HOME

RISULTATI

CLASSIFICA

CALENDARIO

SQUADRA

STAFF TECNICO

SOCIETA'

STORIA

STADIO PIOLA

PRIMAVERA4

  MURO

REDAZIONE

 Cerca articolo: Sito Web

Ultimo aggiornamento: lunedė 29 aprile 2024 - 08:28 10 ultimi articoli pubblicati Fai di questo sito la tua Homepage Inviaci una e-mail

.

.

.

.

.

.

.sito partner

.

.

» TUTTE LE NEWS

   NOVARA FC
   EDITORIALI
   INTERVISTE
   CALCIO MERCATO
   SETT. GIOVANILE
   INFO DAI TIFOSI
   RADIO AZZURRA
   IL FEDELISSIMO
   NEWS SERIE C
   NOVARA SENIOR
   ARCHIVIO FOTO
   VARIE
 

» SPECIALI

 Le partite Azzurre 

 Archivio Campionati

 Protagonisti Azzurri

 La Curva Nord

..

.PP
.P


L'editoriale Azzurro
Articoli correlati
Vuthaj "siamo forti e miglioreremo presto"
• il pensiero dell'attaccante azzurro oggi in gol
Mister Marchionni nel post gara
• l'analisi del tecnico azzurro
domenica 14 giugno 2015 - 09:53
di Massimo Barbero

“La maglia è nostra e ve la prestiamo solo per giocare…” Mi approprio del titolo scelto da Marco Paracchini per fare qualche riflessione sull’ennesimo scandalo “scommesse e partite truccate” che ha investito il calcio italiano. La maglia è anche dei tifosi del Teramo che non meritano di vivere l’incubo in cui sono sprofondati da mercoledì mattina in poi. Mi immedesimo nella loro attesa, nella loro ansia prima della gara di Savona che si è trasformata in gioia sfrenata durante un lungo viaggio piacevolmente interminabile. Se qualcuno ha davvero commesso un illecito… loro non c’entrano proprio, ne sono vittima, più di tutti gli altri. Anche Perugia (con Gaucci) e Genoa (con Preziosi) avevano vissuto qualcosa del genere, ma la prima volta del Teramo in B rende questa vicenda (se confermata) particolarmente crudele anche agli occhi di un osservatore esterno.

Il discorso vale per tutte le squadre coinvolte per episodi del genere. Perché di fronte al grande imbroglio non ci sono colori, né fazioni. Tutti coloro che hanno speso soldi, tempo ed energie per uno spettacolo “farlocco” sono vittime, non colpevoli e nemmeno meritevoli dei classici “sfottò” da parte degli avversari. Nessuno di noi è mai stato tifoso dichiarato della Pro Patria… ma che c’entra la gente che ha sofferto allo “Speroni” durante un anno sportivamente già difficile con la “cricca” che avrebbe alterato partite in serie dei tigrotti?
Anche perché poi i responsabili passano, ma la maglia resta. Ed a pagare per certe situazioni sono soprattutto gli appassionati autentici, coloro che digiunerebbero per una settimana pur di veder vincere la propria squadra del cuore. Non coloro che vendono risultati e partite per un gruzzoletto di denaro.

Negli sport individuali il discorso è differente. Chi è tifoso di Contador sa già che Contador non correrà per sempre. Tra dieci anni ci sarà un altro Campione a far battere il cuore di chi ama il ciclismo. Altri sport di squadra sono legati molto spesso a fenomeni transitori, connessi all’impegno di marchi commerciali. Il calcio è diverso. C’ è uno zoccolo duro di supporters pronto a seguire la squadra del cuore sempre, in qualsiasi contesto, in ogni categoria.

Sfoglio regolarmente la “Gazzetta” e da un paio di mesi trovo, quasi ogni giorno, una frase del genere, riportata con un pizzico di sottile piacere: “Il Procuratore Palazzi si è già fatto mandare gli atti dell’inchiesta (di Cremona prima, di Catanzaro poi) ed entro l’estate farà scattare i processi sportivi che rivoluzioneranno i verdetti dei campionati”.

Esultiamo gaudenti! Il “Paladino dei Giusti” Palazzi è in azione e metterà le cose a posto!!! Che bello!!! A metà agosto i tifosi di qualche squadra si troveranno a programmare una trasferta sul campo della “x” come accadde a noi nel 2012 (Nocera o Grosseto?) Che bello!!! Avremo delle classifiche piene di “meno” che vanno e vengono come stessimo per affrontare un compito di algebra!!! Il fascino del calcio era rappresentato dalla certezza dei risultati. Anche le massaie alle 16.30 della domenica conoscevano la posizione di classifica della squadra della propria città e le relative speranze. Ora bisogna attendere il Collegio di Garanzia del Coni prima di esultare… Ed è grottesco prendersela con giudici (sportivi) di grado superiore che ribaltano sentenze di primo o secondo grado… Se l’ordinamento (sportivo) prevede la garanzia di tre gradi di giudizio, sono innanzitutto i condannati ad avere il diritto di ottenere una pronuncia definitiva in tempi rapidi. Non chi vorrebbe lucrare sulle penalizzazioni altrui! Se il Novara non avesse vinto a Lumezzane avrebbe perso la serie B per una pronuncia non ancora passata in giudicato e senza avere (verosimilmente) il tempo adire il Collegio di Garanzia del Coni (che poi ha rivoltati i destini di Pro Piacenza e Reggina). Quella sarebbe stata l’autentica ingiustizia in termini di mero diritto, non le chiacchiere da bar spese da dirigenti di club battuti sul campo!  

Anche perché poi la “sete di giustizia” della “rosea” (e nel complesso dell’apparato della Giustizia sportiva) si placa di colpo quando ci si trova di fronte ad un grosso nome. Lo scorso agosto in piena polemica “ripescagggio-riammissione” un giornalista della “Gazzetta” mi scrisse: “Vede Barbero, la differenza tra lei e noi è che lei deve difendere una squadra soltanto, noi la moralità dell’intero calcio”. All’illustre corsivista replicai chiedendo allora come si conciliava questa nobile “difesa ad oltranza della moralità del calcio italiano” con il silenzio tenuto circa l’opportunità di nominare Commissario Tecnico un allenatore indagato per frode sportiva…

Bando alle polemiche, come ne usciamo dalla vicenda scommesse? Partiamo da alcune premesse. La normativa penale italiana non pare attualmente in grado di scoraggiare organizzazioni criminali pronte a mettere gli artigli su società e calciatori deboli o semplicemente malandrini. E le condanne (spesso frettolose) nel processo sportivo “spezzatino” di Cremona non sono servite evidentemente a dissuadere i tesserati (ma forse hanno disamorato qualche presidente ben intenzionato).

La parabola di Carobbio è emblematica. Ha rovinato le ultime società in cui ha militato. Si è pentito, ha fatto nomi e cognomi e nel 2014 ha ripreso a giocare. Proprio nell’estate in cui il “suo “ Siena spariva dal calcio professionistico anche per le conseguenze legate alla penalizzazione rimediata nel 2012 che costò ai bianconeri la serie A…

E allora ha senso riaprire ancora un processo sportivo per fatti della stagione 2010-11 solo perché un ex latitante avrebbe aggiunto, 4 anni dopo i primi arresti, nomi e particolari su una vicenda già trita e ritrita? E’ utile zavorrare le classifiche di “meno” fluttuanti per una vicenda ancora tutta da verificare come quella legata all’inchiesta della Procura di Catanzaro?  Non sarebbe più salutare attivarsi affinchè certe situazioni non abbiano più a ripetersi piuttosto che sbandierare puntualmente l’immagine di un calcio corrotto e stupirsi poi se gli stadi sono sempre più vuoti? 

E se prendessimo una strada completamente diversa? Ovvero la decisione di radiare sempre e comunque, in ogni caso, i tesserati responsabili di illecito sportivo. Chi ha tradito il patto di fiducia nei confronti degli appassionati merita di essere fuori da questo mondo. E per sempre. Se vorrà tornare in uno stadio dovrà pagare il biglietto. Come i tifosi che ha preso in giro.

E’ giusto accanirsi con le società che già hanno patito il fatto di avere nelle proprie fila un “traditore”, magari comunque lautamente retribuito? Non è forse il caso di prevenire certe situazioni piuttosto che sanzionarle in maniera discutibile e disomogenea?

Dunque innanzitutto “Stop” alle iscrizioni di società “farlocche” in cui i tesserati non prendono un solo stipendio nel corso di tutta la stagione. Non voglio giustificare nessuno… ma la tentazione di una “combine” è ben più comprensibile per un 25enne che gioca in Lega Pro o D e da mesi non incassa quello che gli è dovuto e spesso ha una famiglia da mantenere… Ed obbligo alle società di monitorare le proprie partite con operatori specializzati in grado di rilevare flussi anomali di scommesse. Ed ovviamente di denunciare immediatamente le situazioni sospette. Il Club in regola con quanto sopra (e con gli oneri economici connessi) non dovrà temere nulla. Non potrà essere sanzionato se un Carobbio si consegna allo “zingaro” di turno o se, quando viene pescato con le mani nella marmellata, si pente un paio di anni dopo raccontando altre vicende analoghe. C’è un’altra categoria da tutelare assieme a quella dei tifosi autentici: quella degli imprenditori seri (sempre meno…) che investono nel nostro sport. Non debbono scontare anche le colpe altrui! 
Restituiamo alla gente un calcio credibile. Senza dimenticare mai che la “maglia” appartiene per sempre ai tifosi veri che non possono essere costretti a pagare a due volte, sul campo e con la giustizia. E che chi l’ha infangata ce l’aveva solo in prestito quando ha commesso l’oltraggio alla lealtà sportiva…

Salto di palo in frasca… per prendere una boccata d’aria e fare gli Auguri di Buon Compleanno a Giacomo Gattuso, mister Tricolore. Ho ancora impresse le sue parole a Varese, a pochi minuti da una retrocessione resa inevitabile dallo 0-2 dell’andata: “L’anno prossimo giocheremo in serie C. Ma abbiamo una proprietà da serie A e da questo dobbiamo ripartire. Conosco bene la famiglia De Salvo e so quanta voglia hanno di riportare il Novara in alto”. Quella sera avevano debuttato in prima squadra Beye (titolare) e Dickmann. Dalle macerie di un’annata orribile il Novara della riscossa stava già prendendo forma. Esaurita l’ennesima missione (impossibile quella volta) con la prima squadra “Jack” è tornato a lavorare con i ragazzi, con l’impegno di sempre. Ed ha trasformato un “declassamento” per colpe altrui (dalla “Primavera” alla “Berretti”) nell’occasione per conquistare l’ennesimo successo.

Grandi complimenti a Mauro Borghetti ed a tutti i tecnici del vivaio azzurro per il lavoro svolto in questo anno particolare. Ma  un grosso grazie va anche alle tante persone che a Novarello si sacrificano dietro le quinte, senza apparire mai sui giornali, semplicemente animati dalla passione per il calcio e per il Novara. Per ringraziarli tutti ne cito uno in particolare che tutti conosciamo bene… Secondino Lo Curto… è l’accompagnatore della “Berretti” da tempo immemorabile, da quando era difficile reperire un campo in cui allenarsi o le maglie per cominciare la stagione. Ieri aveva gli occhi lucidi perché la vittoria di Salò è, più delle altre, la sua vittoria… Grazie di cuore Dino… grazie a tutti e… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

.

.

...

Seguici su Facebook

.


.

.

» ULTIME NEWS
Chi Sale/Chi Scende
• dopo Novara-Fiorenzuola
Gattuso e Ranieri nel post gara
• i video delle due interviste
Novara ai play out contro il Fiorenzuola
• con la miglior posizione
Il tabellino di Novara-Fiorenzuola 2-0
• Tutti i numeri del match
Le formazioni ufficiali di Novara-Fiorenzuola
• Le scelte di Gattuso e Tabbiani
La Probabile Formazione Azzurra
• in vista di Novara-Fiorenzuola (h.16:30)

DATE DA RICORDARE
Il Novara Calcio 1908 č fallito!
• Dichiarata fallita la societā di Pavanati e De Salvo
E' nato il NOVARA FC
• In mattinata la firma dell'atto notarile
Distrutti 113 anni di storia!
• Tanti i responsabili di questo scempio vergognoso
Il sogno si č avverato: SERIE A !!!
• Un traguardo storico
Ora non č piu' un sogno: SERIE B !!!
• Un lungo sogno che si č avverato

» Newsletter


Iscriviti
Cancellati
 



Visitatori Online:                                                                                                                                                                                                  
Accessi Totali:


www.forzanovara.net - il primo portale dedicato alla squadra di calcio della città di Novara e a tutti i suoi tifosi
© ForzaNovara on line dal 2000 da un'idea di Carlo Magretti  -  email: redazione@forzanovara.net 
All Rights Reserved - Copyright
© 2000-2025

 

---000;000;000;