L'editoriale Azzurro
giovedė 11 settembre 2014 - 12:53
consueto appuntamento a cura di Massimo Barbero
All’indomani del derby resta l’amaro in bocca per una grande occasione perduta… Il pareggio ad Alessandria di per sé è certamente un buon risultato, ma la “messe” di occasioni sciupate nei primi venti minuti dalla ripresa (quando c’era una sola squadra in campo) non può farci accettare serenamente il verdetto del campo.
Come a Monza, più che a Monza, abbiamo sbagliato troppo davanti alla porta avversaria. Come a Monza, più che a Monza, ci siamo imbattuti in un arbitro che non vedeva l’ora di fischiare qualcosa contro il Novara. Come a Monza abbiamo preso un gol evitabile a squadra schierata. Rispetto a Monza, però, abbiamo saputo sfoderare umiltà e carattere quando c’è stato da difendere un 1-1 comunque prezioso. Rispetto a Monza abbiamo avuto in più un Pablo Gonzalez semplicemente strepitoso che ha dato l’esempio ai compagni di reparto con il pressing insistito nei minuti iniziali e che ha rappresentato un’autentica spina nel fianco per la difesa dei grigi nel corso del secondo tempo. Rispetto a Monza abbiamo avuto anche dalla nostra qualche episodio favorevole: vedi il rigore parato da Tozzo sullo 0-0 e la traversa di Rantier sull’1-1.
L’Alessandria ha giocato meglio di noi nei 20-30 minuti iniziali quando la squadra di D’Angelo ci ha aggredito in ogni zona del campo. Alla lunga però è emersa la maggiore qualità degli uomini di Toscano che, fino all’espulsione di Miglietta, hanno dominato in lungo ed in largo contro un avversario sbilanciato.
E’ stato un bel derby, parzialmente rovinato da un arbitro che in occasione del secondo cartellino giallo a Miglietta ha sconfessato il metro di giudizio adottato per tutta la sfida. Piccinini ha diretto all’inglese. In tutti i 97’ di partita ha ammonito un solo giocatore per un intervento scorretto “normale”: Bergamelli alla mezzora della ripresa. Gli altri cartellini sono arrivati per il fallo da rigore in area (Pesce) e per il parapiglia dopo l’assegnazione del penalty. Su queste basi la seconda ammonizione a Miglietta è apparsa davvero troppo severa ed ha condizionato il finale di partita.
Non sono d’accordo con chi pensa che questa trasferta fosse più “difficile” di tante altre che andremo ad affrontare. Per il nostro modo di giocare risulteranno ben più impegnative le partite contro le numerose Feralpi Salò del girone che pensano solo a distruggere il nostro gioco ed a cavare qualcosa dalle inevitabili palle inattive. L’Alessandria ci ha affrontato a viso aperto, senza calcoli o ostruzionismi. I grigi hanno qualche elemento di categoria superiore (vedi il portiere Nordi), ma nel complesso hanno una rosa non ancora all’altezza della nostra dal punto di vista meramente tecnico.
Ci rinfranca il fatto di aver ritrovato un Gonzalez che quando gioca così può essere un esempio per i compagni di reparto più giovani ed un trascinatore per tutta la squadra. Vietatissimo anche soltanto pensare di cedere, in questa fase della stagione, un giocatore del genere alla società cara a Bedin… E Tozzo ha risposto da par suo a chi, vittima della “sindrome da Brichetto”, lo criticava prima ancora di averlo visto all’opera. Un altro aspetto positivo è che la squadra sembra aver abbandonato certi atteggiamenti deleteri della passata stagione. Sull’1-1 tutti e dieci gli uomini rimasti in campo hanno stretto i denti, senza sceneggiate alla “Mario Merola” tipiche di alcuni elementi passati (buon per loro) in categoria superiore.
Due parole sui nostri giovani. In primavera molti sbraitavano all’idea di una possibile cessione dei vari Montipò, Vicari, Faragò o Manconi. Adesso c’è già chi li ritiene non all’altezza di una Lega Pro di vertice. Coerenza per favore! In realtà nel percorso di crescita di un calciatore c’è sempre una fase di naturale assestamento. Dopo la stagione dell’esplosione, quando nessuno si aspetta nulla, bisogna fare i conti con il momento delle conferme, quando ci si attende un ulteriore salto di qualità che non sempre arriva subito perché cambiano ritmi di lavoro, responsabilità, ordini del mister. Un po’ di pazienza … E di fiducia anche nei confronti degli altri ragazzi che provengono dalla Primavera di Gattuso. Affronteremo avversari che schiereranno anche ragazzi del ’95 e del ’96. Che talvolta arrivano da società che lo scorso anno si sono classificate ben alle spalle dei nostri “azzurrini” nel campionato nazionale.
Ad esempio la Cremonese che sfideremo domenica… nelle prime due giornate di campionato aveva schierato un portiere classe 1996 che l’anno scorso militava nella “Berretti” grigiorossa. Sì, proprio la Cremonese che qualche anno fa andava a cercare i vari Morfeo, Riganò, Zauli, Colucci… La partita contro la truppa di Montorfano cade a pennello per riportare allo stadio anche un po’ di indecisi… L’orario, il blasone ed il seguito degli avversari, il clima… c’è tutto per rivedere al “Piola” qualcuno in più rispetto agli oltre 2000 grandi innamorati che non hanno mollato nemmeno in quest’estate terribile… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |