L'editoriale Azzurro
domenica 06 luglio 2014 - 08:49
consueto appuntamento a cura di Massimo Barbero
Mentre altrove pensano a fidejussioni, punti di penalizzazioni in arrivo, piani di rientro con l’erario… noi almeno possiamo parlare di calcio! Non è abbastanza per ripagarci dalle delusioni di una stagione incredibile, ma è già un punto di (ri)partenza. Non so voi… ma io non rimpiango davvero quelle estati in cui il presidente di turno ci teneva a lungo sulle spine scaricando su spalle altrui il fallimento sportivo proprio con frasi del tipo “la città è fredda, le istituzioni non mi aiutano, gli imprenditori locali pensano ad altro…”.
Massimo De Salvo non ha cercato alibi. E’ ripartito subito senza personalismi. Indirettamente ha ammesso gli errori del passato recente richiamando persone legate ad un ciclo che qualcuno aveva voluto cancellare troppo presto. Sono molto contento per il ritorno di Mattia Venturini nelle cui vene scorre inevitabilmente sangue azzurro. E per quello del dottor Francese che aveva portato professionalità e risultati nello staff medico azzurro.
All’alba del 6 luglio (un mese esatto dalla mortifera doppietta di Pavoletti al “Piola”) abbiamo un organigramma ben definito. E possiamo pensare ad abbozzare qualche uomo per il 3-4-3 di Toscano. Serve innanzitutto un portiere di carisma ed esperienza per far crescere al meglio Montipò e Martinez. Una sorta di nuovo “Jimmy” Fontana, insomma, che si ponga come un fratello maggiore per i compagni di reparto. Sarà il campo a dire chi merita di giocare. L’importante è che si crei una concorrenza sana e stimolante (ricordate l’alternanza Ujkani-Fontana nell’ottobre 2010?) senza ripetere deleteri esempi del passato (vedi il polemico Micillo o un Berti non più all’altezza dal punto di vista fisico).
In difesa occorre almeno un elemento di spessore e personalità. Il contorno c’è. Vicari ha chiuso la stagione della sua esplosione comprensibilmente un po’ in affanno. Ma è un ragazzo serio e con la testa sulle spalle. Un campionato da protagonista in Lega Pro a vent’anni non è una bocciatura, anzi. Bastrini è reduce da una non-esperienza in A nel Cagliari. Ha giocato solo un tempo inutile di una partita senza storia. Ha bisogno di andare in campo con continuità e può essere l’uomo adatto a ricoprire il ruolo di centrale sinistro in una difesa a tre o anche di esterno mancino di un centrocampo a quattro. Ovviamente l’ideale sarebbe recuperare quanto prima il grande “Charlie” Ludi che garantirebbe esperienza, voglia di vincere e senso di appartenenza a tutto il gruppo.
A centrocampo ripartiamo da una certezza. Si chiama Faragò. Può appropriarsi del ruolo di bandiera che apparteneva ad un altro Paolo sbocciato nel settore giovanile azzurro e che ora ricopre la carica di segretario generale. Accanto a lui speriamo di ritrovare presto Buzzegoli che ha dimostrato più volte, nel recente passato, di avere umiltà, temperamento e doti tecniche in grado di fare la differenza anche in terza serie. Urge azzeccare un laterale destro perché onestamente non paiono riproponibili in questa veste Del Prete o Salviato.
Gli sforzi maggiori della campagna acquisti dovranno essere concentrati nella ricerca di attaccanti di valore. Perché qui bisognerà ripartire quasi da zero. Una punta che la mette fa la differenza, in qualsiasi categoria, ancor più sui campi polverosi della C. Ed il modulo di Toscano ha bisogno di esterni alti adatti al proprio credo calcistico, sempre pronti a sacrificarsi. Un uomo in grado di diventare determinante ce l’avremmo in rosa: è Manconi. Per il suo bene sarebbe meglio dimenticare, per dodici mesi, le sirene “virtuali” di mercato e buttarsi anima e corpo in un campionato che ne potrebbe garantire la maturazione completa. Le qualità tecniche non gli mancano. Ora deve imparare a soffrire.
Il resto spetta a mister Toscano… Sin dal primo giorno di ritiro dovrà capire se qualcuno di quelli che non ho volutamente nominato potrà essere “ripescato”. Se tra i protagonisti di una retrocessione incredibile c’è qualche elemento davvero animato da seria voglia di riscatto. Abbiamo sotto contratto una manciata di giocatori che rappresenterebbero un lusso in Lega Pro. Ad una condizione però: che siano loro i primi a rendersi conto di essere diventati dei calciatori di terza serie. Perché il campo ha detto quello e tutto il resto è “fuffa”. Continuare a specchiarsi nelle gesta passate ed in ricchi contratti pluriennali li porterebbe solo a reiterare il fallimento recente. Dunque… per chi vuole davvero farsi perdonare… la ricetta è una sola: tanto lavoro e cellulare (per le chiamate del procuratore) spento.
Uno dei pochi errori che imputo all’ultimo Sergio Borgo è quello di non essersi affidato (nell’era De Salvo, quando c’erano le condizioni) ad allenatori di livello ed esperienza. Più si scende di categoria… più uno staff tecnico all’altezza è in grado di fare la differenza. Perché l’equilibrio è maggiore ed i particolari diventano determinanti. Tesser ed il suo gruppo aveva trasmesso sin da subito a squadra ed ambiente una professionalità da categoria superiore che si è rivelata decisiva nell’irripetibile 2009-10. Da Toscano e dal suo staff, alla luce dei recenti trascorsi, mi aspetto la stessa cosa.
Mi rammarico per non avere mai celebrato abbastanza, nei quattro anni trascorsi, l’uomo ed il professionista Marianini. Francesco ci lascia una grande lezione di vita. Ha lottato nella stessa maniera, dal primo all’ultimo minuto, sia nei giorni belli della rincorsa alla serie A, sia nei momenti desolanti dell’ultima stagione. Ci ha messo la stessa abnegazione sia quando era titolare inamovibile, sia l’estate scorsa quando è stato messo in panchina (o in tribuna) da un frettoloso Aglietti. Un calciatore è tale (mi riapproprio del verbo “borghiano”) se sa combattere con la stessa dignità anche controvento. Chi sceglie il centrocampista toscano fa un affare.
Mi auguro che nel nuovo Novara ci sia un posto anche per Raffaele Rubino. O che quantomeno ci sia una porta aperta (anzi spalancata) per lui quando deciderà di smettere di giocare. La sua storia in azzurro è talmente intensa, tra alti e bassi, che non merita di finire con quelle impotenti lacrime versate sulla panchina di Varese.
Nonostante tutti gli errori commessi negli ultimi anni… continuo a credere che questo Novara sia ancora meglio di un calcio italiano che non avrà un presidente federale per un altro mese (e conseguentemente un C.T. per inseguire gli Europei da settembre). Che sia comunque più credibile di una realtà in cui si iscrivono da anni società “patacca”, in cui si decide in corsa di non ripescare nessuno in B (per rimediare al fatto che nel 2003 si decise dopo Ferragosto di ripescare tutti senza scontentare big!) in cui i gironi di Lega Pro vengono decisi di anno in anno a seconda di come si sveglia l’eterno Macalli con il risultato di falsare equilibri e prospettive…
Insomma, nonostante tutto, sono comunque orgoglioso di gridare in ogni angolo di Italia, più o meno calcisticamente nobile, l’immancabile… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero |