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L'editoriale Azzurro
domenica 14 dicembre 2014 - 10:00
a cura di Massimo Barbero
La partita di ieri ha detto davvero pochissimo. Il Novara ha avuto il merito di affrontarla nella maniera migliore. Aggredendo subito l’avversario come la compagine di Toscano non riusciva a fare nelle gare casalinghe dei primi due mesi di campionato. Il gol del nostro vantaggio era nell’aria sin da quando Gustavo si è presentato solo davanti al portiere sfruttando il pressing insistito di Bianchi. Sull’1-0 il più era fatto. Ma la sfida con il fanalino di coda friulano si è trasformata a quel punto in una lunga partita a scacchi. Perché Rossitto ha ordinato ai suoi di non cambiare atteggiamento. Anche quando il Pordenone avanzava, manteneva almeno un esterno bloccato a dar manforte ai tre centrali difensivi incollati su Evacuo e Gonzalez. I neroverdi volevano colpire il Novara in contropiede. Ma gli azzurri non si sono fatti quasi mai ingolosire da un atteggiamento avanti tutta. E cosi sull’1-0 il gioco era praticamente bloccato. La squadra di casa, pur evidentemente superiore, non rischiava più di tanto, paga del seppur minimo vantaggio. Gli ospiti nelle azioni manovrate contro una retroguardia schierata risultavano totalmente innocui dal punto di vista offensivo. Ci sarebbe voluto un episodio per sbloccare un contesto tanto scontato. Poteva esserlo la palombella di Gonzalez che si è stampata sulla traversa. Lo è stato il secondo cartellino giallo rimediato da Peccarisi che ha costretto i “ramarri” a concludere per l’ennesima volta un match in inferiorità numerica. Senza il centrale difensivo di maggiore esperienza il Pordenone si è esposto alla giocata micidiale di Pablo che ha chiuso i conti ben prima dello scadere.
Non ci siamo divertiti. Ma non certo per colpa di un Novara che il suo dovere l’ha fatto appieno. Ieri sera il saggio Paolo Molina mi chiedeva che cosa avesse in meno questo Pordenone (che pur schiera diversi giocatori con tante presenze in B e C) rispetto alle altre avversarie del fondoclassifica. La risposta è semplice: l’ultima della classe mi è parsa innocua dal punto di vista offensivo come nessuna delle squadre viste finora al “Piola”. Persino l’Albinoleffe Momentè-dipendente qualche alternativa al proprio attaccante più prolifico ce l’ha. A novembre avevo sbirciato almeno un tempo di Como-Pordenone su “Sportube”. Credetemi, il buon Luciano Foschi era riuscito a far giocare discretamente bene persino questa formazione che vanta numeri da brivido. Con il risultato però di sguarnire la fase difensiva per lo stravecchio discorso della classica “coperta corta”.
Certo un tecnico “zemaniano” ieri avrebbe giocato (mi riferisco al Novara) una partita completamente offensiva, nel tentativo di chiudere i conti molto prima, con rischi annessi e connessi. Anch’io onestamente avrei pigiato un po’ di più il piede sull’acceleratore perché arrivare all’80’ con un solo gol di vantaggio mi pareva un “delitto” di fronte ad un avversario del genere. Però mister Toscano è questo ed i fatti (8 vittorie in 9 gare) gli stanno dando abbondantemente ragione.
Ieri non siamo stati brillanti sulle corsie esterne. L’eccellente Dickmann delle scorse settimane sembra un po’ aver finito la benzina e Pesce (che ha stretto i denti giocando spesso menomato) non pare più particolarmente calato in quello che era il suo ruolo “principale” quando è arrivato a Novara. In difesa Vicari, da quando viene impiegato come titolare, gioca con una continuità di rendimento che nessuno dei compagni di reparto sinora ha mostrato. Il rientro di Freddi è molto importante soprattutto in prospettiva Arezzo. Martinelli mostra spesso una superiorità imbarazzante sugli avversari che lo porta però ad eccessi di confidenza rischiosi. Ieri l’unico brivido l’abbiamo corso in occasione di un anticipo fallito dal difensore scambiato a settembre con Perticone. A centrocampo Bianchi ha giocato una grande partita, purtroppo non coronata dal meritato gol personale. E’ stato determinante, però, nel mettere in soggezione gli avversari sin dai minuti iniziali di partita. Gustavo non è stato brillante come a Monza anche se spesso sono stati i compagni a scavalcarlo con palloni lunghi a cercare direttamente le due punte. Spezzo una lancia in favore di Miglietta troppo spesso beccato dal pubblico. Gioca tanti palloni, ne sbaglia qualcuno di troppo, ma il suo apporto in fase di interdizione è comunque prezioso. Non a caso dopo la sua sostituzione per qualche minuto gli avversari (fino al rosso di Peccarisi) hanno preso il controllo della fase nevralgica del gioco. Che dire degli attaccanti? Che almeno in casa con loro due si parte già dall’1-0… il reparto offensivo è davvero quello in cui il Novara non ha proprio rivali in questo girone…
Il migliore in campo di ieri pomeriggio è stato però di gran lunga il tifoso del Pordenone che ha sfidato il freddo ed una classifica… da brividi… per dare un attestato, originale ed autentico, della propria passione. E’ un piccolo fotogramma da difendere con orgoglio del calcio che vogliamo e che coloro che reggono la stanza dei bottoni vorrebbero distruggere, mortificando la serie C con orari assurdi per poi sentirsi legittimati di introdurre un campionato pieno di squadre B dei club di vertice.
La trasferta di Arezzo è un grande esame di maturità per questo Novara che a Sassari e Vicenza aveva fallito l’approccio con impegni dal livello di difficoltà simile. Questa volta non avremo il fattore campo dalla nostra come a Meda o a Monza ed il terreno di gioco, stando alle dichiarazioni di Capuano, si presenta in condizioni non certo favorevoli. Eppoi i toscani hanno inserito in rosa anche alcuni elementi di buon livello per la categoria, portiere Benassi in primis. Ho letto un’intervista di un giornalista toscano che diceva che la caratteristica dell’Arezzo è quella di saper fare giocare male tutte le avversarie. Ci adatteremo. L’importante però è farlo senza mollare nemmeno di un centimetro. Dal 31 agosto ad oggi questo gruppo è cresciuto giorno per giorno. Ad Arezzo dovremo dimostrare di aver fatto un ulteriore passo in avanti rispetto agli errori ed alla superficialità del “Vanni Sanna” e del “Menti”… Forza Novara sempre!!!
Ps: prendetela solo come una battuta perché tale vuole essere… ma ad Arezzo, più che da tutte le altre parti d’Italia, ci dovrebbero accogliere con gli onori del caso… Senza il ricorso vinto dall’avvocato Di Cintio in quel crudele (per noi) 11 agosto… ora la pur gloriosa compagine amaranto non giocherebbe in Lega Pro…
Massimo Barbero
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