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lunedì 04 maggio 2015 - 18:50
18 ottobre 2009: Lumezzane-Novara 1-4

C’era un’epoca in cui… gli immancabili “superesperti” che popolano la nostra città… ce l’avevano con Attilio Tesser… Lo consideravano l’unico punto debole dell’autentica “corazzata” allestita da De Salvo e Sensibile dopo due anni e mezzo di risultati non brillanti. Se il Novara batteva a domicilio Modena (serie B) o Parma (serie A) il merito era solo dei calciatori… 

Se non riusciva a vincere in casa contro Monza o Varese… la colpa era esclusivamente dell’allenatore. Sin dalla prima gara di Coppa con il Pescina (era il 2 agosto…) la panchina azzurra era stata presa d’assalto da isolati, ma incalliti, contestatori… che si sarebbero arresi solo alle porte della primavera, dopo il 2-0 di Perugia che aveva portato la squadra del non ancora Comandante a + 10 su tutte le avversarie.

L’inizio di campionato era stato più che discreto: 3 vittorie consecutive contro Figline, Sorrento e Como; poi due 1-1 di fila, sempre in rimonta, contro Monza e Pergocrema; quindi due 1-0 in serie alle rivali storiche Alessandria e Pro Patria. L’1-1 interno con il Varese ci aveva fatto però perdere di nuovo la testa della classifica ad appannaggio della Cremonese. E tre giorni dopo era arrivata anche l’eliminazione nella coppetta di C ai rigori contro il Como di Di Chiara. 

Sta di fatto che Tesser… prima ancora di conoscere il vocabolo sconfitta… è già sotto esame in Val Trompia. In effetti il tecnico di Montebelluna non ha ancora trovato il modulo migliore. 
E’ partito col 4-3-3 per poi passare al 4-2-3-1 (quello che proponeva il suo Alto Adige nel 2003) e ritentare il 4-3-1-2 che diverrà il marchio di fabbrica, ma con interpreti differenti. Il grande equivoco è rappresentato dall’impiego di Juliano: le sue credenziali ed il biglietto da visita del gran gol di Parma lo fanno ritenere titolare inamovibile, ma il suo utilizzo mal si combina con un modulo pieno di attaccanti. I suoi primi mesi in azzurro sono condizionati dai guai fisici. L’ingresso del brasiliano contro il Varese ha cambiato la partita, ma tre giorni dopo Juliano Vicentini si è infortunato di nuovo, a nemmeno un quarto d’ora dall’inizio del match di Coppa con il Como.

La sfida con i lariani ha segnato il mio debutto (un po’ casuale) come voce di “Azzurra” dopo un paio di mesi di sofferto silenzio radiofonico: Flavio Pavia mi ha dato la linea proprio mentre le due squadre erano ai calci di rigore che ho raccontato in diretta.  

Ho superato senza intoppi il primo raffreddore stagionale per presentarmi puntuale a Lumezzane con Enea Marchesini, inviato di “Tribuna”. Il copione è lo stesso dell’anno prima (quando abbiamo vinto per 1-0 grazie ad un rigore di Gallo nella ripresa): pranzo nel medesimo ristorante-pizzeria in cui il titolare a fine 2008 aveva criticato per mezzora mister Menichini (tecnico del Lumezzane) salvo poi concludere “Non andrete mica a dirglielo adesso? Menichini è un mio amico…”.

Senza Juliano Tesser ripropone un 4-3-1-2 con Rigoni trequartista. La difesa è quasi quella “tipo”. Davanti ad Ujkani agiscono Gheller, Lisuzzo, Centurioni (Ludi è out per un problema alla spalla) e Tombesi (Gemiti non è ancora arrivato). Gli interni sono Porcari e Shala con Morandi regista arretrato. Rigoni fa il rifinitore alle spalle di Bertani e Motta. Il Lumezzane è una buona squadra con tanti elementi di valore: tra i pali gioca Gazzoli, ancora nel pieno della carriera. In difesa troviamo Emerson e Nicola. Sulla corsia sinistra del centrocampo agisce Scaglia che a gennaio passerà al Torino di Colantuono. In avanti Galabinov parte dalla panchina perché i titolari sono Marconi e Pesenti.

La prima mezzora è sostanzialmente equilibrata. La formazione di Menichini punta quasi tutto sulla vena degli esterni. E sfonda ripetutamente sulla fascia mancina dove Nicola e Scaglia sono difficili da prendere anche per il miglior Mavillo. Il Novara ha una manovra più razionale rispetto alle precedenti trasferte. Morandi fa girare abilmente palla a terra cercando il dialogo con i compagni. Motta e Bertani creano due pericoli a testa, ma anche Ujkani deve compiere almeno un paio di interventi importanti. Sono un leone in gabbia come sempre mi capita quando non ho un microfono con cui sfogarmi… ed allentare un po’ la tensione... L’equilibrio si spezza al 37’ quando il Lume passa in vantaggio: su cross di Scaglia dalla sinistra, Marconi insacca di testa. Qualcuno lamenta la mancata uscita di Ujkani. Che si riscatta prontamente qualche secondo dopo negando a Pesenti l’opportunità del raddoppio. Molti pregustano già il the caldo… per riordinare le idee ed invece… allo scadere del primo tempo assistiamo all’autentica scena madre del pomeriggio. Su un angolo di Rigoni l’arbitro sanziona una trattenuta  ai danni di Bertani. Dal dischetto va lo stesso Cristian (a Como aveva calciato Motta che tirerà tutti i rigori successivi in quel campionato) e Gazzoli respinge, sulla sfera si avventa Porcari che firma il pareggio: 1-1 e primo gol di Pippo in azzurro! Per tutti, ma non per l’arbitro Donati che ordina la ripetizione del penalty. Qui il pubblico perde davvero le staffe e non si capisce il perchè:  far ribattere un rigore realizzato è un vantaggio per chi il gol l’ha subito non per chi il gol l’ha segnato… Sta di fatto che in un clima di grande confusione… si ripresenta dal dischetto Bertani: prima aveva angolato il tiro, stavolta prova la conclusione centrale, ma Gazzoli non si fa sorprendere e para ancora. Il tempo finisce tra i fischi. I tifosi di casa ce l’hanno con Donati di Ravenna, i supporters azzurri con Tesser. L’episodio del rigore sbagliato… due volte… pare la goccia in grado di far traboccare il vaso… la fiducia nei confronti nel tecnico è ai minimi termini dopo nemmeno due mesi di campionato…

Sto parlando al microfono di Paolo Molina quando arriva la lieta novella. Jean Paul Bonomi interviene per precisare che il Lumezzane proseguirà il match in dieci perché è stato espulso Bonatti. Gliel’ha segnalato un tecnico dello staff del Viareggio venuto a studiare gli azzurri. Nella concitazione nessuno di noi se n’era accorto. Siamo 1-0 per il Lumezzane, ma adesso abbiamo davanti un tempo da giocare in superiorità numerica.

Il primo quarto d’ora della ripresa è ancora di autentica sofferenza. I rossoblu si rintanano a ridosso della propria area di rigore ed il Novara non riesce mai a passare. Anzi, il Lume sfiora il 2-0 grazie ad una bella serpentina di Scaglia che conclude di poco a lato. Tesser capisce che bisogna tentare il tutto per tutto e toglie Shala per inserire Gonzalez, sempre devastante quando entra a partita in corso. La gara svolta di colpo al 16’: Rigoni riprende una respinta corta della difesa bresciana ed infila Gazzoli nell’angolino alla sua sinistra. Marco ha segnato poco nella stagione di Lega Pro (3 centri esattamente come l’anno scorso in B) ma ha realizzato gol pesantissimi. Questo cambia la storia di una partita e di un campionato. Il Novara si sblocca d’incanto: Gonzalez va a prendere di testa un pallone impossibile e lo serve a Bertani che insacca con una mezza girata che carambola contro il palo prima di rotolare in porta. Solo i giocatori di grande carattere riescono a realizzare un gol del genere dopo aver fallito un calcio di rigore (anzi… due!!!) Non c’è più partita… Passano soli 10 minuti e Motta serve Gonzalez che infila la difesa rossoblu che adesso gioca altissima e supera Gazzoli con un rasoterra. 3-1…  la mia esultanza in piedi… impalla la telecamera della Rai che sta girando il servizio per la trasmissione del lunedì. Al 36’ Pablo si invola ancora verso la porta su invito di Bertani, ruba il tempo a Gazzoli che lo atterra in piena area: rigore e secondo cartellino giallo per il portiere che lascia i compagni in nove. Menichini ha già finito le sostituzioni e deve mandare in porta il mediano Cinelli. Dal dischetto si presenta Motta che non lascia scampo… all’improvvisato portiere… 4-1 e grande festa azzurra sugli spalti. La partita è proprio finita. Il Novara giustamente non infierisce. Tesser regala minuti a Bigeschi e Rubino. L’arbitro saggiamente non concede recupero, come prevedeva il regolamento in quella stagione.

Fuori i supporters novaresi aspettano i loro beniamini al di là del cancello. Tesser si concede per uno scambio di battute con chi lo criticava aspramente solo un’ora prima. Il dopogara riserva altre emozioni. Mentre sto intervistando Centurioni… un dirigente di casa rimbrotta Marchesini... Avvicino mister Menichini (ex calciatore del Novara) per una battuta per “Azzurra” e lui un po’ seccato si infila in bocca un salatino strappato dal vassoio. 

Bertani si assume tutta la responsabilità per il doppio errore dal dischetto: “Sono stato io a volerlo calciare a tutti costi perché il gol mi mancava da troppo tempo”. E sottolinea: “Avete visto? I primi ad abbracciare chi segna sono proprio i compagni che stanno in panchina…” 

Poi gli spogliatoi si svuotano, io ed Enea finiamo di scrivere con calma mentre il custode che si raccomanda: “Chiudete il cancello quando uscite…”. Lasciamo Lumezzane sotto ad un cielo sta per oscurarsi… Ma è stata un’altra giornata molto azzurra… Mentre io festeggio in maniera sobria, ma certamente serena, il mio 37esimo compleanno che cade di lunedì… Tesser vara lo schieramento definitivo, quello che ci porterà dritti fino in serie A… con Porcari centrale, Rigoni interno sinistro e Motta rifinitore. Dalla domenica successiva contro il Perugia sarà tutta un’altra musica. Ritroveremo la vetta (grazie al Monza capace di travolgere la Cremonese) per non lasciarla più…

Massimo Barbero

 

 

 

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