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L'Editoriale Azzurro
domenica 30 maggio 2021 - 13:26
di Massimo Barbero
Il calcio è tornato. Le immagini del “Dragao” di Oporto con tanta gente festante sugli spalti riempiono il cuore di gioia. Siamo pronti a riprendere il nostro posto allo stadio, seppur con limitazioni e mascherine.
Domani sarà un giorno cruciale anche per il nostro Novara. Sono passati poco più di 17 mesi dall’ultimo cambio di proprietà ed è come se l’era Rullo non fosse mai iniziata. Quest’anno e mezzo si è trascinato tra l’attesa di cordate più o meno credibili e l’ansia di scadenze da onorare.
Sposo per intero la filosofia di “Capitan Matamoros”: i nuovi dirigenti devono evitare l’errore principale commesso dai precedenti proprietari che hanno parlato subito di B senza averne i mezzi ed hanno distrutto quanto di buono aveva costruito Zebi in sei mesi di paziente lavoro.
Dunque le strategie devono essere chiare. Se si vuol puntare senza mezzi termini al salto di categoria è giusto andare a cercare un allenatore di nome magari andando a scovare nel nostro recente passato (Tesser e Toscano in rigoroso ordine alfabetico sono liberi).
Se invece l’obiettivo è quello di barcamenarsi in C perché andare a toccare quello che nel girone di ritorno ha funzionato in maniera quasi perfetta? Penso al duo Borghetti-Manari (ancora in rigoroso ordine alfabetico) ed all’operato di mister Banchieri che ha rivitalizzato in corsa un undici che a dicembre sembrava ormai rassegnato ad un’inevitabile retrocessione.
Stare a metà del guado, ingaggiando qualche giocatore di nome con la speranza di “fare il colpaccio” potrebbe essere molto pericoloso. Si rischia di gravare le casse della società di costi non più sostenibili e soprattutto di andare avanti senza un progetto tecnico ben preciso.
Ragionando nell’ottica di minima una strada per un Novara 2021-22 dai costi sostenibili potrebbe essere facilmente tracciata. Lanni è un portiere che ha mercato in alta serie C e forse anche in B e potrebbe essere sostituito da un elemento più giovane, ma altrettanto affidabile.
A destra e sinistra servono due terzini per rimpiazzare Corsinellli e Colombini (ma si potrebbe fare un tentativo per tenerli entrambi). In mezzo la priorità è piazzare altrove Migliorini per affidarsi al duo Pogliano-Bove, a Bellich ed ad un altro giovane scelto per completare il reparto.
In mezzo al campo il grande colpo sarebbe quello di riuscire a trattenere Collodel per confermare l’accoppiata con Schiavi che grandi soddisfazioni ci ha dato nel corso di tutto il girone di ritorno. Buzzegoli un’altra stagione “part-time” la può garantire senza problemi. La priorità allora diventerebbe allora quella di piazzare altrove Hrkac e Bianchi, il primo poco affidabile dal punto di vista fisico, il secondo poco utile alla causa.
Davanti con Rossetti punto fermo, Zunno, Panico e Malotti confermati si dovrebbe andare a cercare l’elemento in grado di fare la differenza il Lanini della situazione che riesca a far compiere il salto di qualità alla formazione azzurra. Di contorno Cisco, un paio di giovani e magari Pablo se avrà ancora voglia di mettersi in gioco e sudare per guadagnarsi qualche occasione.
Dunque una base per costruire un Novara credibile e competitivo c’è. Se l’obiettivo è quello di barcamenarsi in categoria non serve spendere molto per costruire una squadra in grado di reggere l’urto. L’importante è non andare a cercare scommesse per la panchina o per il ruolo di direttore sportivo che rischierebbero di distruggere tutto quanto di buono è stato fatto da gennaio in poi. Ancora qualche ora e capiremo quali sono le intenzioni della nuova proprietà e quali gli obiettivi per l’immediato.
Forza Novara sempre!!!
Ps: chiudo ringraziando il direttore generale Nespoli per due anni e mezzo di ottimo lavoro. E’ stato un punto di riferimento importante per la squadra e per tutti gli addetti ai lavori aiutando il Novara ad uscire praticamente indenne da un periodo molto difficile. |
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