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Ciao Carlone!
mercoledė 15 ottobre 2014 - 12:43
Un grandissimo Cuore Azzurro č volato Lassų
Quando il telefono vibra di prima mattina… di solito non sono mai belle notizie…
Oggi non erano nemmeno le 7.30 quando la supertifosa Monica mi ha avvertito che il cuore di uno dei più grandi cuori azzurri di sempre aveva appena cessato di battere. E’ morto improvvisamente Carlo Afferni, per tutti “Il Carlone”.
Potrei riempire pagine intere con i ricordi di una passione azzurra autentica e genuina. Comincio dal fondo… da una scena capitata solo due settimane fa… Sono a cena con i miei genitori dall’amico Alberto, al Triathlon e mi si avvicina un bambino… Aveva lasciato per un attimo la compagnia rassicurante di papà e mamma per venirmi a urlare “Forza Novara!!!”. Era le parole che facevano felice il nonno, appunto il mitico “Carlone”.
Non può considerarsi vero tifoso del Novara chi non ricordi il suo proverbiale attacco allo stadio: “Arbitro disonesto….”. Era il suo modo per ribellarsi di fronte alle ingiustizie. Amava così tanto i colori azzurri da non poter accettare anche solo l’idea di un sopruso alla squadra per cui Lui avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Allo stadio c’era sempre, in ogni categoria ed in qualsiasi condizione di tempo o di classifica. C’era quando eravamo sul fondo della C2. Ma non c’era la sera della promozione in A… Per accontentare l’inseparabile moglie (potenza delle donne…) aveva da tempo prenotato una vacanza al mare… E così nel tardo pomeriggio del 12 giugno 2011 aveva vagato per bar, ristoranti e stabilimenti balneari fino a trovare un posto che gli assicurasse la visione in diretta di Novara-Padova anche in quella località così lontana da casa. Ed il giorno dopo era rientrato in aereo sfoggiando orgoglioso la sua maglietta azzurra e dicendo a tutti gli altri passeggeri: “Ha visto? Il Novara è andato in serie A…”.
Leggende narrano che quell’estate avrebbe cercato e trovato il numero di Bertani. E gli avrebbe pure telefonato per tentare di convincerlo a rimanere. Stridente il contrasto tra la visione della vita di un tifoso puro che per una vittoria azzurra avrebbe accettato anche di digiunare per una settimana… ed un professionista di buon livello… che, stando alle decisioni della giustizia sportiva, si sarebbe macchiato di quello che, nell’ottica di un supporter, di qualsiasi fede e/o latitudine, è indubbiamente il “crimine” meno tollerabile.
Il “Carlone” c’era sempre…. tanto che mi pare assurdo pensare che possa non esserci più. Sin dai primi anni ottanta (quando ho cominciato a seguire il Novara) lo ricordo ad ogni partita casalinga degli azzurri. E, per lungo tempo, presente in tutte le trasferte organizzate in pullman da “Fedelissimi” e “Forza Azzurri”. E quando giocavamo lontano da Viale Kennedy si aggrappava alla radio… Nei campionati di “monopolio” era talmente preoccupato che ci fossi sempre nelle partite fuori casa… che mi preparava uno specchietto ad inizio campionato… con località, distanze e mezzo consigliabile di trasporto. Raffaella mi ha raccontato che in occasione di Monza-Novara girava all’infinito la rotellina della radio alla ricerca della stazione che trasmettesse la diretta integrale della partita.
Una delle ultime volte che l’’ho incrociato in città… era la mattina del 7 giugno… La doppietta di Pavoletti aveva appena cancellato le nostre ultime speranze di “farla franca”, nonostante tutto, come a Voghera, Fiorenzuola o Como… Il suo volto era segnato dalla delusione, come il mio. Per una volta non ci siamo nemmeno parlati. Non avevamo più nemmeno un appiglio (azzurro) a cui aggrapparci. Il suo viso sofferente era la testimonianza più fedele di una passione che l’ha accompagnato fino agli ultimi istanti di vita.
Alla moglie, alla figlia Raffaella ed ai parenti tutti vada l’abbraccio sincero del popolo azzurro. Riposa in pace Carlo… Ti prometto che un giorno torneremo in serie A… e quella notte gioirai da lontano… Proprio come la sera del 12 giugno 2011… A Te è dedicato un stavolta mesto, ma mai così sentito… Forza Novara sempre!!!
Il funerale si svolgerà VENERDI' 17 OTTOBRE alle ore 10:30 nella Chiesa della Madonna Pellegrina a Novara.
Massimo Barbero
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