L'editoriale Azzurro
domenica 23 novembre 2014 - 11:08
a firma di Massimo Barbero
Sul 3-0 sembrava tutto sin troppo facile per noi, quasi già scritto… Ed invece lo scivolone, la distrazione fatale sono sempre dietro l’angolo. D’accordo, l’Albinoleffe non è mai davvero rientrato in partita. Però se Tozzo non avesse compiuto una gran parata su quella punizione di Geroni… una sfida in ghiaccio dopo 38 minuti si sarebbe clamorosamente riaperta… con brividi e patemi d’animo annessi…
Ecco il rischio maggiore per noi in questo campionato è quello di dare tutto per scontato. Esattamente come è avvenuto ieri sul 3-0… Non a caso le nostre due sconfitte più brutte sono arrivate all’indomani di due luccicanti 4-0 casalinghi, al cospetto di altrettante grandi. E’ un pericolo che deriva dal fatto che quest’anno la supremazia del nostro attacco su molte difese avversarie è persin più marcata di quanto non risultasse in quell’esaltante cavalcata del campionato 2009-10. Allora ogni vittoria ce l’eravamo dovuta sudare. Soltanto con il Lecco nel girone d’andata (3-0 dopo il primo tempo) ci eravamo imposti senza patemi di alcun genere. In quasi tutte le altre gare avevamo dimostrato di essere più forti dei nostri avversari, ma il risultato era rimasto in bilico, più o meno sempre, fino alla fine, con margini di uno-due gol di scarto. Paradossalmente avevamo faticato molto di meno in certe partite dei primi mesi del successivo campionato di B, quando ci riusciva tutto facile. Un equilibrio che in Lega Pro ci faceva tener alta la soglia dell’attenzione, che ci aiutava nel mantenere sempre una spietata concentrazione, al di là degli innegabili valori morali del gruppo.
Adesso è diverso, questo campionato è decisamente meno livellato di quello di cinque anni fa. Ed in alcuni momenti il Novara sembra davvero di un’altra categoria. L’Albinoleffe è una formazione da bassifondi, d’accordo. Ma a Pavia, tanto per fare un esempio, aveva resistito in 10 sull’1-1 praticamente fino al novantesimo. Ma pensare di essere superiori a tutti quanti è l’anticamera di inevitabili delusioni. Perché il calcio è spietato e nessuno può permettersi di mollare il piede dall’acceleratore, nemmeno per un istante. Perché ci sono gli avversari (vedi Real Vicenza) e non tutti sono complessivamente modesti come questo Albinoleffe. Perché a volte le partite possono cominciare in salita (vedi Real Vicenza) e bisogna avere testa e palle per riuscire a capovolgerle. Perché abbiamo delle carenze difensive e strutturali che non ci permettono di rifiatare mai. Non possiamo addormentare le partite perché rischiamo di addormentarci in campo. Come è successo sul 3-0.
Nel pregara Bonazzi aveva insistito su una cosa: vietato prendere un gol immediatamente come è successo a Venezia… se no può diventare dura per noi… Stavolta, invece, i seriani hanno fatto addirittura di peggio… 2 reti al passivo in soli 9 minuti… in pratica ai primi due affondi del Novara. Il doppio svantaggio appariva già una montagna impossibile da scalare per una compagine finora capace di andare in gol con il solo Momentè (ieri assente). Il secondo tecnico stagionale dell’Albinoleffe aveva schierato i suoi con un classico 4-4-2. Forse voleva limitare il presumibile strapotere di Dickmann e Garofalo piazzando su di loro due esterni da tenere d’occhio come Corradi e Salvi. Però la squadra della Val Seriana ha proposto un centrocampo davvero troppo leggero (con il diciassettenne Nichetti gioiellino da mettere in mostra) per competere con noi. Ed i difensori ospiti sono parsi in costante imbarazzo di fronte ad un Gonzalez devastante ed ad un Evacuo onnipresente. Ogni volta che attaccavamo facevamo gol. O quantomeno creavamo un pericolo importante come in occasione della parata di Offredi su colpo di testa di Gonzalez quando il punteggio era ancora sul 2-0.
Dopo il tris di Pablo abbiamo pensato tutti che la quinta vittoria nelle ultime sei gare fosse ormai in cassaforte. E ci siamo rilassati (in campo) in maniera pericolosa. Sul gol di Salvi Garofalo ha commesso un’incertezza fatale. Ma eravamo davvero piazzati male, non c’era nessuno in grado di rimediare all’errore tecnico del nostro esterno. E la rete dei blucelesti era stata quasi “annunciata” da un’altra serie di pasticci in fase di disimpegno da parte dei nostri difensori.
Il 3-1 ci ha tolto la tranquillità. Non abbiamo potuto giocare la ripresa in maniera sbarazzina come era successo con il Como perché sapevamo che un episodio avrebbe potuto riaprire la gara in maniera clamorosa, da un momento all’altro. E d’altro canto l’Albinoleffe è stato ben attento a non scoprirsi mai in maniera eccessiva, esponendosi in maniera suicida al nostro contropiede. Non a caso l’azione del quarto gol è giunta in pieno recupero, nell’unica situazione in cui i nostri avversari si sono davvero gettati in avanti, senza remore residue. Per contro i bergamaschi sembravano in grado di rendersi pericolosi solo su situazioni da palla inattiva. Tozzo ha compiuto una bella parata sulla punizione di Geroni e per il resto abbiamo trattenuto il fiato solo in occasione di qualche calcio piazzato. Il secondo tempo è stato oggettivamente bruttino, ma quello che contava era portare a casa la vittoria senza altri patemi e l’abbiamo fatto. C’è un altro dato statistico su cui riflettere: non abbiamo avuto nemmeno un giocatore ammonito (soltanto Beye ha sfiorato il giallo dopo pochi secondi) e questo è un’altra eloquente conferma del fatto che abbiamo vinto giocando in punta di piedi.
Toscano è stato impeccabile nell’ascoltare i suggerimenti che il pur brutto secondo tempo di Vicenza ci aveva dato. La formazione iniziale era proprio quella che avevamo auspicato dopo lo scivolone del “Menti”, con la sola eccezione di Pesce, inizialmente in panchina dopo una settimana di influenza. Ed in effetti Pablo ha confermato di essere in condizioni eccellenti, Garofalo ha ribadito di essere un lusso per questa categoria. E Miglietta (in attesa di Buzzegoli) rappresenta comunque un giocatore importante in un centrocampo che non può reggersi sempre e solo sui giovani. Il recupero dell’ex ternano consentirà a Pesce di giocare nella posizione prediletta. In quella da mezzala sinistra che gli consente di sfruttare gli inserimenti nei quali può essere determinante. Come nel 2012-13 quando aveva accanto il miglior Buzzegoli.
Sarà fondamentale, alla lunga, riuscire a sfruttare tutto il potenziale offensivo che ha questo Novara. E non disperdere le motivazioni di coloro che vanno attualmente in panchina o in tribuna per riaverli carichi al momento giusto. A costo di cedere qualcuno a gennaio. Ci sarà bisogno di tutti e tutti potranno diventare determinanti in una maratona lunga 38 partite. In fondo nelle prime gare a stare fuori era stato un certo Felice Evacuo…
Ora dimentichiamo in fretta questo 4-1 e pensiamo al Mantova, un avversario di ben altro spessore rispetto all’Albinoleffe. I virgiliani dopo un inizio da brividi si sono decisamente assestati. Dai primi di ottobre in poi hanno perso solo a Bassano e peraltro anche lì erano passati per primi in vantaggio. Dunque un bagno di umiltà doveroso in vista di venerdì sera… per evitare altre brusche cadute come all’indomani degli altri due poker casalinghi.. Tutti allo stadio, a dispetto di un orario di inizio (le 19.30 del venerdì sera) che solo le menti eccelse ed illuminate che hanno varato la Lega Pro spezzatino potevano partorire… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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