L'editoriale Azzurro
domenica 22 marzo 2015 - 09:56
di Massimo Barbero
Questa volta scrivo senza farmi condizionare dai risultati di Alessandria e Pavia… e/o dai possibili ragionamenti in ottica di giustizia sportiva.
Via il dente, via il dolore ed allora dedichiamo subito 2-righe-2 a quello che accadrà da giovedì in poi… La mia linea è esattamente identica a quella espressa da “Ste Glad” sul “muro” venerdì sera. Abbiamo passato lo scorso mese d’agosto a dissertare, dimostrare, convincere, convincerci che avevamo stra-ragione e ce l’hanno messo puntualmente in quel posto… con un percorso che di logico-giuridico (e sportivo) non ha davvero nulla.
Ed allora perché perdere altro tempo a pensarci ed a disquisire… sull’argomento? Le motivazioni che hanno accompagnato (con colpevole ritardo) la restituzione dei 4 punti tolti alla Reggina (di vitale importanza per la salvezza sul campo del club di Foti)… sono redatte in un confuso politichese… di tecnico non c’è davvero nulla!!! Esattamente come era accaduto il 28 agosto quando il Collegio di Garanzia del Coni si era rimangiato la propria decisione di 17 giorni prima spalancando le porte della B al Vicenza caro a Bedin… Ed allora lascio che ad occuparsene sia il collega Di Cintio, certo che il Novara sia comunque nelle mani migliori (finchè si è lottato ad armi pari lo scorso agosto la nostra linea difensiva ha vinto in maniera schiacciante) anche da questo punto di vista… Inutile sprecare altre energie a commentare certe cose…
Ripenso allora al bellissimo sabato trascorso, tutto dedicato alla mia squadra del cuore. Onestamente mi sono divertito di più a Novarello a seguire la Berretti che non al “Piola”. E ciò non certamente per colpa di Toscano e della sua truppa. I ragazzi di Gattuso hanno incontrato un avversario vero, forse inferiore dal punto di vista tecnico, ma encomiabile per lo spirito agonistico e per l’applicazione (al di là di qualche eccesso deprecabile dopo il gol del 3-2…). Il Renate si è consegnato inerme alla superiorità azzurra senza nemmeno entrare in partita.
Se i nerazzurri avessero avuto metà della grinta e della carica che Massimo Crippa e Gigi Abbate esibivano a fine partita… sotto le scale della tribuna d’onore… avremmo forse assistito ad una sfida decisamente più equilibrata… Invece gli uomini di Boldini non hanno opposto nemmeno un po’ di carica agonistica alla supremazia novarese. Sono entrati in campo spaventati, hanno favorito il nostro gol lampo con una serie di pasticci. Nemmeno sull’1-0 hanno abbozzato una vera reazione, accontentandosi di una gara di contenimento che è rimasta tale sino a dieci minuti dal termine quando la porta di Tozzo ha corso l’unico pericolo della serata. Molto meglio il Renate visto a Meda a novembre. Allora i brianzoli ci avevano affrontato con un 4-3-3 organizzato e spigliato che in 11 contro 11 ci aveva creato qualche problema. Ieri hanno proposto un modulo ultradifensivo con il quale (per le caratteristiche degli uomini) è davvero difficile pensare di creare dei pericoli agli avversari.
Non vanno però dimenticati i meriti del Novara. Gli azzurri hanno subito interpretato la gara nella maniera giusta, andando immediatamente ad aggredire gli ospiti. Le motivazioni di quelli che avevano giocato meno nelle ultime settimane hanno fatto la differenza. Ho visto un Gonzalez stratosferico, un Faragò caricato ed in buone condizioni anche dal punto di vista fisico, un Dickmann capace di accelerazioni devastanti. Mi è piaciuto anche Bergamelli a cui i 90 minuti di ieri sono serviti per ritrovare confidenza con il campo dopo tanti mesi di stop. Pesce ha sbagliato parecchio nei pressi dell’area di rigore del Renate, ma è stato generoso e propositivo per tutta la gara. Anche lui è un elemento in crescita di condizione.
Tutto molto facile dunque e nel dopogara… al solito tavolo di giornalisti dall’amico Alberto del Triathlon… si è accesa l’immancabile discussione: Toscano con questa rosa avrebbe potuto (potrebbe) fare di più? Ognuno ha le proprie idee ed è giusto che le manifesti (possibilmente motivandole) ma bisogna fare un discorso complessivo, per analizzare pro e contro. In estate le “corazzate” sono tante, ma non sempre il campo le conferma. Quanti campionati “sulla carta” ha vinto la Cremonese nell’era Arvedi? E dov’è in classifica il Pisa che nei giorni del mancato ripescaggio ci pareva già pronto per la B? Il Novara ha conquistato 60 punti in 31 partite, quello strapromosso di Tesser ne aveva racimolati 67 in 34 (con un evidente rilassamento finale). E’ sempre difficile fare dei paragoni. Il livello tecnico del campionato è sicuramente inferiore a quello della stagione 2009-10, ma anche il potenziale dell’attuale rosa non è all’altezza di quello del doppio salto di categoria.
Il Novara 2014-15 non gioca un calcio offensivo e spettacolare, ma quanti in categoria lo fanno? A tratti l’hanno proposto il Bassano ed il Pavia… qualche volta il Sudtirol (che ora però prende solo legnate). Ed il resto? Anche gli allenatori che predicano bene (vedi Bucchi della Torres) sono venuti nel nostro stadio con l’obiettivo dichiarato dello 0-0. Per il resto i risultati li hanno fatti i Capuano, i Scienza, i Marcolini… con una tattica estremamente accorta che li ha visti puntualmente in difficoltà quando era il momento di fare la partita con avversari meno ambiziosi.
Al netto di questioni estetiche, il rendimento del Novara 2014-15 è complessivamente superiore alle aspettative agostane quando qualcuno accusava De Salvo (ricordate l’amichevole al “Piola”?) di aver messo in piedi una squadra di centro classifica. Toscano ha lanciato tanti giovanissimi, ha rilanciato Bianchi, ha centellinato e recuperato Gonzalez che era l’ombra di sé stesso nel passato campionato, ha sfruttato Evacuo e Corazza che sono da tempo in doppia cifra. Ha saputo sinora gestire un gruppo molto numeroso con giocatori di nome che fanno addirittura in tribuna. Ha dovuto sopperire alle assenze prolungate di tanti protagonisti (allo stop annunciato di Buzzegoli si sono aggiunti quelli di Faragò, Garofalo e, molto spesso, Freddi). Di fatto si è trovato privo dell’apporto di Miglietta che doveva essere uno degli elementi cardine di questa squadra.
I punti persi sono soprattutto quelli di inizio campionato quando dovevamo fare i conti con la sindrome della retrocessa (ricordate le difficoltà iniziali di Torino e Sampdoria appena scese in B?) aggravate dalle incertezze agostane che ci avevano fatto credere a lungo di essere una squadra ripescata.
A Toscano imputo indubbiamente un po’ di coraggio in alcune trasferte a cavallo di Natale. Ad Arezzo e Salò avremmo potuto e dovuto dare una spallata forte alle avversarie che avevamo appena ripreso in classifica. Ed anche a Cremona la vittoria è stata estremamente risicata e sin troppo “operaia”. I pareggi esterni ci hanno portato alla pressione dover vincere sempre in casa, con il rischio di andare in cortocircuito come è successo dopo lo 0-1 con il Lumezzane. Dal tecnico azzurro avrei voluto qualche mossa coraggiosa in più come lo è stata quella di Bolzano quando ha inserito 4 attaccanti tutti assieme. Quella sera abbiamo rischiato di perdere 3-0, ma abbiamo provato fino alla fine a vincere come deve fare sempre la squadra più forte. Non sempre è accaduto.
Ed allora… testa al Real Vicenza… che rimane l’unica avversaria che ci ha davvero messo sotto con pieno merito nel corso di questo campionato… Sarà dura… e sarà fondamentale pensare solo al campo e non alle decisioni della giustizia sportiva… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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