo. Ma non è giusto nemmeno per tutti coloro che lavorano per questa società, alcuni per pura passione. E per tutti quelli che seguono questa squadra in ogni angolo d’Italia… attratti dal fascino inimitabile delle maglie azzurre…
Non so voi… ma a me quest’ultima settimana ha già fatto venire un terribile mal di testa… allenatori che vanno e vengono, il deferimento, gli immancabili brontolii dei soliti scontenti, lo scontro tra tifosi della stessa fede che si è venuto a creare sul “muro” (quasi quasi rimpiango i tempi dell’insuperabile Giuanin…) Non siamo nemmeno arrivati a fine giugno… ma avverto già una gran voglia di tornare allo stadio per l’immancabile urlo liberatorio… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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