L'editoriale Azzurro
mercoledė 08 dicembre 2021 - 22:10
Novara-Lavagnese vista da Massimo Barbero
12 anni dopo Novara-Figline è terminata ancora 1-0. D’accordo, non c’era il gelo polare del dicembre 2009, ma il fondo bianco ci ha fatto rivivere certe sensazioni.
Non era una partita da giocare e bene avrebbe fatto il Direttore di gara giunto da Parma a rimandare tutti a casa alle 13.00 o giù di lì. Invece si è deciso di giocare e sul campo è stata una sofferenza atroce perché la Lavagnese sin dalle battute iniziali ha dato la sensazione di essere più rodata di noi a disputare questa strana partita sul ghiaccio.
Per mezzora non ci abbiamo capito nulla. Il palo ed una respinta di Paglino ad un passo dalla linea di porta ci hanno evitato una capitolazione che avrebbe reso la nostra rimonta complicata in situazioni ambientali al limite del regolamento. Per fortuna l’abbiamo passata indenni e nel finale di tempo siamo riusciti a rialzare la testa. Ed a colpire con Pereira che ha sfruttato l’abilità di Laaribi a calciare le palle inattive anche in condizioni estreme.
Nella ripresa il Novara è indubbiamente cresciuto. I nostri hanno fatto la partita portandosi in avanti in maniera pericolosa almeno fino al limite dell’area. Così facendo abbiamo lasciato ad una Lavagnese non certo doma l’arma del contropiede. Paglino ha commesso il secondo fallo di rigore in soli quattro giorni. Per fortuna Desjardins ha fatto la super parata consentendoci di rimanere in vantaggio. C’è stato da soffrire fino alla fine perché sulle ultime palle buttate in mezzo dalla formazione bianconera è successo davvero di tutto, ma alla fine a gioire siamo stati noi.
Questo è un successo che vale doppio perché ottenuto al termine di una partita nella quale avevamo tutto da perdere. “Tanto vincono…” era la convinzione che un po’ tutti ci portavamo nel cuore nelle ore della vigilia. Il “Tanto vincono…” ha indotto molti a stare a casa risparmiandosi il freddo del “Piola”. Il “Tanto vincono” è entrato irrimediabilmente in crisi quando ci siamo accorti che non avremmo assistito alla solita partita casalinga fatta di giocate precise e sovrapposizioni, ma che avremmo visto qualcosa di simile ad una partita di calcio sul ghiaccio. Con le incognite del caso.
Se dovessimo analizzare la gara odierna trascurando il fattore ambientale ci sarebbe davvero di che preoccuparci perché abbiamo sofferto tantissimo contro una squadra che aveva appena preso 4 pere dal Fossano, nostro prossimo avversario. E’ il segnale che dobbiamo crescere ancora sotto molti aspetti, compreso quello caratteriale. Quando non riusciamo a fare le cose che più ci piacciono andiamo regolarmente in crisi contro qualsiasi avversario. Invece per vincere questo campionato dobbiamo abituarci a giocare anche sul fango, nei campi stretti e corti. Dobbiamo fare il Novara ovunque e comunque.
Questa vittoria va dedicata a Giovanni Morani a cui domani daremo l’ultimo saluto. Tutti noi ci abbiamo litigato almeno una volta, ma tutti gli riconosciamo una passione che andava al di là di qualsiasi simpatia passeggera. Chissà cosa sta dicendo il Giovanni lassù. Fonti molto attendibili riferiscono che appena ha incontrato il “Nini” gli abbia detto: “Hai visto Nini, ti ho fatto intitolare la curva. Io volevo farti intitolare lo stadio intero, ma il Canelli non ha voluto saperne”. Da lassù è tornato a vedere il suo Novara che per colpa della malattia aveva dovuto abbandonare.
Un pensiero va anche a Marco Rigoni che prima di lasciare il Novara ci ha fatto un ultimo regalo: ha rianimato quel Pereira che adesso è un giocatore ritrovato, un patrimonio prezioso per la squadra azzurra. Nelle ultime partite Leo si è messo a segnare con una media da Vuthaj ed intende mettere in difficoltà un allenatore che tra qualche giorno avrà a disposizione anche Alfiero per un attacco davvero atomico.
Dopo aver superato questo slalom gigante sulla neve del “Piola” ci attendono altre tre gare prima di chiudere quest’anno solare: Fossano, Gozzano e Chieri sono le tappe che ci separano da una Natale festoso da trascorrere in serenità dimenticando le amarezze di questo 2021 che ci ha visto trascorrere giorni bruttissimi, ma che ci ha permesso di rialzare la testa prontamente grazie alla passione ed all’entusiasmo del presidente Ferranti… Continuiamo a correre, senza fermarci… Forza Novara sempre!!!
Massimo Barbero
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