L'editoriale Azzurro
domenica 12 aprile 2015 - 09:21
di Massimo Barbero
Toscano ed i suoi ragazzi ci hanno regalato almeno 24 ore di aria pura… Avevamo bisogno di ritrovare le emozioni del campo dopo l’ennesimo pomeriggio passato ad interrogarci su camere di consiglio, richieste di pena, scioglimenti di riserva. E di adrenalina questo pomeriggio di Mantova ce ne ha trasmessa davvero tanta: emozioni, gioie, rimpianti, avversari incazzati, ma soprattutto l’orgoglio di volerci provare fino in fondo, in qualsiasi caso.
Ci sono delle volte che allo stadio mi capita di immaginare quello che accadrà. E così prima della gara, guardando gli azzurri scaldarsi in campo, pensavo, in silenziosa concentrazione: “Ma se ci danno un rigore… oggi chi lo calcia?”. Ed in quel mesto intervallo, appena dopo la doccia gelata della magia di Raggio Garibaldi, mi consolavo autoconvincendomi che sarebbe finita come a Piacenza nel 2010, che avremmo vinto per 2-1 con un gol alla fine. E così è andata… con tanto di parapiglia (verbale) in tribuna stampa proprio come in quel grigio pomeriggio piacentino... Ed in fondo il colpo di testa di Evacuo si è insaccato in porta accompagnato dalle stesse ansie di un salvataggio sulla linea di un difensore che avevano caratterizzato l’incornata di Bertani su assist di Gonzalez al “Garilli”.
Tante cose sono cambiate da allora, perfino molti compagni di viaggio di questi sempre piacevoli tour al seguito del Novara… Come allora però abbiamo in campo un Pablo in grado di fare la differenza. L’argentino è stato semplicemente strepitoso nel rincorrere gli avversari in ogni parte del campo, senza perdere la spietata lucidità che lo porta ad essere decisivo nell’area di rigore altrui. Ha finito la gara zoppo, acciaccato, ma felice. Voleva (come i suoi compagni ovviamente) la vittoria a tutti i costi ed ha lottato con tutte le sue forze per conquistarla.
Il difetto maggiore di questo Novara è quello di adattarsi troppo al modo di giocare dell’avversario. A Bergamo (ed in parte a Como) ci eravamo adagiati alla lenta nenia dei padroni di casa convinti che prima o poi avremmo sbloccato lo 0-0 in una maniera o nell’altra. E’ andata come tutti sappiamo… Le partite migliori in trasferta, invece, le abbiamo fatte contro le formazioni che ci hanno affrontato a viso aperto, che ci hanno aggredito per andare a cercare la posta piena.
Il Mantova di Juric è una delle squadre più interessanti del campionato per organizzazione, intensità e gioco propositivo. Almeno lo è quando l’ex giocatore del Genoa riesce a trasmettere i suoi tutte le motivazioni che ho visto in campo ieri. Dal punto di vista del gioco i padroni di casa sono stati almeno all’altezza del Novara. Ma gli azzurri hanno delle individualità offensive che alla lunga hanno fatto la differenza. E nel finale i virgiliani si sono fatti tradire dai nervi. Non so cosa abbia fatto Said per indurre l’arbitro ad estrarre un rosso diretto nei confronti del numero 9 di casa… ma farsi espellere per proteste con i propri compagni già in 10… è quantomeno da ingenui…
Gli episodi hanno scandito il match del “Martelli”. Sin dalle prime battute si capiva che avremmo potuto sfruttare le amnesie di una squadra comunque a trazione anteriore. L’1-0 di Pablo era stato preceduto da un’occasionissima divorata malamente da Della Rocca. Una volta in vantaggio sembravamo abbastanza padroni della situazione. Ma negli ultimi secondi del recupero ci siamo fatti sorprendere in maniera incredibile, a difesa schierata. Siamo stati apparsi “molli” lungo tutta l’azione dei virgiliani e disattenti sull’inserimento di Raggio Garibaldi.
I dieci minuti iniziali della ripresa sono stati i più difficili per noi con un Mantova costantemente in proiezione offensiva. Ma sul più bello… Pablo ha infilato ancora la retroguardia di casa procurandosi rigore ed espulsione del portiere avversario. Corazza ha poco da rimproverarsi per quel penalty fallito dopo una lunga attesa: Festa è stato bravo ad intuire la sua conclusione ed un po’ fortunato nel deviare in maniera efficace quel pallone destinato nell’angolino.
A quel punto abbiamo sofferto parecchio l’ansia del “dover vincere a tutti i costi” accentuata dai rimpianti per le occasioni fallite che facevano pensare all’ennesima “gara stregata”. Qualche azzurro è andato nel pallone ed abbiamo commesso errori che potevano costarci la partita. Il Mantova ha sprecato in maniera incredibile un contropiede 3 contro 2 che poteva essere letale per noi.
Toscano è passato quasi subito al 4-2-4. Non era la scelta migliore in assoluto in quel frangente. Ma era una mossa quasi obbligata dal fatto che una “steccata” di Raggio Garibaldi (forse da cartellino rosso) aveva messo da tempo kappao Dickmann, l’unico laterale destro di spinta a nostra disposizione. Juric non ha smesso di pungere in avanti schierando una sorta di 4-2-3 che teneva in costante apprensione i nostri centrali difensivi. Ad un quarto d’ora dal termine ho detto in radio che l’unico frangente di superiorità numerica (o almeno di parità) da sfruttare sarebbe stato in area di rigore avversaria dove i biancorossi non avevano abbastanza uomini per contrastare i nostri 4 attaccanti. E così è stato: Evacuo ha potuto colpire quasi indisturbato (altrochè fallo in elevazione come ha sostenuto Juric!) sull’assist di Garofalo dalla sinistra. Una nota per i criticoni: se non ricordo male… in questo campionato Evacuo è subentrato per 4 volte a gara in corso e per almeno 3 è stato decisivo (Bolzano, ieri, ma anche in casa contro la Cremonese quando il suo ingresso ha cambiato la gara). A volte saper dosare le forze dei propri uomini, quando non sono al meglio, è un merito e non una colpa.
Nei giorni scorsi, ho fatto un salto veloce a Novarello e mi pareva di essere passato dal “muro del pianto”. Tutti contro Toscano, colpevole di non aver vinto questo campionato con 10 punti di vantaggio… come qualsiasi Aglietti o Calori… sarebbe riuscito a fare con innegabile facilità. Un po’ di equilibrio signori! Le critiche ci stanno, ma il lavoro di un tecnico va giudicato nella sua globalità. Non dimentichiamoci mai da dove arriviamo. Dopo i disastri della scorsa stagione… io a giugno 2014 avrei messo una firma gigante per trovarmi a 4 gare dalla fine con 67 punti in carniere…
Non è intellettualmente corretto paragonare il lavoro del tecnico azzurro con quello di allenatori che incrociamo 2 volte all’anno e che caricano la partita contro la corazzata Novara in maniera particolare per poi mollare puntualmente nelle settimane successive...
Giusto per fare un nome… quante partite ha vinto la Feralpi Salò di Beppe Scienza dopo l’1-1 contro di noi… quando aveva soltanto 2 punti in meno del Novara? L’unica squadra che effettivamente ha fatto meglio di noi, in rapporto all’organico ed al gioco proposto, è il Bassano di Asta a cui vanno, in qualsiasi caso, grandi complimenti. Ma nei due scontri diretti anche i giallorossi ci hanno sofferto parecchio, snaturando le loro caratteristiche per contenerci e liberando il proprio potenziale solo dopo l’1-0 di Gonzalez in Veneto… Dunque poche chiacchiere e tanto tifo, fino alla fine… E possibilmente un po’ di altra aria pura come quella respirata ieri… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |