L'editoriale azzurro
lunedė 23 febbraio 2015 - 07:34
a firma di Massimo Barbero
Signori, siamo giunti alla salita decisiva… Ci aspettano 3 trasferte quasi consecutive di elevata difficoltà… Se ne usciremo indenni o quasi (in termini di distacco di classifica) torneremo ad essere i grandi favoriti per lo sprint finale. In caso contrario, per cercare di ricucire l’ennesimo strappo in graduatoria, non potremo più permetterci di sbagliare: dovremo giocare sempre per fare bottino pieno, sperando in qualche scivolone là davanti.
Non era semplice giocare questa gara casalinga con la Torres con la zavorra della rimonta del Pavia sulle spalle. Eravamo obbligati a vincere. Ancor più obbligati dal successo (in parte inatteso) dell’Alessandria in quel di Bolzano. Dopo 10 minuti estremamente promettenti abbiamo fatto molta fatica a fare gioco. Ci siamo intestarditi nel cercare l’asse di sinistra Foglio-Garofalo, come se tutte le azioni dovessero venire per forza di lì. Ed invece gli spunti più pericolosi sono giunti dagli inserimenti di Bianchi e Dickmann sulla corsia opposta nella quale eravamo decisamente meno prevedibili. L’assenza di Pablo ci ha tolto qualcosa in termini di vivacità, pericolosità, capacità di creare superiorità numerica con un semplice uno contro uno. Corazza è un cecchino spietato che come tutti gli attaccanti di razza ha il fiuto del gol, riesce ad intuire con doveroso anticipo dove andrà a carambolare il pallone. Ma la presenza di Gonzalez ci garantisce maggiore insidiosità. E’ sinonimo di pericolo costante per la retroguardia avversaria, di dialogo più efficace con Evacuo e con i centrocampisti.
Fatico un po’ a capire l’atteggiamento di squadre come la Torres che vengono a Novara con l’intento dichiarato di perdere tempo sin dal 10’ del primo tempo. Testa ha fatto di tutto per farsi ammonire il prima possibile per ritardo nell’esecuzione delle rimesse sin dai primissimi scampoli di gioco… con il risultato di non avere più da spendere quest’opportunità di dilatare i tempi delle battute nel momento più caldo della gara... Bucchi aveva parlato benissimo alla vigilia: “ho scelto di schierare una squadra con modulo propositivo, ci si può difendere anche attaccando”. Frasi da elogiare… se non fosse che sin dal calcio d’inizio la sua formazione ha rispolverato la cara vecchia logica della serva… “perdiamo più tempo possibile…” in un certo senso sconfessando il nobile eloquio del suo allenatore. Mi direte che è logico comportarsi così quando c’è un risultato da difendere sul campo di una compagine più forte. E’ vero solo in parte. Braghin ci ha tirato un brutto scherzo punendo in maniera inesorabile i nostri punti deboli, mica lucrando su ogni fallo laterale. Sullo 0-3 avremmo potuto giocare anche per un’altra ora e non saremmo mai riusciti a riprendere i bresciani… Le perdite di tempo, invece, sono un messaggio psicologico di debolezza che quasi sempre finisce col caricare l’avversario. Abbastanza incomprensibile, poi, la scelta di rinunciare troppo presto a Baraye e Maiorino gli unici elementi in grado di creare qualche pericolo per la Torres.
Ecco, rispetto alla nefasta Befana, il Novara di oggi ha sempre dato una rassicurante sensazione di solidità difensiva con Gavazzi calato più del solito nel ruolo di centrale pronto a chiudere ogni varco. In mezzo al campo, malgrado il sacrificio degli attaccanti ospiti sui nostri portatori di palla, abbiamo sempre fatto registrare una certa supremazia che è rimasta sterile perché la circolazione della sfera era troppo spesso lenta e macchinosa. Davanti abbiamo fatto fatica. Evacuo (sfortunatissimo su quel tiro all’inizio) non si risparmia mai, ma non è più quello di prima di Natale. Corazza è parso più prevedibile rispetto ai minuti iniziali di Pavia nei quali era risultato davvero imprendibile per i difensori di Maspero.
Nel complesso… se riusciamo a non prendere gol… in casa prima o poi una rete nel sacco avversario la piazziamo. Lo 0-0 con la Cremonese (l’unico 0-0 interno del campionato finora) è stato più il frutto di una serie di circostanze incredibili (leggi errori in zona gol nella ripresa dopo un primo tempo anonimo) che non la razionale conseguenza del match visto in campo. Oggi la zampata vincente è arrivata da Dickmann, un ragazzo che mi entusiasma proprio per il coraggio di tentare la giocata al di là degli schemi. Le partite bloccate si risolvono proprio così… azzardando qualcosa che fuoriesce da un contesto scontato.
In tutto fanno 41 punti in 19 partite. Nel dopo Torres (mi riferisco all’andata ovviamente) è nato un nuovo Novara, con un modulo diverso, capace di dare un accelerata importante ad un campionato che dopo 7-8 giornate sembrava già compromesso. Forse non è giusto chiedere a questa squadra di più di quello che ha fatto vedere da metà ottobre ad oggi. Eppure non riesco a non pensare che anche in questi mesi di rilancio… abbiamo lasciato per strada in maniera banale dei punti pesanti… Ripenso ai 5 persi in casa in soli 5 giorni con Lumezzane e Monza… ed ovviamente ai 2 di Pavia… Senza questi rimpianti saremmo i padroni del girone… Ma forse analoghe recriminazioni le hanno anche altrove…
Di certo ce la dobbiamo vedere con due avversarie molto forti, che non mollano un colpo. L’Alessandria può lasciare qualche punto nelle partite “abbordabili”, ma è implacabile in trasferta sui campi più difficili. Il Pavia concede qualcosa negli scontri diretti e nei confronti con le formazioni di rango, ma ha una straordinaria facilità nel battere le squadre più deboli, nello sbloccare presto le partite da vincere. Vietato considerare fuorigioco il Bassano (tantomeno prima dello scontro diretto) che a lungo ha mostrato il miglior calcio del girone. Ma attualmente la classifica della squadra di Asta vive sostanzialmente di rendita per i punti fatti ad inizio campionato che la tengono a galla. Nelle ultime 19 gare abbiamo “mangiato” 11 punti ai giallorossi, mica un’inezia…
Ed allora ripartiamo da quel vocabolo “consapevolezza” con cui ho chiuso l’editoriale di domenica scorsa suscitando il sarcasmo di qualche collega. Ma come… hai buttato viva l’occasione della vita sul campo del Pavia… e scrivi di consapevolezza? La consapevolezza è tutta in quello che il Novara ha saputo fare sui campi di Alessandria (a settembre) e Pavia (a febbraio). Ed anche in casa contro il Bassano ad inizio ottobre Se riusciremo a ripetere prestazioni del genere nelle prossime tre trasferte… nessun traguardo ci è precluso… Anzi il problema è tutto di quelle che dovranno affrontarci… Forza Novara sempre!!!
Ps: il caso Parma ha fatto aprire gli occhi anche a chi pensava che la serie A fosse un mondo fatato… immune da certe difficoltà che noi tifosi di periferia conosciamo bene da decenni. Il pallone si è sgonfiato… dobbiamo rendercene conto prima che ce lo portino via per sempre… Non può esistere ancora un calcio in cui la gestione del Sassuolo per un tranquillo campionato di A costa 50 milioni di euro (fonte Gazzetta dello Sport). L’unica via per sopravvivere è quella di un calcio meno abbagliante, ma più vero, possibilmente colorato dalla passione di chi ama davvero la maglia della propria squadra del cuore, a prescindere dalle mode o dalle categorie.
Massimo Barbero |