L'editoriale di ferragosto
venerdė 15 agosto 2014 - 11:08
a cura di Massimo Barbero
L’editoriale della domenica per una volta viene anticipato di 48 ore e si manifesta quale editoriale di Ferragosto. E ciò per una serie di ragioni che vado ad elencare in ordine sparso:
- domenica non andrò a Latina (l’ultima gara ufficiale che ho saltato risale al novembre 2011, Tim Cup a Catania):
- il Ferragosto me l’hanno comunque già rovinato i vari Manniello, Abodi, Foti (Lillo), Tesoro e compagnia cantante;
- forse 48 ore in più di riflessione riusciranno a convincere anche i più restii (in primis gli amici di Castellammare ed il presidente Abodi…) circa la piena fondatezza di quello che sto per scrivere che pure mi sembra di palese chiarezza.
Per non risultare oltremodo noioso dividerò la lunga dissertazione in separati capitoli.
L’Ordinanza del Collegio di Garanzia del Coni: non serve scomodare i miei studi più autorevoli (Manniello ed Improta possono competere con Carnevali e Trimarchi?) per decifrare ciò mi pare inattaccabile.
L’Ordinanza di lunedì scorso ha stabilito una serie di cose:
- ha accolto gli argomenti della ricorrente Novara precedentemente ammessa al giudizio proprio come parte danneggiata dalla delibera impugnata (il ricorso di una terza estranea sarebbe stato dichiarato inammissibile in partenza);
- ha ordinato alla Federcalcio di integrare l’organico ripristinando la B a 22 squadre, inserendo la squadra più meritevole (non a caso dice “da 20 a 22” dunque non ci può essere parametro diverso dalla classifica);
- ha chiarito NON si verte in materia di ripescaggio e dunque nell’integrare l’organico “sulla base dei principi sopra indicati” NON si dovrà tener conto dei criteri e delle preclusioni di cui al comunicato ufficiale n. 171/A (quello che sanciva tra l’altro il famigerato divieto parziale di ripescaggio per club sanzionati per illeciti nelle ultime due stagioni).
Dunque di colpo l’avvocato Di Cintio ha spazzato via le due delibere federali che ostavano alla riammissione/ripescaggio del Novara: quella di cui al C.U. n.170/A (niente ripescaggio in B se ci sono almeno 20 squadre iscritte) e quella di cui al C.U. 171/A (niente ripescaggio per club sanzionati per illeciti).
Una vittoria tanto schiacciante che ha portato la “Gazzetta dello Sport” (ovvero un quotidiano non certo allineato al Novara in questa battaglia sportivo-legale) a pubblicare sin dal giorno dopo in prima pagina la notizia della nostra certa riammissione in B.
Una vittoria indirettamente riconosciuta anche dall’avvocato Chiacchio (che assiste la Juve Stabia) in un’ intervista rilasciata dopo l’udienza del 4 agosto. In quell’occasione aveva detto che se il Novara avesse vinto entrambi i ricorsi presentati al Collegio di Garanzia avrebbe meritato il posto in B senza più alcuna contestazione. E così in pratica è stato. Il Novara ha vinto il ricorso avverso la delibera di cui di cui al C.U. n. 170/A (niente ripescaggio in B se ci sono almeno 20 squadre). Ed il Collegio ha dichiarato il “non luogo a procedere” circa il ricorso avverso il diniego ai sensi della delibera di cui al C.U. 171/A (niente ripescaggio per club sanzionati per illeciti) perché è cessato l’oggetto del contendere in quanto non si deve più operare un ripescaggio e quella norma non può essere applicata. Paradossalmente se il Consiglio Federale dovesse ostinarsi a negare al Novara il posto in B si dovrebbe tornare dinanzi al Collegio di Garanzia per discutere il ricorso nemmeno trattato perché superato dalle altre pronunce (a noi favorevoli) dello stesso organo.
La classifica 2013-14: Lo so, non ho convinto gli amici stabiesi che insisteranno nel dire che il Collegio di Garanzia del Coni non ha ordinato alla Figc di riammettere proprio il Novara.
Però c’è un parametro incontrovertibile. La classifica finale 2013-14 recita Novara 44, Padova (cancellato) 41, Reggina 28, Juve Stabia 19. Perché mi aggrappo alla classifica finale dello scorso campionato? Perché è il criterio che è SEMPRE stato utilizzato quando sono state rimpiazzate delle squadre di B in casi analoghi. Almeno nei campionati a girone unico quale è la B.
Si è SEMPRE andati a cercare la migliore delle retrocesse, innanzitutto quella che aveva perso i play out: il Bari nel 2004, il Vicenza nel 2005, l’Avellino quartultimo ma senza play out per distacco in classifica) nel 2008, la Triestina nel 2010, il Vicenza nel 2012.
Adesso interverranno gli amici di Lecce (o di Bolzano): “Anche noi avremmo quantomeno gli stessi diritti sportivi del Novara… perché abbiamo perso la finale play off…”.
In parte è vero. Ma la società cancellata (il Siena) apparteneva allo scorso campionato di B non a quello di prima divisione. Se, per capirci, avesse rinunciato a finire la stagione (o se avesse schierato una squadra di ragazzini in linea con le proprie possibilità) il Novara si sarebbe salvato già sul campo.
Il discorso sarebbe diverso se il posto fosse stato lasciato vuoto da una delle 4 neopromosse dalla prima divisione. Allora sì che la perdente dei play off dello stesso girone avrebbe diritto di essere riammessa perché migliore “danneggiata”.
Faccio un esempio forse più chiaro. Nel 2005 in B saltarono Genoa (illecito), Perugia e Salernitana. Al loro posto non fu riammesso il pur illustre Napoli che aveva perso la finale play off di C1. Bensì Vicenza, Catanzaro e Pescara (al secondo ripescaggio consecutivo!) appena retrocesse dalla B. In A invece saltarono due società che si erano appena guadagnate la massima serie. Ed il loro posto venne preso dall’Ascoli e dalla cenerentola Treviso, eliminate nei play off promozione. A discapito del nobile Bologna retrocesso in B dopo uno spareggio col Parma.
Gli altri criteri: Non valgono perché non siamo in materia di ripescaggio e tutti i punteggi di cui al comunicato 171/A vanno a cadere. In ogni caso se si abbandonasse il criterio della classifica per adottare altri parametri come pretenderebbe “pro domo sua” Lillo Foti tutta la materia diventerebbe assolutamente opinabile. Si creerebbe un precedente estremamente pericoloso perché ogni volta tutti potrebbero vantare qualcosa. Ve lo immaginate che casino tra chi rivendica il blasone più illustre, chi il maggior numero di spettatori allo stadio, chi il bacino di utenza più ampio, chi un’ingiustizia nei play out o nei play off? E vogliamo parlare della solidità economica dei club? La Reggina che oggi chiede la riammissione in B un mese fa di questi tempi era fuori persino dalla prima divisione, bocciata al primo esame della Covisoc. Ce l’ha fatta, parole di Lillo Foti, soprattutto grazie ad una generosa dilazione (15 anni) del proprio debito con il fisco.
Gli illeciti: Il Collegio di Garanzia del Coni ha stabilito un principio incontrovertibile: nel decidere la riammissione NON si dovrà tener conto dei criteri e delle preclusioni di cui al comunicato ufficiale n. 171/A (quello “salva Juve Stabia” che sanciva il divieto di ripescaggio per club sanzionati per illeciti nei campionati 2012-13 e 2013-14). Questa norma creata per i soli ripescaggi 2014 non esiste più ed è patetico e persino controproducente continuare ad evocarla.
Vogliamo ipotizzare, per assurdo, che il Consiglio Federale che sbandiererà quale nuovo C.T. (lautamente pagato) il già condannato Antonio Conte voglia comunque darsi una parvenza di moralità? Se così fosse che fa? Boccia il Novara per una penalizzazione (di 2 punti) scontata nella stagione 2012-13 (per gli illeciti del solo Bertani) per premiare la Juve Stabia che la stessa penalizzazione (2 punti) l’ha scontata nel 2011-12 e che vanta al timone un Manniello rinviato a giudizio per frode sportiva per una presunta “combine” nel derby col Sorrento? Ignora che la Reggina ha subito penalizzazioni sia nel processo di Calciopoli che in quello più recente del Calcioscommesse? Si dimentica che il Novara è stata la prima società italiana a dotarsi di un’efficace sistema di prevenzione contro la piaga internazionale delle scommesse per promuovere il Lecce che due estati fa ha subito una condanna per responsabilità diretta, ergo un illecito commesso dai suoi dirigenti? Vogliamo paragonare la nostra pur vituperata Coppa Disciplina conquistata nell’anno della retrocessione con le gazzarre di tifoseria e tesserati salentini nelle recenti finali con Carpi e Frosinone? L’inerzia delle altre società: a favore del Novara vi è poi un argomento ulteriore e mi pare dirimente. Il club di Massimo De Salvo è stato l’unico a chiedere in tempi non sospetti (e nei termini tassativi) il ripescaggio e/o la riammissione in B. Eppoi ad adire il Collegio di Garanzia per scongiurare una B a 21 squadre. Dov’erano i legali delle altre pretendenti quando il nostro Di Cintio studiava giorno e notte le carte che l’hanno portato ad una clamorosa vittoria al Coni? Un principio di logica giuridica impone, a parità di diritti, di premiare il club che ha chiesto la riammissione per tempo. A discapito di coloro che dormivano tranquilli sonni estivi…
La conclusione: se si esaminano i 5 punti precedenti con un minimo di obiettività l’unica conclusione possibile è che la sola squadra che ha diritto alla riammissione in B 2014-15 è il Novara Calcio. Qualsiasi decisione diversa suonerebbe come una severa “punizione” per aver osato impugnare una delibera federale. O peggio il frutto di alleanze politico-mafiose che con lo sport non dovrebbero avere nulla a che vedere. Il calcio ha bisogno di regole certe e queste regole portano in una sola direzione: all’obbligo di ridare al Novara quello che abbiamo perso meritatamente sul campo, ma riguadagnato altrettanto legittimamente fuori con una battaglia civile e senza clamori.
La Federcalcio: la nuova Figc ha commesso subito un grosso errore. Avrebbe dovuto risolvere la “grana serie B” entro e non oltre 24 ore dall’ordinanza del Coni in modo da consentire agli organi competenti di disporre per tempo anche gli altri ripescaggi a catena (in C, in D e via di conseguenza). Invece così ha dato il via libera a calendari (campionati giovanili compresi) che dovranno essere per forza riformati. E soprattutto, tornando alla riammissione in B, ha dato il tempo di alimentare ad arte polemiche gonfiate da persone soprattutto interessate a mettersi in mostra nella facile ribalta del web. Una decisione già nella giornata di martedì avrebbe tappato le ali a stupidaggini assortite, comunicati stampa, siti web, politici vari. Gli scontenti avrebbero potuto impugnare la decisione presso gli organi competenti, senza tante storie ed abbandonando assurde manifestazioni di piazza che non inteneriscono Strasburgo.
Abodi: di lui ho già scritto diffusamente. Ci sta che commenti negativamente una decisione non gradita (anche se il atteggiamento iniziale dichiarato era di rispettosa attesa delle pronunce degli organi di giustizia). Non ci sta però di farlo ad oltre 48 ore dalla pronuncia del Coni, guarda caso quando sono cominciate polemiche strumentali e richieste assurde da ogni parte del Sud Italia.
Eppoi… Presidente… davvero non ha capito quale squadra il Coni vi invita a riammettere? Eppure solo poche ore prima del comunicato del 13 agosto in un tweet ha dichiarato che ai fini di una riammissione conta solo la classifica…
Se fosse davvero così incerto non sarebbe stato più corretto chiedere privatamente un chiarimento interpretativo al Collegio di Garanzia senza sparate pubbliche che non servono certo ad allentare la tensione? I tifosi: ai tifosi azzurri dico di non esagerare con intemperanze anche verbali che non ci appartengono. Guai a farne una “guerra” tra Nord e Sud. Non sarebbe edificante a prescindere. Diventa antipatico se consideriamo che anche quelli di noi che sono nati al Nord hanno almeno un parente o un caro amico di altre origini.
Questa è soprattutto una lotta (non guerra) tra una società calcistica silenziosa, che rispetta le regole e che quando non le condivide agisce le sedi competenti per far valere i propri diritti ed un’altra società opportunista ed un po’ pasticciona (vedi l’intervento al Coni senza nemmeno pagare i diritti…) che pensa di potersi fare strada con le proteste di piazza, urlando ai quattro venti di avere ragione e minacciando a priori di adire i Tribunali d’Europa nel caso in cui (la classica coda di paglia…) le venisse davvero negato quello che ancora non le è stato tolto.
Ai tifosi delle altre squadre chiedo: ma volete davvero una B buttata lì di colpo, senza alcuna aspettativa, al 20 agosto? Già tremo per i destini del pur previdente (perché impegnato in questa battaglia da almeno un mese) Novara che dopo la disgraziata stagione passata si troverà a fare un mercato in pochissimi giorni… Che ne sarebbe, ad esempio, di Juve Stabia o Reggina che già sono retrocesse con largo anticipo l’anno scorso (in due hanno racimolato 47 punti complessivi esattamente come il solo Varese) quando pure avevamo potuto programmare per tempo il campionato?
Chiudo in maniera diversa dal solito… con un Buon Ferragosto a tutti, anche a chi me l’ha già irrimediabilmente rovinato. E con un auspicio… che il calcio italiano trovi, per il bene di tutti, qualche Massimo De Salvo in più e qualche Manniello in meno…
Massimo Barbero
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