L'editoriale Azzurro
domenica 26 aprile 2015 - 08:56
di Massimo Barbero
I calciatori azzurri devono continuare a lottare, sudare e soffrire per un obiettivo: essere la squadra che al 10 maggio avrà fatto più punti di tutte le altre sul campo. Se lo raggiungeranno li applaudiremo come se fossimo davvero in centro città con bandiere e vessilli a festeggiare la fine di un incubo. Mi sono affezionato sul serio a questo Novara: non bello, non spettacolare, ma con un cuore grosso così. Capace di lottare sempre e comunque controvento. Di uscire dal terreno di gioco dopo aver dato tutto in ogni caso.
La ricorrenza del 25 aprile si è ripresa ieri in gran parte le gioie che ci aveva regalato negli anni passati: dal festoso 3-3 alla Cremonese, al 2-1 alla Lazio di un Lotito scuro in volto… perfino al brodino di Pescara dell’anno scorso… quando avevamo interrotto un’incredibile serie di sconfitte esterne che sarebbe puntualmente ricominciata a Modena...
I risultati del terzultimo turno hanno fatto diventare insopportabile il peso del -8 in graduatoria (ma con un -2 sarebbe stato, forse, addirittura peggio). Sul campo siamo i migliori, ma per la classifica siamo addirittura fuorigioco. Non ci può essere sentenza più amara per chi ha seguito da vicino questo campionato azzurro…
Sono onesto. Anch’io al posto di Toscano ieri sarei partito con il tradizionale 3-5-2 da trasferta. Per non concedere nulla agli avversari, per provare a sorprenderli in contropiede. Per avere gli uomini e le possibilità di cambiare passo in corsa se le circostanze lo avessero richiesto. Sul campo, invece, questa scelta si è rivelata errata. Il Novara non ha affrontato la gara con il piglio giusto. Ci è mancato qualcosa a centrocampo dove nella mezzora iniziale i neroverdi l’hanno fatta da padrone. Bianchi e Dickmann non sono stati all’altezza dei diretti avversari in termini di personalità, cattiveria ed esperienza. Con il passare dei minuti il Pordenone ha preso coraggio. Ha sfiorato il vantaggio su punizione. L’ha raggiunto sugli sviluppi di un’altra azione da palla inattiva. Ha avuto la chance del raddoppio con Maracchi. Quando si affrontano due squadre dal modulo speculare l’interpretazione dei singoli è fondamentale. Per mezzora Bertolucci ha fatto la voce grossa con Dickmann. Fortunato è stato molto più propositivo negli inserimenti rispetto ai nostri interni.
Per fortuna Toscano non ha indugiato oltre. Ha cambiato ancor prima dell’intervallo. L’ingresso di Corazza ha segnato la svolta del match. Finalmente abbiamo messo paura ai padroni di casa che nei duelli nella loro area di rigore apparivano estremamente fragili e perforabili. La squadra di Rossitto ha cominciato a rinculare pericolosamente. Gli ultimi dieci minuti del primo tempo sono stati l’anticamera dell’assalto azzurro che è puntualmente ricominciato ad inizio ripresa. E’ vero, abbiamo rischiato ancora in occasione del rasoterra di Mattielig. Ma sul fronte opposto ogni azione azzurra rappresentava un tremendo guaio per la difesa di casa.
Il rigore trasformato da Evacuo ha reso il match drammatico. Anche perché in quel momento il Bassano stava pareggiando col Renate ed un nostro successo avrebbe riaperto scenari clamorosi. Sull’1-1 un Novara sbilanciato e zavorrato da troppi cartellini (alla luce dell’andamento del match) ha rifiatato per un attimo… ed il Pordenone si è riaffacciato in avanti. Poi Rossitto ha tolto anche Franchini ed i friulani si sono consegnati ad un “indietro tutta” con l’obiettivo di un punticino per tenere le distanze dall’Albinoleffe che era ancora sullo 0-0 a Lumezzane. L’ingresso di Garufo ci ha dato freschezza, personalità ed intraprendenza sulla corsia di destra. San Careri ha compiuto almeno un paio di parate miracolose. Poi l’assalto azzurro è diventato sin troppo frenetico al cospetto di un avversario rintanato nella propria area di rigore. I difensori di casa potevano contare sull’impunità garantita dal penalty già concesso: in area tutto era permesso… tanto Martinelli non avrebbe fischiato un secondo rigore per noi…
L’inserimento di Ghinassi al posto di un disorientato Rosania ha dato maggiore sicurezza alla sua squadra. E così il triplice fischio finale ha sancito un 1-1 amarissimo per il Novara e salutato come una vittoria dalla squadra di casa. In sala stampa Rossitto si è iscritto al partito dei Maspero dichiarando: “L’impresa c’è stata… Abbiamo chiuso il loro campionato, no?” Poi di fronte agli sguardi perplessi dei presenti ha precisato… “Non che la cosa ci interessi… ovviamente…”.
Siamo abituati a giudicare le partite a seconda dei risultati. Ma a mente fredda dobbiamo dire che a Pordenone abbiamo creato molto di più che a Mantova quando pure avevamo conquistato i tre punti contro un avversario in dieci. Sono deluso quando vedo prestazioni come quella di Bergamo (un palo e poco altro in 90 minuti) non quando il Novara crea una decina di opportunità da gol in trasferta e, per una ragione o per l’altra, non riesce a metterla dentro. Di certo fuori casa ci è mancato qualcosa proprio contro le “piccole”. Però giocare a Pordenone adesso non è come giocare a settembre quando vi ha maramaldeggiato il Bassano. In ottica play off (verosimilmente in stadi molto caldi) Toscano dovrà ragionare anche in termini di esperienza e carattere nel fare le proprie scelte. Gli incontri di Mantova e Pordenone ci hanno testato ad impatto agonistico ben diverso rispetto ai match esterni con Giana, Renate o Albinoleffe. Contro le formazioni più forti degli altri gironi, specialmente sul loro terreno, sarà probabilmente ancora più dura perché anche il livello tecnico altrui è destinato ad alzarsi di molto.
Un’ultima considerazione sulla marcia trionfale del Bassano a cui rinnoveremo i meritati complimenti tra un paio di settimane: dal 4 marzo in poi la squadra di Asta ha conquistato 8 vittorie su 9 partite giocate. Ebbene… tutti gli 8 successi sono stati sempre… di misura… con un solo gol di scarto sugli avversari… Carattere, determinazione, ma anche un pizzico di fortuna… (oltre che la pronuncia del collegio presieduto da Lo Giudice) hanno costituito il mix che ha portato i giallorossi ad un passo dallo storico trionfo.
Il cielo fuori mentre scrivo è lo specchio fedele del nostro umore attuale… E’ primavera inoltrata, ma sembra autunno ed il sole splendente del dopo Mantova pare già un lontano ricordo… L’esempio sul campo dei calciatori azzurri ci deve portare però a non mollare, fino alla fine… la classifica la ricontrolleremo solo dopo la partita con l’Arezzo… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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