La tifocronaca di U.Venezia-Novara
martedì 21 ottobre 2014 - 10:34
Consueta rubrica a cura di Alessio Farinelli
Armato di gran voglia e tempo decido di affrontare, dopo tanto tempo, un’altra trasferta:direzione Venezia. Potrei definirla come trasferta "zero" poiché è la prima volta che sono accreditato come fotografo a bordo campo, un’esperienza del tutto nuova ma che mi offre un punto d’osservazione privilegiato verso le due curve. La Curva Sud, casa degli ultras lagunari fatica a riempirsi, gli ultimi arrivano in concomitanza con il fischio d’inizio e a conti fatti sono circa 150/200 pronti a sostenere la propria squadra. In balaustra campeggia lo striscione Curva Sud, il gruppo principale degli ultras arancio verdi, ai cui lati si trovano drappi degli altri gruppi come ad esempio “Le ragazze della Curva Sud”. Gli ultras di casa arrivano da una settimana culminata nell’incontro con Ds e Dg. Il tema dell’incontro lo evinco dalla loro fanzine: si chiede il rispetto per una piazza stanca di continue promesse mai mantenute e chiarimenti sul campionato appena iniziato. Volgendo lo sguardo alla curva ospite è più che discreta la presenza novarese. Sono circa 150 gli azzurri arrivati in laguna, chi con mezzi propri chi con i classici pullman organizzati. Passando in rassegna le pezze esposte posso affermare con certezza, anche per conoscenza diretta, che tutti i gruppi della Curva Nord Novara sono presenti poiché tesserati, una scelta dettata dal fatto di non voler lasciare mai la squadra sola. Sono quindi presenti: Sezione, Vecchio Stampo; Gruppo Bardolino e Zoo oltre che lo striscione Curva Nord Novara.
L’ingresso dei 22 in campo è salutato da entrambe le curve con cori e bandiere al vento, una bella cornice fornita dagli ultras. Nel primo tempo mi metto sotto la curva Sud che, partita a razzo, non smette per un secondo di incitare i propri colori, sia chiaro solo i colori non i giocatori che indossano la maglia arancio verde. Il lanciacori spalle al campo dirige l’orchestra spaziando dai cori di sostegno alla maglia a quelli contro repressione e tessera del tifoso,ricordando la difficile scelta fatta dai veneziani di non tesserarsi,un modo per dire no al calcio moderno.
Anche la curva ospite si sa far sentire, compatti e colorati cercano di spingere la propria squadra verso la vittoria, sono più di 300 giorni che questa manca lontana dalle mura amiche. Due bandieroni fanno da contorno ai novaresi rendendo bello alla vista il settore ospite. Lo sforzo profuso dagli ultras di casa sugli spalti non è ripagato dai propri giocatori, infatti, è il Novara a passare in vantaggio a metà del primo tempo. Settore ospite che esplode per una rete molto importante nell’economia della gara. Assorbito il colpo, gli ultras di casa tornano a tifare più forte di prima e quando la voce inizia a scemare ci pensa il battimani ad assicurare continuo sostegno alla squadra. Terminato il primo tempo, decido di spostarmi anche per poter degnamente fotografare la curva di casa poiché l’architettura dello stadio non permette foto decenti a distanza ravvicinata. Il calo di voce patito da entrambe le curve è sintomo che nel primo tempo si è speso molto a sostegno della propria causa, preso fiato entrambe le curve tornano a sostenere i propri colori. Il canovaccio della partita è sempre lo stesso, squadre che non riescono ad affondare il colpo decisivo e risultato che vede sempre il Novara avanti nella contesa. I padroni di casa cercano di spronare i propri giocatori in campo ma questi paiono non comprendere il messaggio anzi, è il Novara a firmare il raddoppio con Gonzalez lesto a battere il portiere avversario. Opposte reazioni nelle due curve: i novaresi carichi a mille esultano a più non posso mentre gli ultras di casa esprimono tutta la loro indignazione verso il proprio allenatore esponendo uno striscione molto eloquente “Dal Canto Vattene” recitano i due drappi apparsi in gradinata. Gli ultimi minuti della gara scorrono veloci accompagnati dalla festa degli ultras azzurri che sull’onda dell’entusiasmo riescono a coinvolgere la quasi totalità del settore ottenendo buoni risultati. Sulla sponda opposta è la goliardia a farla da padrone; si salta e si fa festa inneggiando all’Europa, un modo efficace per lanciare un messaggio alla proprietà rea di aver illuso, finora le promesse fatte. Il calcio di rigore accordato ai padroni di casa fa si che il risultato finale sia di 1-2 per la gioia dei novaresi che terminata la partita chiamano a gran voce i propri giocatori per festeggiare la vittoria ritrovata. Diversa, come logico che sia, la reazione dei veneziani che spalle al campo accompagnano la battuta del rigore. A fine gara escono di fretta per cercare un colloquio con la squadra, almeno questo mi è parso di vedere. Bella la prova degli ultras di casa,come scritto nella loro fanzine fino al 90’ continuano a sostenere i propri colori nonostante la sconfitta in campo. Colorati e compatti fanno sventolare due bei bandieroni nel corso della gara rendendo viva la curva anche dal punto di vista cromatico.
Buona la presenza novarese con ultras al seguito,che non fanno mai mancare il proprio apporto alla squadra dando colore e calore nel corso della partita.
Alessio Farinelli |