L'editoriale Azzurro
sabato 30 maggio 2015 - 11:40
di Massimo Barbero
In attesa di novità ufficiali… lasciamo in sospeso la questione allenatore… e proviamo a valutare il parco giocatori da cui ripartire per l’allestimento della rosa 2015-16.
Ovviamente i due discorsi non possono essere del tutto slegati perché alcuni elementi sono adatti ad un modulo e non ad un altro (o viceversa…) però un’idea di massima la si può abbozzare comunque.
Il salto dalla C (Lega Pro) alla B è quello che riserva le maggiori incognite. Quando c’era la suddivisione tra C2 e C1 sapevi benissimo che una rosa che aveva appena vinto la C2 avrebbe potuto cavarsela senza troppi affanni anche in C1 (il Pavia di Torresani rappresenta l’eccezione in negativo). E’ così oggi è altrettanto scontato che una neopromossa in A debba fare degli innesti importanti, una volta catapultata nella massima serie, per non consegnarsi ad una retrocessione annunciata (l’Empoli di Sarri rappresenta l’eccezione in positivo). Dalla Lega Pro alla B, invece, non ci sono certezze, nel bene o nel male. A. La differenza tra le ambizioni ed il baratro è impercettibile, ad inizio stagione. Evitando di prendere in considerazione, per ovvie ragioni, Genoa e Napoli… ci sono altre realtà che una volta proiettate in B hanno vinto ancora (Cesena, Novara, Verona e Frosinone), club che, al primo anno in cadetteria, non hanno patito per nulla il salto in avanti (Crotone, Varese, Pescara, Avellino, Carpi, Perugia) e società che sono retrocesse subito o hanno sofferto molto per conservare la categoria appena conquistata (Gallipoli. Padova, Portogruaro, Nocerina, Gubbio, la prima Pro Vercelli, Lanciano, Entella). Senza dimenticare il caso del Vicenza caro a Bedin: ripescato ad un giorno dal via del campionato e capace (con qualche innesto ai primi di settembre) di lottare per le primissime posizioni nella serie superiore.
Nell’estate del 2010 la situazione era decisamente diversa per noi. Il campionato di prima divisione era servito per oliare una macchina quasi perfetta che aveva permesso di sfruttare al meglio le caratteristiche di Porcari, Rigoni, Motta, Gonzalez, Bertani etc… Non a caso in quella stagione avevamo già battuto tante squadre di categoria superiore: Modena (ai rigori), Parma, Siena, Genoa (in amichevole), ben figurando persino contro il Milan… Sensibile era stato bravissimo nel cogliere dove si dovesse intervenire: sull’asse destra (con Morganella e Marianini) per far rifiatare i “guerrieri” Gheller e Shala che già avevano dato il meglio di loro stessi… La scelta dei rincalzi non era stata azzeccatissima, ma l’ossatura di base aveva garantito il raggiungimento di un traguardo impensabile al ritorno nella massima serie dopo 33 anni.
Stavolta si riparte con certezze decisamente meno salde. E ciò a maggior ragione se ci sarà un cambio di guida tecnica, con conseguente schema di gioco.
Portieri
Tozzo può e deve rimanere. Ha fatto bene, è andato in crescendo anche se non dà ancora le certezza di rendimento che offriva Ujkani dopo la prima stagione in azzurro. Anche per questo va affiancato da un altro portiere estremamente competitivo quale potrebbe essere Da Costa. Non dimentichiamo che Ujkani aveva alle spalle nel 2010-11 un certo “Jimmy” Fontana che ha giocato diverse partite da titolare. E che nel 2013-14 abbiamo schierato in gare fondamentali (play out compresi) un 1996 tra i pali perché Kosicky era acciaccato e Tomasig non dava garanzie.
Montipò e Martinez hanno bisogno di maturare l’esperienza di una stagione da titolari, in qualunque categoria. Il tempo è dalla loro parte, ma non possono permettersi un altro campionato da spettatori o quasi.
Difensori
Qui vanno fatti almeno due innesti importanti. Confermerei i due ragazzi sbocciati nella nostra “Primavera” (Beye e Vicari) anche per un senso di appartenenza, Ludi quale “jolly bandiera” perché deve finire la sua carriera sul campo. Con loro terrei Freddi per il carattere e la combattività e Bergamelli perché ha saputo riemergere da un lungo stop con un rendimento quasi sempre oltre la sufficienza. Martinelli è un prestito ed ha sempre fatto fatica a trovare spazio in serie B. Potrebbe rientrare in gioco solo quale laterale di una difesa a 4, ma è un’ipotesi remota. Gavazzi è stato utilissimo perché a gennaio ha portato alla nostra retroguardia una mentalità “da serie C” che prima un po’ difettava, ma onestamente non lo vedo all’altezza in serie superiore.
Esterni
Ovviamente qualsiasi discorso è strettamente legato al modulo perché un conto è giocare con la difesa a 4, un altro con la difesa a 3. In un caso o nell’altro Garofalo e Dickmann sono confermatissimi. Agostino, dopo tanti problemi fisici, ha finito la stagione in crescendo ed ha dimostrato qualità e personalità degne di ben altri palcoscenici. Lorenzo ha ancora ampi margini di miglioramento, anche dal punto di vista tattico. Ovviamente c’è bisogno di qualche alternativa di livello perché il campionato di B è lungo e massacrante. Foglio può reggere la scena anche in serie superiore, molto dipenderà dalla sua situazione contrattuale. Garufo può tornare utile in una difesa a 4, ovviamente come esterno basso.
Centrocampisti
Questo è stato il reparto che è mancato (anche per colpa di alcuni gravi infortuni) nella stagione 2013-14 e qui bisogna intervenire in maniera drastica. Buzzegoli, Faragò e Pesce meritano la chance del riscatto, ma devono essere accompagnati da almeno due elementi in grado di fare la differenza. Servono come minimo un mediano con le palle… ed un giocatore in grado di aggiungere qualità al nostro centrocampo. Miglietta ha deluso anche in relazione alle caratteristiche per le quali Toscano l’aveva voluto ancora con sé lo scorso agosto e non pare riproponibile. Bianchi ha bruciato le tappe nell’ultima stagione. Arrivava da un campionato nel quale non aveva giocato sempre in seconda divisione (con Asta allenatore) e qui a Novara è stato invece a lungo titolare nel periodo più felice della nostra rincorsa. E’ in grado di reggere un altro salto in avanti? Andrà valutato in precampionato, per poi prendere una decisione. Schiavi (ha qualità e personalità) ed Adorjan vanno mandati a giocare in Lega Pro. Il magiaro deve convincerci che gli infortuni in serie della stagione appena conclusa rappresentano solo una sfortunata eccezione.
Attaccanti
Qui il quadro è più lineare. Pablo è confermatissimo e la squadra andrà costruita per sfruttare le sue caratteristiche (e non viceversa). Corazza ha ancora delle potenzialità inespresse e merita una chance “vera” in serie cadetta. Evacuo è stato il capitano in campo di un gruppo fantastico e la sua riconferma sarebbe importante sotto più punti di vista. Ringraziando Della Rocca (in prestito) per l’apporto dato nel girone di ritorno… sarà indispensabile andare a cercare una punta di categoria… il Sansovini di turno in grado di garantire un numero adeguato di gol. La differenza tra l’avere là davanti un Piovaccari o un Comi quantomeno demotivati ed un Seferovic o un Sansovini a pieno regime… è abissale e tutta la squadra ne beneficia di conseguenza.
I cavalli di ritorno
L’ottimo Daniele Faranna ha ricostruito la situazione in maniera dettagliata in questo articolo che potrete andare a rileggere: (http://www.forzanovara.net/index.php?id=8231).
L’unico dubbio che mi rimane è se certi contratti siano… a tempo indeterminato…
Lo score da gennaio a maggio di Libertazzi, Gustavo e Pivkovski non è tale da poter fare ipotizzare un loro rilancio in serie superiore. Solo il macedone ha l’alibi dato dal grave infortunio del 2014 che lo fa ritenere quantomeno rivedibile. Su Bastrini (prezioso per la sua duttilità) ci sono delle riserve di natura fisica: 23 partite giocate rappresentano poco più di metà campionato. Rimangono due elementi dalle potenzialità inespresse anche nell’ultima stagione: Lazzari e Manconi. Per entrambi servirebbe… l’elettrauto giusto… per riaccendere il motore, ma le potenzialità ci sono. Non dimentichiamo che il supponente Flavio era stato il migliore tra i nostri nel girone d’andata del campionato della nostra disgraziata retrocessione. L’“Ufficio Facce” deve mettersi presto al lavoro. Capiremo molte cose dall’atteggiamento con cui si presenteranno al giorno del raduno. Se rimangono convinti di meritare la serie A… presto non troveranno spazio nemmeno in Lega Pro… Se ritroveranno umiltà, fame e voglia di vincere… ovviamente sono i benvenuti.
In conclusione servono almeno 5 titolarissimi nuovi per reggere l’impatto nella serie superiore. Il contorno già c’è, è dato da un gruppo di ragazzi eccezionali che hanno vinto il campionato anche per la loro capacità di soffrire nei momenti più difficili. E di riproporsi nella maniera giusta quando l’allenatore faceva altre scelte. Proprio quello che era mancato l’anno precedente... quando chi non giocava si sentiva escluso e tornava in campo con stimoli ai minimi termini… Dunque gli innesti dovranno essere ottimali anche dal punto di vista caratteriale per non guastare l’eccellente lavoro svolto, dentro e fuori dal campo, negli ultimi 10 mesi… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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