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L'editoriale Azzurro
domenica 06 aprile 2014 - 09:42
consueto appuntamento a cura di Massimo Barbero
In questa contingenza faccio mio il sempre saggio “verbo” di Dado. Bisogna crederci e non smettere mai di crederci, nemmeno per un istante. Fino a quando la matematica non avrà espresso un verdetto su questa stagione travagliata ed un po’ assurda. Due anni fa l’Empoli di Aglietti si è salvato rimontando due gol al Vicenza nella seconda metà del secondo tempo della gara di ritorno dei play out... Due anni prima il Padova aveva scongiurato l’immediato ritorno in C andando ad espugnare il campo della Triestina dopo aver fatto 0-0 in casa nell’andata dei play out... Fiducia fino alla fine, dunque!
Credo che in questo momento serva più una “professione di fede ad oltranza” che non una serie di giudizi. Quelli li lascio a coloro che si compiacciono del loro “io l’avevo detto…”.
I tre infortuni al ginocchio che hanno colpito in sequenza ravvicinata Pesce (prossimo al rientro) Buzzegoli e Laner possono essere classificati solo come SFIGA PURA. La sfortuna nel calcio non è colpire tre pali in una partita e/o avere un rigore dubbio contro. Quelli sono episodi che ti fanno girare le scatole per un pomeriggio, forse due. Ma poi alla lunga i conti tornano. La sfortuna è perdere tanti giocatori in uno stesso reparto in un momento cruciale della stagione quando il mercato è chiuso e non c’è più tempo per rimediare. E non mi venite a parlare di preparazione o altro. La rottura del crociato di due giocatori integri come Buzzegoli e Laner nel giro di meno di cinque giorni è solo SFIGA PURA e nessuno provi a convincermi del contrario.
E’ vero… paghiamo anche le nostre colpe… perché se oggi avessimo la classifica del Lanciano… gli infortuni fiaccherebbero la nostra rincorsa alla serie A o almeno alla zona play off… ma non ci farebbero correre rischi di retrocessione… Ma questo discorso non ci porta da nessuna parte… Siamo nella cacca e dobbiamo uscirne. Tutti assieme. E’ questa l’unica cosa che conta. Il resto è fuffa…
Di fronte alla SFIGA ci sono due possibili reazioni. O ci si mette a piangersi addosso o si raddoppiano le forze. Propenderei per la seconda ipotesi, per una serie di ragioni evidenti… Rimpiango moltissimo la primavera di un anno fa, serena ed esaltante, quando il più grande dei nostri problemi era il distacco “10 punti si 10 punti no” tra Verona (Livorno) ed Empoli… Ma mi affascina questa ennesima sfida da affrontare assieme ai veri “malati di Novara” che non mollano mai… che sono abituati da sempre a lottare controvento… Non abbiamo bisogno dei 13 mila di San Siro… meglio i mille di Fiorenzuola o Como, caricati al punto giusto.
Siamo tutti quanti dei soldati agli ordini di un AmmirAglio. E’ lui l’unico condottiero della truppa azzurra da qui al 30 giugno. E per fortuna ieri ho visto in campo una squadra disposta a seguirlo. Malgrado ci fossero sul terreno di gioco elementi fuori ruolo e gente che non andava in campo da tantissimo tempo.
Per 45 minuti abbiamo giocato decisamente bene. Si è rischiato pochissimo (anche se in maniera clamorosa in occasione della traversa di Matute) contro una squadra che in trasferta aveva vinto 7 volte. Abbiamo colpito con un’autentica prodezza del nostro attaccante più in forma. Quel Jacopo Manconi che è più di una promessa. Se si convince dei propri mezzi tecnici, se libera la testa da quello che potrà accadere per lui in futuro… può diventare l’uomo in grado di regalarci questa salvezza… Una città intera gliene sarà grata a lungo. Sull’1-0 siamo andati vicinissimi al raddoppio con quel colpo di testa di Rubino. Il piede di Rigoni ci ha restituito quella pericolosità sulle palle inattive che era mancata in maniera evidente nel secondo tempo di Cesena quando eravamo privi anche di Buzzegoli e Lepiller.
L’infortunio di Manconi ci ha tolto il nostro uomo più pericoloso in avanti. E purtroppo ad inizio ripresa abbiamo concesso al Crotone il regalo di un pareggio evitabilissimo. La rete è la somma di errori di una squadra che non si era ancora assestata dopo l’ingresso in campo di De Giorgio al posto del meno offensivo Cataldi.
Sull’1-1 ci sono tremate le gambe. E’ una costante in questo periodo. Qualsiasi episodio negativo fa vacillare le nostre certezze e subentra la paura. Che ci fa perdere la lucidità anche quando ci avviciniamo all’area di rigore avversaria, al momento dell’ultimo passaggio. Per fortuna il pubblico ha capito la situazione ed è sempre stato vicino alla squadra. Potevamo crollare… ed invece il Crotone in tutto il secondo tempo ha avuto una sola nitida palla gol su quel colpo di testa di Pettinari…
L’ultima considerazione riguarda Del Prete… Sono molto lieto che il sole della Calabria abbia rigenerato un giocatore che nelle nebbie novaresi (e via con i luoghi comuni…) passava da un infortunio all’altro… da una sostituzione ad un assenza per un problema fisico…
I risultati dagli altri campi hanno accentuato le nostre preoccupazioni. Dobbiamo abituarci da qui alla fine al fatto che può accadere qualsiasi cosa, in ogni momento, senza per forza gridare sempre allo scandalo. La ruota dei risultati sta penalizzando la Reggina… ma adesso dobbiamo tifare per i calabresi perchè domenica prossima giocheranno sul campo di un Padova che sembra la più in forma tra le tre nostre rivali… E pensare che due settimane fa la banda di Penocchio pareva quella sull’orlo del precipizio… E’ un altalena… che ci deve portare a vivere ogni giornata senza illuderci mai più di tanto… ma senza nemmeno scoraggiarci di fronte a qualche score negativo…
Le battaglie contano fino ad un certo punto… l’obiettivo è vincere la guerra che si concluderà il 31 maggio o forse oltre… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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