Oggi finisce un'avventura importante che mi ha insegnato tanto e credo mi abbia fatto crescere professionalmente e non solo. Da domani inizia un’altra avventura.
Sono passati 850 giorni esatti, tre stagioni sportive e sono stati due anni e mezzo intensi, intervallati da momenti di gioia, tristezza, felicità e paura. Si, anche di paura… perché dopo la sconfitta in casa nel derby quest’anno il sentimento che ho percepito chiaramente è stato quella della paura nel percepire di non potere fare nulla di concreto per cambiare il corso di una stagione che sembrava stregata.
Ricordo la gioia delle tante vittorie nel girone di andata della scorsa stagione sportiva e la felicità nel rientro da Carpi. Ricordo la tristezza per l’addio a professionisti che erano nel frattempo diventati “amici”. Tanti ricordi… davvero tanti. Non so se sia riuscito a fare il mio lavoro bene o male, ma di certo tutto ciò che ho fatto è stato fatto cercando di rispettare l'interesse della società, della squadra e della città. Cercando di essere il più professionale possibile nonostante la passione a volte può essere contrastante con il concetto di professionalità e lucidità.
Sono stati 850 giorni impegnativi. Ho dovuto necessariamente mettere a volte in secondo piano le amicizie e spesso anche la famiglia. Sono stati giorni però in cui ho imparato molto. Ho capito cosa voglia dire fare un qualcosa per semplice passione. Ho capito cosa vuol dire soffrire. Ho avuto la fortuna di trovare persone con cui si sono instaurati rapporti lavorativi importanti, ma soprattutto credo di avere trovato nuovi amici, amici di quelli veri. Alcuni sono ancora qui a Novara, altri in giro per l'Italia.
Ringrazio ogni singolo dipendente e collaboratore della società, ringrazio ogni singolo giocatore ed ogni singolo componente dello Staff tecnico con cui ho avuto a che fare. Ringrazio giornalisti, tifosi ed istituzioni. Ringrazio anche, e soprattutto, chi con Novara Calcio non c'entra nulla dal punto di vista lavorativo, ma mi è stato vicino nei momenti belli e brutti di questa esperienza.
Ritengo non sia mai bello nominare persone in particolare quando si saluta e si ringrazia ma ci sono tre persone che mi sento in dovere di nominare e di ringraziare per forza di cose. In primo luogo ringrazio la persona che ha avuto il coraggio di permettermi di fare questa esperienza, credendo in me: Massimo De Salvo.
Poi voglio ringraziare due “ragazzi” che sono la rappresentazione vivente del concetto di “gruppo” e della “novaresità". Due ragazzi essenziali in campo e fuori dal campo. Grazie Buba e grazie Pablo per ciò che avete fatto in questi due anni per la squadra e per la città intera.
Da domani avrò un ruolo diverso. Da domani non vedrò l’ora di poter ritornare al “Piola” per tornare a soffrire e (si spera..) a gioire. Magari finalmente dopo più di un anno tutti assieme.
Ho iniziato questa avventura da tifoso del Novara Calcio. Oggi percepisco la squadra e l’intera città all’interno del mio cuore. E credo sarà così per sempre. Nella speranza di poter essere considerato un “Novarese” acquisito ringrazio davvero tutti di cuore.
Forza Novara Sempre 💙
Roberto Nespoli