L'editoriale Azzurro
domenica 08 marzo 2015 - 21:31
a firma di Massimo Barbero
Oggi il pubblico di Novara ha vinto il suo campionato. La gente che ha davvero i colori azzurri nel cuore ha mostrato, ancora una volta, attaccamento, passione, generosità. Ha sostenuto in maniera serena e genuina una squadra che merita solo applausi. Si è aggrappata ai propri vessilli colorando uno stadio “Piola” persin più bello del solito.
Perché animato da un tifo sincero ed autentico. Sono bastati tre giorni per trasformare gli occhi smarriti di chi nel pregara a Como cercava un appiglio, una speranza… in occhi ancora pieni di voglia di lottare e credere ancora in un’impresa. Che se centrata sarebbe tale perché è dallo scorso agosto che lottiamo controvento.
Non è bello aggrapparsi agli arbitraggi quando si perde ed allora io lo faccio quando si vince. Dalla notturna di Alessandria del 10 settembre in poi le “giacchette nere” ce ne hanno combinate di tutti i colori. E chi sostiene il contrario non ha fatto certo tutte le trasferte come me (eccetto Pavia), Danny Faranna, Marco Foti ed i soliti noti. I 56 punti che abbiamo in carniere ce li siamo sudati e meritati, senza che nessuno ci regalasse mai nulla. Il deferimento comunicato tre ore prima della gara di Como (per fatti della scorsa estate) ha rappresentato l’ennesima “vigliaccata”. La gestione dei cartellini gialli che ci viene propinata da quando il numero dei diffidati azzurri è cresciuto in maniera esponenziale è eloquente di un certo atteggiamento.
Devo riconoscere peraltro che il 3-0 odierno è sin troppo netto per quanto si è visto sul terreno di gioco. Il Venezia meritava una sconfitta con uno scarto decisamente più contenuto. In un certo senso i neroverdi mi sono piaciuti di più oggi rispetto all’andata quando mi erano sembrati una squadra molle, prevedibile e sfiduciata (non a caso Dal Canto era stato esonerato 5 minuti dopo il fischio finale). Il Novara oggi è stato estremamente concreto, quasi spietato: ha creato 4 azioni pericolose ed ha segnato 3 gol e colpito 1 palo clamoroso con Buzzegoli. Forse gli ospiti hanno pagato anche il fatto di avere il gemello Espinal al posto di un centrale di ruolo in difesa. Quando si adatta un centrocampista a fare il difensore si potrà avere dall’elemento “spostato” per l’emergenza… senso della posizione, qualità nell’impostare il gioco, personalità. Ma manca inevitabilmente qualcosa nei propri 16 metri difensivi. Specialmente al cospetto di attaccanti d’area come Evacuo e Corazza.
Simone mi ha ricacciato in gola le valutazioni espresse un paio di settimane fa quando, dopo la gara con la Torres, avevo scritto che in casa perdiamo molto quando dobbiamo rinunciare a Gonzalez. Oggi l’ex del Sudtirol è stato determinato, incisivo e pericoloso sin dai primi minuti. I gol sono stati la logica conseguenza di una prestazione davvero di grande livello.
La partita ci ha proposto un Venezia propositivo, ma perforabile sul proprio asse di sinistra, quasi completamente inedito. Quel Varano (classe 1995) ha fatto vedere cose davvero interessanti in chiave offensiva. Però la squadra di Serena era vulnerabile proprio su quel versante anche perché alle spalle del giovane atalantino agiva un Sales non completamente a proprio agio. Ne ha approfittato poco un Bianchi che, dopo un gran momento, forse avrebbe bisogno di rifiatare. Decisamente meglio Garufo che è andato in evidente crescendo. Ci è mancata un po’ di qualità da parte di Buzzegoli che doveva preoccuparsi anche dei movimenti del sempre pericoloso Bellazzini. Nel complesso ci siamo fatti sentire meno in fase di pressing sui portatori di palla avversari rispetto al match di ottobre quando, per oltre un tempo, avevamo messo in grande affanno i padroni di casa proprio con l’aggressione sistematica in ogni zona del campo. Ma fare valutazioni del genere dopo un match chiuso sul 3-0 dopo poco più di un’ora di gioco può sembrare da pignoli. I fatti hanno dato ragione a Toscano e questa è una grande notizia per tutti.
Non ho digerito però alcuni errori in fase di palleggio da parte dei nostri centrali che non vedevo più da alcune settimane. Questa volta oltretutto resi meno giustificabili dall’atteggiamento degli ospiti che non andavano a pressare. Purtroppo sul 3-0 ci siamo rilassati sin troppo presto con il rischio di andare incontro a situazioni evitabili come quella che ha portato al cartellino giallo (con annesso infortunio) di Freddi. La sua squalifica è la notizia più brutta della giornata.
La partita di Como ci deve servire un po’ da lezione. D’accordo la sconfitta è maturata in circostanze episodiche. Però possiamo fare di più anche in trasferta. Invece al “Sinigaglia” ho avuto la sensazione che fossimo scesi in campo con l’idea di preoccuparci soprattutto di non farci sorprendere dagli avversari ed apparentemente un po’ paghi dall’impresa di Bassano. Il Sudtirol è la squadra che a cavallo della sosta natalizia ha fatto vedere, per un paio di mesi, il miglior calcio di quel momento del campionato. Poi si è fermata di colpo sul più bello, quando sembrava lanciatissima. La vetrina televisiva, ahinoi, potrebbe stimolare i giovani di Sormani che in classifica ora hanno davvero poco da perdere. Ma il fresco ricordo delle prestazioni di Pavia e Bassano ci fa capire come questo Novara valga ben più della media delle squadre del girone. A 9 turni dal termine è il momento di dare tutto per non avere rimpianti di sorta. Le alternative in rosa sono la migliore garanzia per non arrivare col fiatone allo sprint finale.
Ho atteso la fine delle partite di Alessandria e Pavia prima di inviare questo pezzo. A noi mancano i punti “sporchi”, quelli ottenuti poco prima o poco dopo il novantesimo quando nessuno ormai ci sperava più. Quando giochiamo male (o semplicemente gira male come a Como) perdiamo e non c’è santo che tenga. La squadra di Maspero ha raddrizzato anche gare incredibili. Sul campo sinora Novara e Pavia hanno conquistato lo stesso numero di punti. Soncin e compagni però sono stati capaci di ribaltare diverse situazioni di grande sofferenza, noi no. Spesso abbiamo vinto di goleada, ma molto raramente siamo riusciti a risalire la china.
Adesso il ruolo di favoriti (e la conseguente pressione) torna sulle spalle dei grigi che sinora ogniqualvolta sono stati chiamati a fare l’allungo decisivo hanno, almeno in parte, steccato. Ripenso ai 3 pareggi casalinghi consecutivi a cavallo di Natale o anche all’1-1 di mercoledì sera con la Torres quando da Pavia e Novara erano giunte solo belle notizie (per loro ovviamente). Aggrappiamoci all’Arezzo di Capuano che ha fermato il Real Vicenza quando volava… poi il Bassano ed ora… ha quasi battuto il Pavia… Aspettiamo la fine di marzo quando noi giocheremo 2 gare casalinghe consecutive e le nostre avversarie andranno 2 volte di fila fuori. In quei giorni potrebbe arrivare anche la tanto temuta decisione sul deferimento di mercoledì. Allora faremo i conti… prima di uno sprint finale da vivere col fiato sospeso… determinati a non aggiungere altri rimpianti a quelli che già ci portiamo appresso...
Quello che conta è che oggi il Novara e la sua gente abbiano dato al campionato il segnale che volevamo. Ci siamo, ci siamo ancora… e, nonostante tutto, lotteremo fino alla fine per riprenderci il posto che ci spetta… Lo champagne delle avversarie che hanno brindato alle nostre disgrazie può rimanere in fresco ancora per un po’, speriamo congelato ancora per anni… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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