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venerdė 26 settembre 2025 - 10:31
Brescia-Novara vista da M

Ne avremmo parlato per anni... Se quel magico 0-1 sul tabellone del “Rigamonti” avesse resistito ancora per una manciata di secondi… avremmo ricordato quest’impresa come una tra le più incredibili della nostra storia pallonara. Azzeccato il paragone di “Capitan Matamoros” con il catenaccio ad oltranza di Mondonico che ci aveva permesso di punire a domicilio l’Inter con quel memorabile gol di Caracciolo difeso, anche in dieci, fino alla fine.

A Brescia ieri Zanchetta ha fatto tesoro delle amare risultanze del derby appena perso ed ha dimostrato di essere un allenatore realista e scaltro. Al proposito, mi è tornata alla mente un’avventurosa trasferta a Padova, anche allora piazzata nel bel mezzo di una settimana lavorativa, del settembre di due anni fa. In quell’occasione il nostro Amico “Buba” non aveva voluto rinunciare al solito 4-3-3 malgrado fossimo reduci da due sconfitte casalinghe piuttosto pesanti, consegnando un Novara quasi inerme all’evidente superiorità dei biancoscudati.
Se fossimo andati a Brescia a giocarcela come ha tentato di fare qualche settimana fa la tanto osannata Pro di Santoni probabilmente sarebbe finita con un passivo pesante anche per noi (San Boseggia permettendo) dalle conseguenze assai preoccupanti per classifica e morale.

Il tecnico di Gaglianico invece ha saggiamente rispolverato il 3-5-2 ed il terzetto difensivo più affidabile, come faceva molto spesso Gattuso nelle due precedenti stagioni. Così, d’incanto, ha ritrovato un Agyemang assai vicino al giocatore dello scorso campionato che ieri ha sovrastato un Cisco reduce da prestazioni molto positive all’inizio di questa sua avventura bresciana.
Detto questo, non rinnego l’obiezione che ho rivolto al Mister nel corso delle interviste del dopo partita: dopo essere passati in vantaggio grazie ad un’autentica perla dell’ottimo Valdesi (che aveva sfiorato un gol del genere anche ad Alessandria in Coppa) ci siamo abbassati decisamente troppo e troppo presto. Ovviamente non trascuro il valore dell’avversario, ma anche la scelta di affidarsi a difesa ad oltranza e contropiede imporrebbe un atteggiamento decisamente meno passivo.
Sullo 0-1, in undici contro undici, abbiamo sofferto parecchio sulla nostra corsia di destra dove Boci trovava ripetutamente la collaborazione di Zennaro e soprattutto di un Di Molfetta che non dava punti di riferimento, creando costantemente superiorità numerica su quel versante.

Dopo l’espulsione di Lanini la gara è diventata giocoforza ancor più a senso unico, ma l’inferiorità numerica ha fatto sì che i nostri giocatori tirassero fuori quegli artigli che ci erano clamorosamente mancati in gran parte del derby. La situazione eccezionale di grande difficoltà ci ha permesso di ritrovare quel carattere che era sembrato far difetto ai nostri nell’ultima gara casalinga. Un aspetto decisamente positivo anche se ovviamente… una rondine, da sola, non fa mai primavera. E naturalmente da questo Novara, quando rientreranno tutti (o quasi) gli effettivi ci aspettiamo un calcio decisamente diverso, maggiormente in linea con le ambizioni e le prospettive per cui questa squadra era stata assemblata.
Più che l’inevitabile squalifica di Lanini di domenica, mi preoccupa la condizione del giocatore che dovrebbe fare la differenza per noi in attacco (quando siamo ormai all’alba del 26 settembre) e che è stata la causa almeno del suo primo, evitabile, cartellino giallo (molto discutibile il secondo) rimediato.

Paradossalmente il Brescia è sembrato un po’ meno letale dopo l’ingresso di Maistrello e Giani che hanno reso la manovra della squadra di Diana più prevedibile, creando degli scontati “corpo a corpo” in area di rigore, dai quali i nostri centrali uscivano quasi sempre vincitori. Il coefficiente di difficoltà della gara per noi è ulteriormente lievitato però quando il tecnico di casa ha potuto inserire altre forze fresche dalla panchina (tra cui il famigerato Cazzadori). Ma forse la mossa che ha fatto incrinare davvero le certezze della nostra ottima retroguardia è stato l’inserimento di Sorensen ad agire praticamente da centravanti puro per una costante superiorità numerica anche in area azzurra.

Non entro nel merito delle scelte arbitrali, ma alla quaterna imputo una cosa: aver permesso che Ferretti, Diana e c… si lascassero andare a proteste continue, scomposte e francamente esagerate, cominciate sin dal momento in cui il Novara è passato in vantaggio. Sembrava quasi che la panchina di casa volesse dirigere il match, al posto dei soggetti designati a tal fine… Subito dopo il gol di Cazzadori proprio Diana è corso velocemente a catechizzare ancora il quarto uomo, a chiedere probabilmente, con insistenza, che il recupero del recupero fosse ulteriormente recuperato…
Per quanto riguarda i singoli, sono molto contento per le super parate di Boseggia che si è riscattato alla grande dopo il flop iniziale di domenica. Il suo può essere un “recupero” davvero importante per la causa. Tra i tre centrali quello che mi è piaciuto di più è stato il rientrante Khailoti, quasi perfetto. In mediana ho visto un Collodel dinamico ed intraprendente nello stadio dove giocò i supplementari di Coppa che ci portarono all’impresa di eliminare a domicilio il Brescia che poi avrebbe conquistato la serie A. Davanti Da Graca merita un monumento per la lotta impari che ha dovuto affrontare dal momento dell’uscita di Lanini.

Tornare al “Rigamonti” ha generato in me sensazioni contrapposte. Da una parte c’era la gioia di ritrovare un catino degno di ben altri palcoscenici. Dall’altra c’era un po’ di tristezza nel ripensare che, rispetto all’ultimo precedente in B (anche allora era stato un viaggio infinito e travagliato con la compagnia di Marco Foti e Paolo Molina) stavolta si affrontavano due società soltanto eredi di una lunga tradizione sportiva bruscamente (e malamente) interrotta. Noi almeno abbiamo “purgato” colpe altrui ripartendo dalla strada maestra della serie D. 

Nella città della Leonessa invece hanno scelto un percorso più diretto, certamente lecito, ma sportivamente discutibile. Mi ha fatto un po’ effetto leggere nelle statistiche predisposte dal sempre efficiente Ufficio Stampa del club di Pasini che “L’Union Brescia è riuscita ad agguantare il pareggio dopo essere andata sotto nel corso della prima frazione in casa per la prima volta dal 15 dicembre 2024 (anche allora finì 1-1, contro l’Arzignano Valchiampo)”. Ma quella squadra non si chiamava Feralpi Salò?

Ed ora ci aspetta uno scenario completamente diverso nel pur accogliente “Albinoleffe Stadium”. C’è di che essere preoccupati per le energie spese durante il match (ben superiori a quelle consumate da un avversario che al 45’ vinceva già 3-0) per le troppe assenze che avremo e per quel fresco ricordo di un’analoga sequenza temporale che a marzo determinò il pomeriggio da incubo di Caldiero dopo un’altra gara vissuta lungamente in dieci di giovedì sera a Vicenza. 
Onestamente qualche settimana fa pensavo che i seriani si fossero un pò indeboliti, viste le partenze estive di gente del calibro di Fossati, Mustacchio, Zoma, etc… Invece dagli ultimi risultati sembra che l’ottimo ds Obbedio (uno che vede sempre tante partite dal vivo) evidentemente abbia colto ancora nel segno… 

Ma come ha scritto stamattina l’amico Massara… questa squadra (la nostra) è capace di tutto e del contrario di tutto… Dunque rimettiamoci in viaggio ed ovviamente  Forza Novara sempre!!!

Massimo Barbero

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