Mi ricordo quella volta che…
martedì 20 gennaio 2015 - 16:14
di Massimo Barbero
Lo so, vi ho un po’ rotto le scatole con questo esame da avvocato… Ma per 3 anni consecutivi (è sempre difficile essere promossi al primo colpo…) ha rappresentato il mio incubo, lo spartiacque della mia vita, nel bene o nel male. Solo i colleghi abituali frequentatori del “muro” possono comprendermi…
L’infausto Novara-Alessandria che sto per raccontarvi cade proprio alla vigilia del primo viaggio per Torino per consegnare i codici in vista della prova scritta. Sono impreparato e sfiduciato. E la classifica degli azzurri non aiuta a migliorare il mio umore. Siamo reduci da 3 play out consecutivi, 4 negli ultimi 5 anni. E già temiamo fortemente di dovercene sorbire un altro, malgrado Guglielmo Baldini continui a tranquillizzarci: “Ma non scherziamo! Non ci dovete proprio pensare! Con Borgo non si fanno i play out, solo i play off…”.
Il problema è che Baldini non c’è, infortunato da tempo, vittima di un guaio muscolare a cui ha fatto seguito una ricaduta. E nemmeno Palombo e Ratti ci sono. Pure Bigatti è appena rientrato da un lungo stop. La squadra è aggrappata sulle spalle di Rubino che segna a ripetizione. Ma non basta. Non vinciamo dal memorabile del derby del pomeriggio di San Carlo sul campo della Pro Vercelli di Braghin che pure aveva fruito di due rigori. In tutto fanno appena 2 vittorie (l’altra in casa col Castelnuovo) su 15 gare disputate… una miseria…
Di scena al “Piola” c’è l’Alessandria (appena retrocessa) di Boiardi che si rivelerà degna antenata del Monza di Armstrong… Ma la crisi societaria è ancora lontana… Boiardi viene accostato al Torino ed i grigi sono secondi in classifica, appena alle spalle della Pro Patria.
Il pronostico è tutto per i “mandrogni” allenati da Piantoni che schierano l’ex juventino Porrini in difesa ed un bomber implacabile come Zirafa davanti. Eppure il Novara di Civeriati (ufficialmente Della Corna) gioca un gran primo tempo. Gli azzurri corrono, pressano, mettono ripetutamente in difficoltà gli ospiti. Il gol del vantaggio è nell’aria ed arriva puntuale poco prima dell’intervallo. Un Brizzi indemoniato ruba palla a Scaglia e serve in profondità Rubino che supera Fasce e batte Malatesta sotto la Curva Sud. Lele sembra (è) davvero di un’altra categoria in questo frangente. In 15 gare di campionato è già andato a segno 10 volte… In Tribuna c’è il presidente Stefano Mastagni che esulta timidamente mentre la moglie fa il verso ai supporters grigi in curva… “Rubinooooooo…. gol di Rubinoooo… Rubinoooooooo… Rubinoooooooo” urlo in radio accanto all’indimenticabile Ivo Zei che mi rimbrotta bonariamente: “Continui a ripetere Rubino-Rubino-Rubino, ma il merito del gol è tutto di Brizzi…”. Brizzi-Rubino… due giocatori che hanno segnato un’epoca… è un’azione del 2001, ma potrebbe essere benissimo il racconto di una combinazione del 2009…
Sembra davvero la giornata giusta per rialzare la testa. Ed invece dal tunnel degli spogliatoi rientra in campo un’Alessandria trasformata. Scaglia e compagni costringono i padroni di casa nella loro area sin dal fischio d’inizio. Ma al 7’ capita l’episodio che potrebbe indirizzare la gara. Al culmine di una ripartenza Rubino va ancora a segno… 2-0 per noi!!! Lele è ancora lì che esulta sotto la Nord quando il gioco riprende… dall’area di rigore… Eh sì, perché Girardi di San Donà di Piave ha appena annullato… su segnalazione dell’assistente sotto i distinti… Pazzesco… Il copione si ribalta al 20’: Sesia crossa per Spader che prolunga per la deviazione vincente di Zirafa fermo proprio sulla linea di porta… Fuorigioco per tutti, ma non per la terna… L’indomani andrà in onda su “Altitalia” una trasmissione sportiva condotta da Cortese e Crippa che proporrà una moviola davvero ben fatta che confermerà amaramente le nostre sensazioni: il 2-0 del Novara era regolare, l’1-1 dell’Alessandria no. Esattamente il contrario di quello che hanno deciso l’arbitro ed i due assistenti.
Allo stadio è impossibile avere certezze. Ma ritornano alla mente storie di clamorosi torti subiti nei confronti con l’Alessandria: dal penalty inesistente e determinante (intervento di Paladin pulito e commesso per giunta fuori area) fischiato da Beschin nel 1986, al gol in fuorigioco di Mazzeo nel 1991 ai rigori negati al “Moccagatta” con Zoratti furente sulla nostra panchina… D’accordo, io sono tifoso del Novara… ed un quarantenne di Alessandria giurerà di aver subito ingiustizie almeno altrettanto grandi… Ma la tradizione non ci è per nulla favorevole in questo senso… e le sviste nella gara d’andata dello scorso 10 settembre ne sono un’ottima testimonianza… Eppoi all’epoca avevamo una sorta di complesso di inferiorità (sportiva) nei confronti dei grigi. Dal 1988 al 2001 sono sempre stati avanti a noi. Il vento stava per cambiare, ma ancora non potevamo saperlo…
Comunque torniamo a quello che accade in quella gelida domenica di settembre… Sull’1-1 l’Alessandria sembra decisamente più in palla di un Novara che ha gli uomini contati. Civeriati azzarda la carta Bigatti, ma Federico non ha la condizione per reggere il ritmo di una gara difficilissima… Eppure Ciuffetelli avrebbe l’opportunità del 2-1 su assist di Guida, ma Sandro spreca malamente… Mi sono ormai mentalmente abituato all’ennesimo pareggio… quando matura la beffa inaccettabile: Serra verticalizza per Sesia che batte Bini in disperata uscita. “E’ troppo… davvero troppo per gli azzurri…” esclamo in radio prima di precipitare in un tono da funerale che si protrae fino al fischio finale ed oltre… Come sarebbe servito un Daniele Faranna accanto per darmi un po’ di carica in quei momenti di autentico sconforto… Piantoni inserisce due giocatori che vestiranno l’azzurro di lì a qualche mese: Daniel Bresciani e Lussjen Corti. Tra coloro che escono c’è Patrick Moro, laterale destro nell’era Del Neri. Civeriati può solo tentare la carta del “Berretti” Minniti che aveva fatto gol con la Sangiovannese. C’è ancora il tempo per l’immancabile rigore per l’Alessandria… ma Bini, in grande giornata, sventa il penalty di Spader… L’episodio serve unicamente ad aumentare la tensione in tribuna dove il terzo portiere degli ospiti, l’esperto Biato, aggredisce un tifoso del Novara che evidentemente lo stava insultando.
C’è molta tensione anche negli spogliatoi. “Oggi non parlo se no mi danno 20 giornate di squalifica” esclama un Civeriati con gli occhi fuori dalle orbite. C’è una penna storica di Alessandria che protesta per le parole ricevute in tribuna (come se al “Moccagatta fossero sempre rose e fiori per gli ospiti…) e Renato Ambiel prende le sue difese lamentandosi con un Borgo che lo guarda con l’aria di chi ha ben altri problemi a cui pensare…
Io ho il morale sotto i tacchi ed anche più giù. A 29 anni patisco le sconfitte della mia squadra del cuore come mie sconfitte personali. Siamo terz’ultimi a pari merito con il Poggibonsi e se qualcuno mi dicesse che arriveremo terzi alla fine lo prenderei semplicemente per matto… Invidio fortemente i colleghi che stanno per andare a vedere la Cimberio di Jenkins che almeno in casa vince sempre… E’ un periodo d’oro per lo sport novarese che ha appena importato Cimberio ed Asystel e che ha l’Hockey Novara che continua ad affermarsi… malgrado l’emergere di altre realtà cittadine che provocheranno una dispersione di forze letale allo sport delle rotelle… All’appello continua a mancare solo il Novara Calcio che pure era partito con grandi speranze dopo la salvezza di Fiorenzuola…
Il mio magone dura per tutto il pomeriggio fortunatamente passato a “Tribuna” a lavorare. Almeno scrivendo di campionati minori mi distraggo un po’… L’ abitudine dell’editoriale su “Forzanovara” (all’inizio si chiamava “L’opinione di Massimo Barbero…”) comincerà solo la settimana successiva dopo il sofferto 0-0 di Pavia, per gentile invito di Carlo Magretti.
E’ una strana domenica, triste ed assurda. Al rientro a casa guardo “Controcampo” dove c’è Prisco che scherza con Luisa Corna, felice per il primato dell’Inter che ha appena recuperato Ronaldo. Nessuno può saperlo, ma sarà quella l’ultima apparizione dell’impareggiabile avvocato interista che morirà improvvisamente nella notte tra lunedì e martedì quando ancora mi dilettavo (ovviamente ignaro della sua scomparsa) nel fare la sua imitazione.
Mi rianimo solo il lunedì pomeriggio quando alla partenza del pullman degli aspiranti avvocati in direzione Torino… una collega un po’ più grandicella di me… mi dice: “Ma tu sei la voce del Novara!!!” rendendomi giustamente orgoglioso ed un po’ pavone. C’è un altro ragazzo invece che appare stupito: “Ma lo sai che in classe con me c’era un fuori di testa che tifava proprio per il Novara? Si chiama Paolo Molina…” Vanamente provo a spiegargli che anch’io sono altrettanto “fuori di testa” e vorrei tanto ripercorrere le orme del già celebre Molina… raccontando alla radio almeno una promozione in C1…. L’interlocutore insiste: “Non hai capito… lui tifa solo per il Novara. Non Juve, Milan o Inter… Solo Novara…”.
Sono quattro giorni di freddo glaciale e tensione inusitata… Il cielo si copre solo il giovedì sera quando il pullman della speranza sta ormai facendo ritorno da Torino in un clima finalmente più rilassato. Si alza un vento terribile, quasi una bufera. E’ una sorta di temporale invernale che porta ad un’ondata di ghiaccio più che una vera e propria nevicata… E che tra i vari danni causati… scoperchia un pezzo della nostra tribuna che rimarrà chiusa al pubblico per ben 4 gare casalinghe, fino a febbraio inoltrato. E’ un piccolo Tsunami novarese… che allontana malignità e fantasmi dal nostro stadio…
Nessuno lo può immaginare, ma sta per cominciare un girone di ritorno esaltante… E con esso il decennio più bello della nostra storia recente. Dal fondo della C2 alla serie A… Dieci anni dopo al “Piola” proprio nella settimana del ponte dell’Immacolata… sfideremo il Napoli di Hamsik, Cavani e Lavezzi… E la settimana successiva tornerò a Torino, zona Palastampa (o Mazda Palace) teatro di lugubri sessioni di esame, per andare a vedere il Novara allo Juventus Stadium….
Massimo Barbero |