Meteore azzurre...
martedì 23 dicembre 2014 - 13:08
...Ferdinando (o Fernando) Gasparini
Il veneziano Ferdinando (o Fernando) Gasparini è una promessa dell’Hellas Verona di Bagnoli. Il “mago della Bovisa” lo fa esordire in A a soli 17 anni in un match casalingo con l’Avellino del campionato ’86-87. Dopo tre stagioni in gialloblu (e nessun gol all’attivo) comincia a girare l’Italia del pallone: Modena (l’anno della promozione in B), Vicenza (per almeno 5 stagioni), Ravenna, Alessandria (retrocessione a Pistoia).
Nell’autunno del 1999 Gasparini è un attaccante in cerca di sistemazione dopo una fugace apparizione a Trapani. Ed il Novara una squadra desolatamente sul fondo della classifica del campionato di C2. A promuovere la trattativa è Stefano Civeriati, uomo di fiducia della società di Achilli. Civeriati ha giocato con Gasparini nel periodo più brillante della sua carriera, a Vicenza. Gasparini, giocatore di manovra è abile a difendere palla ed a conquistare punizioni dal limite in sequenza che il “Cive” capitalizza con classe sopraffina.
Un elemento del genere potrebbe servire, eccome, al Novara di Zoratti che ha vinto sinora una sola partita, a Viareggio con gli avversari in 10 per quasi tutta la gara. Il problema è che a poco più di 31 anni Gasparini pare aver già imboccato da tempo il viale del tramonto. Dei tempi al Verona è rimasta solo una figurina sbiadita Si presenta al “Piola” il 31 ottobre per assistere ad un desolante Novara-Biellese ed a guardarlo seduto in tribuna d’onore non sembra proprio un calciatore in attività.
Eppure Zoratti lo lancia nella mischia soltanto due settimane più tardi. E’ una domenica di freddo e nebbia. La Rondinella difende senza troppi affanni un prezioso 0-0 in Viale Kennedy. Gasparini subentra all’8’ della ripresa al posto di Omizzolo. Non è esattamente in piena forma, ma il suo primo scatto verso la Curva Nord risveglia gli spalti quasi deserti. Alla seconda accelerazione si piega su sé stesso, già stremato. Qualcuno dalle parti dei distinti giura di averlo visto persino lamentare dei problemi di stomaco, ma Ferdinando resiste in campo fino alla fine. A pochi minuti dal termine l’arbitro nega un rigore solare a (Vincenzo) Garofalo e Zoratti insorge, facendosi espellere.
Gasparini continua ad essere impiegato part-time. Ad Alessandria entra al quarto d’ora della ripresa al posto di Petrone. I grigi di Maselli vincono in rimonta (2-1) tra mille recriminazioni nostre. A Vercelli rimpiazza Lorieri, nella mezzora finale. Ogni domenica c’è un episodio che ci fa maledire il destino. Stavolta le “bianche casacche” si salvano (0-0) con l’aiuto di Sant Eusebio su un tiro di Garofalo che incoccia contro il palo, rimbalza sulla schiena del portiere Mordenti e si perde di un soffio incredibilmente a lato. Sette giorni dopo Gasparini subentra a 10 minuti dal termine (esce il difensore Forlani) con il Pontedera in vantaggio per 1-0.
Succede di tutto. Un bolide di Preti incoccia sotto la traversa, rimbalza oltre la linea bianca e viene allontanato alla disperata dal portiere già rassegnato, ma l’arbitro, poco aiutato dall’assistente (guardalinee), non concede il sacrosanto gol. Il direttore di gara però forse si sente in colpa e ci assegna subito un penalty per un fallo ai danni di Garofalo. “Il solito culo, che non provino a lamentarsi stavolta…” esclama in tribuna stampa l’immancabile giornalista novarese bastian contrario e… puntualmente Garofalo si fa respingere il penalty. Ma non è ancora finita perché Mocarelli segna comunque il gol dell’1-1 con inevitabile gesto dell’ombrello (mio) al collega Cassandra. Nulla da segnalare ad Imperia: Gasparini entra al 90’, ma è uno 0-0 penoso, senza nemmeno un tiro in porta. Le emozioni (pure troppe) arrivano contro il Mantova il 19 dicembre quando Gasparini entra ad inizio ripresa al posto del solito Forlani, per cercare di raddrizzare il parziale di 0-1.
Garofalo pareggia, ma nell’ultimo secondo di recupero matura la beffa: un colpo di testa di Lampugnani viene bloccato da Righi sulla linea bianca, ma l’arbitro, tra l’incredulità generale, assegna il gol della vittoria (1-2) mantovana. L’anno solare finisce nel peggiore dei modi in un terribile giovedì 23 dicembre di code atroci sulla Bologna-Firenze in cui il sottoscritto entra allo stadio di Prato già al 35’ del primo tempo. I toscani vincono per 2-1 e Gasparini, per la prima volta impiegato dall’inizio, si fa espellere per doppia ammonizione. Il secondo giallo è davvero stupido; arriva per delle proteste su una punizione fischiata a proprio favore.
Con 11 punti alla fine del girone d’andata il Novara sembra già retrocesso. Ed invece il 2000 si apre con un perentorio 3-1 al Meda. Gasparini ritorna titolare soltanto tre giorni dopo a Sesto San Giovanni ed offre il pallone della seconda vittoria (1-0) consecutiva a Garofalo. Gasparini-Garofalo sembra la coppia migliore per un Novara votato soprattutto al contropiede. Ma Garofalo si becca due giornate di squalifica per un rosso rimediato subito dopo il gol al “Breda”. E così arrivano subito due sconfitte consecutive contro Spezia (0-3 al “Piola”) e Castelnuovo (2-4 in Garfagnana).
E’ però il miglior momento per Gasparini che è tornato finalmente in condizioni più che accettabili. Con il Viareggio infiamma i supporters azzurri con una spettacolare rovesciata respinta da Lazzarini. E nel finale una sua progressione provoca il “rosso” a Valotti. Lo 0-0 però non si sblocca e la classifica rimane deficitaria. Sette giorni dopo a Montichiari arriva anche il primo (ed unico) gol di Gasparini in maglia azzurra. La sua girata dal limite non pare irresistibile, ma basta a sorprendere Bolpagni. In tribuna l’ex presidente Gozio osserva compiaciuto la nuova coppia d’attacco azzurra. Nella ripresa però i bresciani ribaltano il risultato segnando il gol partita (3-2) ad un minuto dal termine. Gasparini perde le staffe e si fa espellere ancora.
Siamo alla fine di febbraio e siamo nuovamente ultimi con rischi di retrocessione diretta ulteriormente lievitati. Zoratti allora vara il tridente con Gasparini a supporto di Garofalo e Lorieri. Con la Sanremese (penultima) ci portiamo comodamente sul 2-0, ma nella ripresa ci facciamo schiacciare indietro dalla paura ed all’ultimo secondo del quinto minuto di recupero Tozzi Borsoi dal limite azzecca l’incredibile rovesciata del pareggio. Sembra davvero finita, ma il Novara ha una nuova impennata d’orgoglio: vince a Biella, pareggia in casa con la Pro Patria ed espugna il “Due Strade” di Firenze contro la Rondinella di Barzagli e Tavano.
Si sogna addirittura la salvezza senza play out, ma puntualmente arrivano 3 sconfitte nelle successive 4 gare che ci fanno ripiombare nel baratro più assoluto. L’unico successo arriva contro la Pro Vercelli al “Piola” quando però Gasparini si deve arrendere dopo un primo tempo poco brillante, lasciando spazio a Liperoti. Lo ritroviamo il 7 maggio a Mantova in una partita senza appello per noi. Una sconfitta potrebbe significare serie D diretta, ma Righi para un rigore di Bonavita e Forlani segna il gol vittoria (1-0) in un “Martelli” assolutamente deserto per colpa della pioggia e della rassegnazione virgiliana.
Si va ai play out, ma senza Gasparini che ormai ha finito la benzina. L’uomo salvezza è Stefano Andreolli che segna il suo primo (ed unico) gol tra i professionisti nella domenica più importante: ad Imperia pareggiando la rete di Max Palombo, svincolato di lusso, tesserato dai liguri a fine aprile.
L’estate del “Giubileo” per noi tifosi del Novara è incerta e drammatica. Si passa dai sogni di un ritorno da Armani al rischio concreto della mancata iscrizione. L’unica certezza pare essere determinata dal destino di Minaudo e Gasparini: i due veterani ci lasciano già a giugno, senza troppi rimpianti (nostri) per accasarsi al Carpi. Il problema è che il Carpi non si iscrive nemmeno al campionato… frantumando l’unica sicurezza azzurra di quei giorni torridi e carichi d’ansia…
Rivedo Gasparini in una mattinata d’inizio settembre in pieno centro a Novara. Sta sbrigando le ultime pratiche prima di trasferirsi: “Gioco comunque nel Carpi… Ripartiamo dall’Eccellenza”. Mentalmente (e fisicamente) sembra già un ex calciatore. Ed invece si ritaglia ancora un onorevole spazio in squadre dilettantistiche venete. I tempi dell’esordio al “Bentegodi” sono lontani anni luce, ma la classe non si cancella. E l’esperienza aiuta quantomeno a cavarsela…
Buon Natale a Ferdinando (Fernando) Gasparini ed a tutti coloro che hanno comunque il Novara nel cuore!!!
Massimo Barbero
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