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Meteore azzurre: Cingolani
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venerdė 17 aprile 2015 - 05:00
di Massimo Barbero

Da Novara è transitato un calciatore azzurro che valeva 10 miliardi di vecchie lire. Un fenomeno? Non direi… piuttosto il frutto del perverso gioco delle plusvalenze che imperava all’epoca… e non solo allora…

Lippi fa debuttare Cingolani in serie A in un inutile Juve-Lazio che termina con un salomonico 2-2; i bianconeri sono già Campioni d’Italia, ma delusi dall’ennesima finale di Champions persa. Da quel momento per Cingolani comincia l’immancabile giro d’Italia pallonaro dei “saranno famosi”: la Ternana non lo impiega mai e lo gira al Gualdo dove gioca 16 volte. Dopo 1 presenza nella Viterbese… ecco la grande offerta del Milan… che lo paga 10 miliardi… in cambio di un altro “Carneade” pagato con ugual (sonante, ma forse virtuale) moneta. E’ il gennaio 2000 ed i rossoneri lo parcheggiano immediatamente al Teramo dove va in campo 1 sola volta. Tanto basta a Marco Tardelli, selezionatore della Nazionale Olimpica, per inserirlo nella prelista dei 40 per Sydney… Tanto basta per far divampare il tormentone nella prima estate del terzo millennio sulle spiagge piene di sole e generosi bikine: “Meglio Brighi o Cingolani?”. Achilli non fa passare sotto silenzio la cosa: “Stiamo per ingaggiare un giocatore che è nel giro della Nazionale…”.

In realtà tutte queste etichette fanno soltanto del male ad un elemento di discreta classe che in C2 (ed anche più su) ci starebbe più che bene se avesse davvero voglia di sacrificarsi. Cingolani debutta in maglia azzurra (quella del Novara!) il 3 settembre 2010 a Mestre in una partita a cui sono particolarmente legato perché mi riporta alla prima delle mie oltre 500 radiocronache. Sul campo gli azzurri non sfigurano contro un avversario che eliminerà la Pro Vercelli nella semifinale play off, ma gli arancioni s’impongono per 1-0.

Sette giorni dopo al “Piola” contro il Fiorenzuola c’è una bella occasione per la squadra di Garavaglia. Cingolani stavolta gioca con il numero 4 e già al quarto d’ora tocca la punizione per Laurentini che spara in porta il pallone dell’1-0. Prima dell’intervallo il Fiorenzuola resta addirittura in 10 e per il Novara  la prima vittoria sembra ormai in cassaforte. Invece nella ripresa i rossoneri ribaltano il risultato imponendosi per 2-1. Cingolani fallisce un gol incredibile nel finale, ad un passo dalla porta. E nulla può la settimana successiva a Mantova, contro un avversario indubbiamente più forte di noi.

Il miglior Cingolani lo ammiriamo nei minuti iniziali della gara casalinga con il Sandonà. Va più volte vicino al vantaggio, ma la difesa ospite si salva e nel finale ci vuole un grandissimo Righi per preservare lo 0-0. A Busto Garavaglia spedisce Cingolani inizialmente in panchina, ma il fantasista entra presto per sostituire l’acciaccato Menichetti. Ed al quarto d’ora della ripresa realizza il gol del vantaggio azzurro superando Caniato con un pallonetto millimetrico su assist di Brizzi dalla destra. E’ il suo primo centro tra i professionisti. Anche questa volta il successo sfuma perché Polenghi si fa espellere per doppia ammonizione e Cresta firma in mischia il pareggio.
Garavaglia si abitua all’idea di Cingolani uomo da far subentrare in corsa, a squadre un po’ allungate. E così contro la Cremonese (1-4) lo manda in campo al posto del debuttante Pistella soltanto quando rimontare è già diventata un’impresa per un Novara da tempo in dieci. Contro il Padova entra a 9’ dalla fine e calcia la punizione che vale l’1-1 di Brizzi dopo liscio di Pistella. L’ingresso di Cingolani a mezzora dal termine non basta a Sassuolo per raddrizzare il risultato: Nicola spreca una delle occasioni migliori nel serrate novarese. Cingolani torna titolare a Bolzano nell’ultima gara della gestione Garavaglia. Sull’1-0 ha una bella palla, ma Rotoli non si fa sorprendere. 

Lo juventino ritorna protagonista nel 3-5-2 di Civeriati che lo impiega dietro le punte a dare qualità alla manovra. A Biella (sconfitta per 2-0) è uno dei migliori. Smarca davanti alla porta Pistella e Braiati, poi manca da due passi la deviazione del pareggio. Nel finale uno strepitoso Mordenti gli nega il meritato successo personale. Renato Ambiel definisce la partita di Cingolani “l’unica nota positiva” dell’ennesima giornata amara. E’ il momento del talento di Fano che contro il Legnano procura il rigore fallito da Gay (poi Pistella segnerà il gol della prima vittoria!). E sette giorni dopo a Moncalieri realizza il 2-0 infilando Randazzo con un potente rasoterra dalla distanza su punizione in un campo di dimensioni ridotte. Finirà 2-1 per noi, sono altri tre punti d’oro. Contro la Triestina Civeriati toglie Cingolani a metà ripresa per preservare il prezioso 0-0 con l’ingresso di Giansante. L’anno si chiude con la sconfitta di Meda (1-0) resa amarissima dall’errore di Cingolani che nel finale spreca un’opportunità a porta sguarnita. Poco prima aveva smarcato Pistella con un abile colpo di tacco. 

Si stappa lo spumante di fine anno convinti che il peggio sia ormai alle spalle. Ed invece l’inizio 2001 è terribile. In casa contro la Pro Sesto soltanto le parate di Righi ci permettono di mantenere lo 0-0. Cingolani entra ad inizio ripresa al posto di Beltrami, ma è un altro episodio a cambiare la partita: Parravicini (sì, proprio il nostro “Parra”!) si fa espellere per un entrataccia su Polenghi. Il Novara si getta all’attacco, ma l’arbitro Rossi ci nega un rigore solare. Poi ce ne concede un altro, salvo cambiare idea su indicazione dell’assistente che segnala la punizione dal limite. Cingolani è fuori di sé come molti di noi… e si fa espellere per un’imprecazione tirata in faccia al direttore di gara. E’ lo spartiacque (in negativo) della sua stagione a Novara. 

Senza Cingolani (squalificato) perdiamo contro il Mestre ed a Fiorenzuola. Rientra nella ripresa contro il Mantova quando la situazione è già compromessa: 0-1 con Braiati espulso nel finale di primo tempo. Finirà 2-0 con un (inutile) rigore fallito da D’Ainzara allo scadere. 

Eppure basta la notizia dell’arrivo di una solida (sigh) cordata bolognese… per rianimare la squadra che vince a San Donà di Piave lo scontro diretto per evitare l’ultimo posto. Contro la Pro Patria la terna non vede un gol di Brizzi e finisce 0-0. Poi arriva anche l’1-1 di Cremona. Per rivedere in campo Cingolani (non giocava da Novara-Mantova) bisogna attendere Novara-Montichiari quando il fantasista entra in campo nel finale al posto di uno spento Pistella. La vittoria per 1-0 (8 punti in 4 partite!) ci avvicina alla zona salvezza, ma l’illusione bolognese sta per finire e durante la sosta Achilli si ritrova solo e senza prospettive. Puntualmente veniamo maltrattati a Padova: perdiamo 2-1 senza demeritare con un clamoroso rigore negato a Gay allo scadere. Cingolani gioca solo 5 minuti, subentrando a Colombini per l’ultimo assalto. 

Eppure sono i giorni della nostra vera rinascita. Si affaccia in società un certo Sergio Borgo che apre la strada all’ingresso di una nuova proprietà. Le speranze di evitare i play out naufragano però in occasione della brutta sconfitta interna contro il Sassuolo. Cingolani torna titolare dopo tempo immemorabile, ma non brilla e nel finale viene sostituito da Menichetti per l’ultimo, disperato, assalto. Il contraccolpo è tremendo. A Vercelli perdiamo senza nemmeno lottare. Malgrado il 3-1, il migliore in campo è Righi. Cingolani avvicenda Menichetti al 40’ del primo tempo, ma entrambi risultano nulli in campo. Contro l’Alto Adige l’ingresso di Cingolani vivacizza almeno la manovra azzurra: un suo assist frutta l’inutile 1-2 di Brizzi. Il quinto capitombolo consecutivo arriva contro la Biellese di uno scatenato Ratti, ma Cingolani non va nemmeno in campo. La Pasqua non ci regala una vera e propria resurrezione, ma solo un punticino a Legnano che spezza la serie nera. Ormai l’obiettivo è quello di evitare l’ultimo posto e può bastare anche un 1-1 interno con il Moncalieri che ha identiche paure. Cingolani entra in avvio di ripresa al posto di Gay, ma il pari sembra un risultato scontato. Da un suo spunto nasce l’1-1 di D’Ainzara con la difesa torinese che si apre. Nulla da fare invece a Trieste dove un rigore dubbio spiana la strada ai giuliani che dilagano (3-1) nella ripresa. Cingolani viene avvicendato dall’oggetto misterioso Santini in avvio di secondo tempo. Ci fa gol anche un certo Borriello… che ritroveremo nel tabellino dei marcatori in serie A… con la maglia della Juve. 

La vittoria che ci garantisce… i play out arriva contro il Meda in una sfida giocata davanti ad una tribuna stracolma di gente che non sa come passare una domenica piovosa… perché la società ha concesso l’ingresso gratuito. Polenghi si fa subito espellere, poi Amato manda sulla traversa un calcio di rigore. C’è anche Sinigaglia che colpisce l’incrocio dei pali. Nella ripresa esce però il Novara che in dieci vince la partita con un gol di Gay su assist di D’Ainzara. Nel finale entra Cingolani che avvicenda proprio l’ex ascolano. La regular season finisce a Sesto con un’altra vittoria (2-1 con doppietta di Gay e gol di Rubino) che ci evita la sfida play out contro il Legnano. Cingolani colleziona il suo 25esimo (ed ultimo) gettone di presenza avvicendando D’Ainzara. 

Nei play out non c’è spazio per un ragazzo in prestito, seppur di talento. Borgo e Civeriati vogliono in campo 11 (14) guerrieri e con questi (ed i gol di testa di Polenghi) centrano una salvezza che appariva impossibile solo un mese e mezzo prima. 

Cingolani, invece, sale in C1 nella Viterbese dove diventa finalmente protagonista guadagnandosi anche una breve chance nell’Ascoli in B. Poi disputa una stagione a Lanciano, un’altra a Carpenedolo e due a Reggio Emilia. In fondo le tribolazioni del Novara 2000-01 l’hanno fatto diventare calciatore vero… 

Massimo Barbero

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