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sabato 24 gennaio 2015 - 11:01
a firma di Massimo Barbero

La partita di ieri è l’esempio più concreto di come nel calcio episodi e spinta psicologica possano indirizzare le partite, al di là degli uomini e degli schemi. Dopo l’1-0 di Rantier il Novara era di fronte ad una montagna da scalare. Per la terza volta consecutiva si è trovato a dover inseguire in casa. E stavolta contro un avversario forte ed organizzato, che sino a quel momento aveva giocato decisamente meglio di noi. Ed invece è bastato un tiro dal limite, deviato in maniera fortuita, per cambiare il vento. La compagine di D’Angelo ha visto di colpo crollare le certezze costruite in 25 minuti di supremazia ed ha cominciato ad arretrare ed a sbagliare palloni anche banali. L’inerzia psicologica del match si è completamente ribaltata ad inizio ripresa dopo il gran gol di Dickmann. Per mezzora c’è stata una sola squadra in campo. E l’Alessandria si è rivista solo nel finale grazie ad una serie di mischie originate dai fischi davvero troppo generosi del poco convincente Illuzzi di Molfetta. 

Per questo mi arrabbio quando sento la gente mugugnare nei confronti di un calciatore azzurro in casa dopo “5 minuti 5” di gioco come è avvenuto con il Monza. “Ma in campo ci vanno loro, mica noi…” obietterà qualcuno.
Vero, verissimo. Ed i grandi giocatori sono tali proprio perché sanno esprimersi al massimo anche  “controvento”, magari persino di fronte ad una piazza che brontola a voce alta. Però molto spesso l’equilibrio è talmente marcato che sono i piccoli episodi a fare le grandi differenze. Ed allora è importante sentire sempre l’affetto ed il calore dei propri supporters, anche e soprattutto nei momenti difficili. L’ambiente ritrovato grazie al ritorno di Tesser (dopo un gennaio di fischi) ci è valso tante belle soddisfazioni in casa nel finale del campionato di A (ricordate Lotito che esce a testa bassa perché ha appena perso la Champions nel nostro stadio?) quando pure eravamo i più scarsi del lotto. E Pasquale Sensibile ha vinto il campionato di C a Novara (il più difficile) convincendo e conquistando la piazza sin da quella meravigliosa serata della presentazione di luglio quando la zavorra dello scetticismo diffuso delle ultime stagioni dell’era Borgo (anche per innesti come Ludi, Porcari, Bertani o per il ritorno di Gheller e Rubino) era già un lontano ricordo.

La partita di ieri è stata molto simile a quella dell’andata. L’Alessandria è partita forte, proprio come aveva fatto al “Moccagatta”. Il gol di Rantier (che al “Piola” colpisce sempre…) è stato annunciato da una serie di altri due-tre rischi corsi nei primi venti minuti di gioco.  Quando l’ex del Verona ha bucato la nostra difesa stavo ancora riguardando alla tv il gol di Evacuo che al primo replay mi era parso regolare. Episodi che però non intaccano il giudizio complessivo. Sino a quel momento i grigi avevano meritato il vantaggio, dimostrandosi la squadra migliore vista al “Piola” in questo campionato. Soltanto il Como ci aveva affrontato con atteggiamento altrettanto spavaldo, ma era stato freddato… subito dal primo gol, un po’ rocambolesco, del nostro centrale difensivo.

Per fortuna l’1-1 di Foglio ha messo subito le cose a posto, restituendo fiducia a squadra ed ambiente. Anzi, da quel momento si è visto un altro Novara, meno attendista, finalmente più propositivo. Abbiamo finito il tempo in crescendo di fronte ad un Alessandria di colpo divenuta pasticciona ed insicura.

Ad inizio ripresa è arrivato… il flash back che sognavamo da quasi 4 anni… Foglio sulla fascia sinistra ha fatto il Gemiti… Evacuo è stato anticipato in area come Rubino con la Reggina… ed a quel punto ho cercato sul campo… il Marco Rigoni capace di farci urlare di gioia…  Era il più giovane tra i 22 in distinta… un ragazzo che calcisticamente parlando è già uomo… Lorenzo Dickmann classe 1996 ha immaginato e realizzato una giocata da calciatore già affermato… Sono stati istanti interminabili e bellissimi da vivere… “Si insacca… si insacca” pensavamo mentre il pallone era in volo… Quando la rete si è gonfiata ho percepito lo stesso boato sordo di quel 5 giugno 2011 da parte di uno stadio incredulo e felice… ed ho perso la voce per la gioia.

Per mezzora non c’è stata partita. Il Novara ha fatto il bello ed il cattivo tempo in campo come era successo ad Alessandria fino all’espulsione di Miglietta. Forse il modo di giocare dei grigi è quello che più esalta la nostra vena contropiedistica. Ma nei duelli uno contro uno in quel frangente i nostri giocatori sono stati fenomenali. Ho visto un Foglio incontenibile, un Freddi strepitoso sui palloni aerei, un Pesce in netta crescita, un Evacuo entusiasmante per carica e voglia di vincere. Rispetto a settembre siamo stati molto meno concreti al momento dell’ultimo passaggio. E così, a dispetto di una supremazia evidente, non abbiamo creato abbastanza dalle parti di Poluzzi per poter chiudere la gara. L’uscita di Pesce ci ha tolto qualcosa in mezzo al campo perché ha costretto Foglio ad adattarsi ad un ruolo non propriamente suo. In panchina non avevamo Bianchi, il centrocampista che più ci sarebbe servito in quella situazione. C’è stato da tremare fino alla fine. Anche perché Illuzzi nel dubbio fischiava sempre per gli avversari. Ma in questo inizio 2015 avevamo subito troppe beffe per non portare a casa, finalmente, la prima vittoria di un avvio di anno tribolato.

Sul mercato l’Alessandria ha già colmato la sua lacuna più evidente: un parco attaccanti complessivamente non all’altezza del resto dell’organico, specialmente adesso che Guazzo è ai margini della rosa. E’ arrivato Iunco e lo raggiungerà probabilmente anche Germinale. I grigi saranno pericolosi per tutti se sapranno gestire la difficoltà più grande in questi casi: la pressione. Quando nessuno si aspetta nulla (se non un buon campionato) è tutto più facile. L’entusiasmante serie di novembre-inizio dicembre ha reso il primato un obiettivo possibile, con conseguenze annesse

Al di là della rivalità, voglio fare i complimenti ai tifosi dell’Alessandria per la loro presenza al “Piola”. E tirare le orecchie ai novaresi che sono rimasti a casa, pronti a criticare se le cose non fossero andate bene. Abbiamo vissuto un derby, per cornice sugli spalti ed intensità dei protagonisti in campo, degno di ben altre categorie. E’ stato un peccato non esserci… ed una mancanza di rispetto nei confronti di una squadra che negli ultimi 10 anni ha comunque regalato a questa città momenti inimmaginabili.

Nel complesso respiro da qualche settimana un clima “anti Novara” che non mi piace per nulla. Mi riferisco a blog ed articoli di colleghi di altre piazze, nonché a parole e comportamenti di addetti ai lavori, allenatori avversari ed arbitri compresi. Saremmo i ricchi favoriti… che in estate pretendevano di salire a tavolino… e per questo presuntuosi, aiutati e per giunta “piangina”.
Un movimento mediatico abilmente orchestrato per compattare il proprio ambiente e creare un comodo alibi in caso di insuccessi. Invece possiamo dire a testa alta che nessuno ci ha mai regalato nulla. Né nei palazzi che contano lo scorso agosto, né sul campo in questo campionato. Anzi, è accaduto l’esatto contrario. E onestamente non ho sentito dirigenti, tecnici o giocatori azzurri lamentarsi per le decisioni contrarie nel dopogara. Né contro il Monza, né a Salò. Per cui… ognuno vada per la propria strada… a maggio vedremo chi sarà andato più forte… Non so voi… ma queste situazioni mi rendono ancora più fiero ed incazzato nel tifare e seguire il Novara… nella buona o nella cattiva sorte…

Spero che fieri ed incazzati… lo siano anche gli azzurri in quel di Cremona. A proposito, scordatevi di vedere in grigiorosso la banda di ragazzini che all’andata strappò uno 0-0 grazie ad un po’ di fortuna, ad errori nostri (e della terna) e ad un atteggiamento tattico del Novara sin troppo prudente per oltre un tempo. La Cremonese nel frattempo ha inserito un allenatore di categoria superiore (Giampaolo) e dei rinforzi adeguati e piazzati per tempo… Sarà dura… ma dobbiamo battere un colpo importante anche fuori casa… se vogliamo lottare fino alla fine per il primato… Il derby ci ha detto che il Novara c’è ancora… e non vuole arrendersi facilmente come le due precedenti gare casalinghe avevano fatto temere… Ma la strada è lunga e difficile… L’importante è essere sempre, comunque ed ovunque… fieri ed incazzati… Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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