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L'editoriale Azzurro
domenica 07 dicembre 2014 - 09:45
di Massimo Barbero
Questa è la vittoria più bella tra le 9 sinora conquistate. Perché per la prima volta siamo riusciti ad andare anche controvento. A correggere l’andamento di un match che aveva visto i nostri avversari giocare decisamente meglio di noi nei primi 45 minuti. A ribaltare i rapporti di forza sul campo grazie all’inserimento di un uomo (Gustavo) della nostra (teoricamente) ricca panchina.
Sin troppo scontato fare ironia sul Novara che tre anni dopo l’impresa di San Siro va a soffrire sul campo della Giana Erminio… In realtà ciascuna epoca calcistica ha riscontri tecnici diversi ed ogni partita ha la sua storia. Nel 2004 il Sassuolo esultava per una salvezza ai play out di C2 sul terreno della Pro Vercelli. Dieci anni dopo si morde le mani per un 2-2 sul campo della pur spettacolare Roma di Garcia.
La Giana Erminio di Albè ha valori tecnici, tattici ed agonistici di assoluto rispetto per la categoria. Tra i dilettanti si nascondono centinaia di Moreno Torricelli sparsi per la penisola che rispetto a tanti primattori delle serie superiori spesso hanno soltanto un abile procuratore in meno. Ed il Novara sceso in campo a Monza era privo (oltre agli infortunati di lungo corso) di Martinelli-Freddi-Bergamelli nonché di Garufo-Faragò-Buzzegoli-Garofalo… insomma dell’intero reparto difensivo titolare del mese di settembre… e di quasi tutto il centrocampo base dell’epoca in cui giocavamo a quattro…
L’altro venerdì sera dopo l’1-0 con il Mantova Toscano aveva dichiarato: “Ad inizio settimana penseremo a nuove soluzioni difensive che al momento non ci sono…”. Chissà quando è maturata l’idea Galassi. Se nel week end di relax trascorso finalmente in famiglia. O se nell’allenamento di lunedì quando (per l’assenza di Vicari) il giovane reggiano era stato impiegato come centrale in un tentativo di difesa a 4. In un caso o nell’altro complimenti ad entrambi. Al mister per una scelta coraggiosa e vincente. Ed al ragazzo che non ha mai avuto una vera e propria chance di far vedere quello che vale con la maglia del Novara. Ha senso andare a scovare i Parravicini (con sostanzioso triennale ancora in essere) o i Radakovic quando non si ha nemmeno la pazienza di testare il materiale umano che si ha già a propria disposizione? In questo senso Teti e Toscano stanno dimostrando di saper operare in maniera decisamente più saggia dei loro predecessori, seppure in un contesto tecnico di livello inferiore. Non era logico andare in giro a prendere altra gente (gli svincolati che qualcuno invocava a fine settembre…) senza dare prima una chance effettiva ai vari Bianchi, Galassi e magari presto Peverelli…
Ma andiamo ad analizzare la gara di ieri, senza perdere il filo del discorso. La Giana ha sofferto una sorta di complesso di inferiorità solo per i primi 5 minuti (scarsi) nei quali i difensori brianzoli apparivano un po’ tremanti all’incedere di Gonzalez e c. Poi ha preso il comando delle operazioni. Ha scelto di sfruttare la nostra presunta debolezza sul versante destro difensivo con i martellanti inserimenti di Spiranelli e dell’ottimo terzino Solerio che hanno sfidato spesso in superiorità numerica Dickmann. In mezzo al campo la squadra di casa ha fatto il bello ed il cattivo tempo per circa 45 minuti nei quali la supremazia della compagine di Albè nel possesso palla era evidente. Troppo “timidi” i nostri centrocampisti per opporre qualcosa di valido al dinamismo dei locali. Per fortuna là davanti avevamo un Evacuo sempre abile a lottare su ogni pallone ed a guadagnare qualche punizione preziosa per farci rifiatare. A centrocampo non c’è stata partita, ma il nostro pacchetto arretrato ha retto bene costringendo Perna e compagni a tentare il tiro solo con soluzioni da fuori area. E così siamo arrivati all’intervallo senza danni e senza nemmeno vere e proprie occasioni lasciate alla supremazia lombarda.
Sin dalla mezzora del primo tempo Toscano aveva in mente la mossa giusta: l’inserimento di Gustavo che ha ribaltato i rapporti di forza nella fase nevralgica del gioco. Il brasiliano è apparso trasformato rispetto al giocatore narciso ed un po’ abulico che avevamo visto contro Torres e Bassano ad inizio ottobre. Non solo ha propiziato le due reti azzurre, ma è apparso convinto e rabbioso nell’andare a pressare i portatori di palla avversari. La Giana in svantaggio ha finito inevitabilmente con l’allungarsi e negli spazi Gonzalez è diventato semplicemente devastante. Ha portato a spasso i difensori di Albè con accelerazioni micidiali confermando di essere tornato il Pablo che tutti conoscevamo. Nei primi 30 minuti del secondo tempo il Novara ha legittimato la vittoria con una serie di occasioni che avrebbero potuto chiudere i conti ben prima del 95’, anche alla luce di una supremazia fisica indiscussa nella ripresa.
Poi ci siamo complicati la vita con la solita serie di errori che non ci consentono mai di concludere una gara esterna senza reti al passivo (non ci capita dal 25 aprile a Pescara….). Sul gol di Biraghi ho il forte sospetto di un fuorigioco, ma già in precedenza (vero Miglietta?) avevamo concesso qualche opportunità davvero ghiotta ai giocatori di Gorgonzola. E così abbiamo vissuto il lungo recupero in apnea perché il 2-2 (risultato molto gettonato nel sabato calcistico) a quel punto sarebbe stato una beffa colossale.
E’ stato bello soffrire con i malati di fede azzurra, vederli esultare come dei matti dopo i gol di Gonzalez e Vicari… assieme a tutta la squadra che è volata sotto la curva per un grande abbraccio collettivo. E’ stato bello vedere il volto del presidente De Salvo illuminarsi dopo un intervallo di pensieri, non tutti positivi. Dopo un anno terribile il Novara è rinato. Nello spirito, nella voglia di esserci, di partecipare. Non so se basterà per tornare dove ci compete, ma di certo le basi per una risalita sono state create. In pochi mesi.
L’anno scorso gli immancabili “adulatori” giustificavano i clamorosi flop di certi protagonisti azzurri con la frase scontata: “non gioca mai… non si può pretendere che sia in palla quando entra…”. Ed invece quest’anno sta accadendo l’esatto contrario. La panchina rigenera e non solo i giovani. E’ successo ad Evacuo, Gonzalez, Vicari, Manconi, Gustavo… tutti riemersi da un periodo di minore impiego più carichi e motivati di prima. E’ il segnale che tutti remano dalla stessa parte. E che in settimana si lavora bene. Uno sforzo collettivo che spero darà i suoi frutti nel girone di ritorno, nella breve primavera che deciderà il campionato quando gli acciacchi di oggi potrebbero essere l’anticamera di una condizione migliore rispetto a quella delle avversarie partite a mille.
Ieri sera mi sono messo a guardare un po’ di numeri. Dopo 16 gare abbiamo 31 punti, appena 5 in meno della famosa stagione 2009-10 quando eravamo partiti forte, senza perdere mai. Se scomponiamo il nostro campionato in due parti notiamo che c’è una differenza di 11 punti conquistati tra le prime 8 giornate (10 punti all’attivo) e le successive 8 (21 punti su 24). Con 31 punti nel girone B saremmo probabilmente in vetta. Da noi invece le avversarie continuano a correre forte, anche perché forse il gap con le squadre di fondo classifica è più evidente che altrove. Sarà dura, durissima… Ma l’importante è non mollare mai… e non smettere nemmeno per un istante di crederci…. Le partite (ed i campionati) si possono ribaltare anche nella seconda parte… l’abbiamo visto proprio ieri… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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